TRIESTE. «Vinceremo il tricolor», è il coro dei tifosi canturini alla sirena finale. Non sappiamo se i ragazzi di Sacripanti arriveranno a conquistare la vetta del basket italiano, intanto si godono la settima vittoria consecutiva che vale il secondo posto. Una vittoria di misura che non fa una grinza. Dall’altra parte, invece, Trieste piange sul filotto delle quattro sconfitte, un insuccesso giunto al termine di un’ottima prestazione, che ha riportato al palazzetto la pallacanestro di ottima qualità.
Trieste, per bocca di Cosolini, giustamente interessato a tutelare gli interessi di una società ancora alla ricerca di uno sponsor, recrimina contro i tre fischietti: «Abbiamo visto due ottime squadre e un pessimo arbitraggio», è lo sfogo del presidente. È vero, tuttavia, che non bisogna dimenticare l’aberrante giocata di Maric che a pochi secondi dal termine e con un punto da recuperare sbaglia il passaggio indirizzato a Kelecevic.
E dire che le prime battute promettevano bene. Roberson lancia i suoi mantenendo un ritmo elevatissimo. L’Oregon tuttavia non fatica a rientrare in pista e, complici alcune conclusioni forzate di Erdmann e Roberson, piazza un parziale di nove a zero che la lancia sul 15-11 a 5’ dalla fine del primo quarto.
Gli ospiti allungano fino al più 7, i biancorossi tornano in vantaggio all’inizio del secondo quarto con una bomba di Erdmann (30-29 al 2’30’’). Nel terzo quarto i biancorossi, dopo un parziale subito di 6-0, rispondono con un controbreak di 9-0. Sforzo insufficiente per staccarsi di dosso l’Oregon, che nelle ultime battute sferra i colpi decisivi con Jones e Stonerook.
Paolo Menis
Trieste, per bocca di Cosolini, giustamente interessato a tutelare gli interessi di una società ancora alla ricerca di uno sponsor, recrimina contro i tre fischietti: «Abbiamo visto due ottime squadre e un pessimo arbitraggio», è lo sfogo del presidente. È vero, tuttavia, che non bisogna dimenticare l’aberrante giocata di Maric che a pochi secondi dal termine e con un punto da recuperare sbaglia il passaggio indirizzato a Kelecevic.
E dire che le prime battute promettevano bene. Roberson lancia i suoi mantenendo un ritmo elevatissimo. L’Oregon tuttavia non fatica a rientrare in pista e, complici alcune conclusioni forzate di Erdmann e Roberson, piazza un parziale di nove a zero che la lancia sul 15-11 a 5’ dalla fine del primo quarto.
Gli ospiti allungano fino al più 7, i biancorossi tornano in vantaggio all’inizio del secondo quarto con una bomba di Erdmann (30-29 al 2’30’’). Nel terzo quarto i biancorossi, dopo un parziale subito di 6-0, rispondono con un controbreak di 9-0. Sforzo insufficiente per staccarsi di dosso l’Oregon, che nelle ultime battute sferra i colpi decisivi con Jones e Stonerook.
Paolo Menis