THOMPSON 6,5 Le statistiche (24 di valutazione) sono con lui. La vittoria, però, la costruiscono altri arancione prima di Chandler. A Fabriano è un idolo, a Udine lo diventerà? Ai posteri l’ardua sentenza.
ALEXANDER 7 Al top scorer (22 punti) e Mvp (25 di valutazione) arancione non si può negare un bel voto. A dispetto del nome (Ira), Clark – che lo marca – non è un’iradiddio.
BURKE 6 Voto politico per la vittoria salvezza, ma stavolta Paul si nota solo per i tre falli di fila su Gattoni nel secondo quarto. Poi, amen.
ZACCHETTI 6 Sufficienza ancora più politica, perché in realtà chiude con -5 di valutazione. Se si rifugia in fallo di frustrazione per un canestro sbagliato, in una partita già vinta, vuol dire che deve maturare ancora tenuta agonistica.
VUJACIC 6 La sufficienza lui se la merita, ma proprio solo quella perché Sasha non riesce a tornare autoritario come nelle prime uscite. Forse è fisiologico che, a 18 anni, abbia un rinculo dopo essersi visto consegnare le chiavi della squadra con ampi minutaggi.
NIKAGBATSE 6,5 Dà il “la” alla vittoria udinese partendo in quintetto al posto di Thompson. Trova terreno fertile per il suo spirito gladiatorio in una gara affatto tattica e mette in minoranza Nunez che s’incarica di fargli la guardia.
STERN 6 Forse frustrato per non essere partito in quintetto dopo le prestazioni a Bologna e contro Napoli, Jeffrey stavolta tradisce un po’ di voglia di strafare che non lo premia come merita di solito.
MIKHAILOV 6,5 Presidia con frutti discreti l’area colorata dove tiene alla larga Turner, unico punto di riferimento sotto canestro per i marchigiani. Torna preciso al tiro (4/5) ed è il migliore rimbalzista della squadra con 7 carambole.
MIAN 7 Michele, una tantum, più che in difesa appare in attacco specie con i 7 punti di fila nel secondo quarto che favoriscono l’allungo decisivo della Snaidero. Del resto, non è che Balliro lo impegni troppo. Fa 21 di valutazione.
ALEXANDER 7 Al top scorer (22 punti) e Mvp (25 di valutazione) arancione non si può negare un bel voto. A dispetto del nome (Ira), Clark – che lo marca – non è un’iradiddio.
BURKE 6 Voto politico per la vittoria salvezza, ma stavolta Paul si nota solo per i tre falli di fila su Gattoni nel secondo quarto. Poi, amen.
ZACCHETTI 6 Sufficienza ancora più politica, perché in realtà chiude con -5 di valutazione. Se si rifugia in fallo di frustrazione per un canestro sbagliato, in una partita già vinta, vuol dire che deve maturare ancora tenuta agonistica.
VUJACIC 6 La sufficienza lui se la merita, ma proprio solo quella perché Sasha non riesce a tornare autoritario come nelle prime uscite. Forse è fisiologico che, a 18 anni, abbia un rinculo dopo essersi visto consegnare le chiavi della squadra con ampi minutaggi.
NIKAGBATSE 6,5 Dà il “la” alla vittoria udinese partendo in quintetto al posto di Thompson. Trova terreno fertile per il suo spirito gladiatorio in una gara affatto tattica e mette in minoranza Nunez che s’incarica di fargli la guardia.
STERN 6 Forse frustrato per non essere partito in quintetto dopo le prestazioni a Bologna e contro Napoli, Jeffrey stavolta tradisce un po’ di voglia di strafare che non lo premia come merita di solito.
MIKHAILOV 6,5 Presidia con frutti discreti l’area colorata dove tiene alla larga Turner, unico punto di riferimento sotto canestro per i marchigiani. Torna preciso al tiro (4/5) ed è il migliore rimbalzista della squadra con 7 carambole.
MIAN 7 Michele, una tantum, più che in difesa appare in attacco specie con i 7 punti di fila nel secondo quarto che favoriscono l’allungo decisivo della Snaidero. Del resto, non è che Balliro lo impegni troppo. Fa 21 di valutazione.