L´illusione di Livorno di poter reggere l´impatto con la Pompea dura poco più di cinque minuti, il tempo di accumulare un distacco di 10 punti e di subire due spettacolari alley-oop dettati da Greer prima a Clack e poi a Davison nello spazio di 30 secondi.
La passeggiata (81-67) che conduce Napoli al quarto posto in classifica con 22 punti al termine del girone d´andata è resa decisamente più agevole dalla Mabo, tutt´altra cosa rispetto alla squadra che solo quattro giorni fa aveva sconfitto Bologna: americani disastrosi, i soli Garri e Sambugaro a giocare nei limiti della decenza. Va di lusso a Napoli, che ha in Greer il solito faro (16 punti, 7 assist e 7 rimbalzi) e in Andersen il miglior realizzatore con 18 punti. Il massimo vantaggio (più 22) nel finale del terzo quarto comporta un calo mentale quasi inevitabile, non solo nei giocatori ma anche negli arbitri che ne combinano di tutti i colori. Risultato mai in pericolo, però, e così il presidente Maione e la squadra possono godersi i primi obiettivi della stagione: accesso alla Final Eight di Coppa Italia (contro Siena) e undicesima vittoria a metà campionato. «Viviamo una falsa illusione, il girone di ritorno sarà molto più difficile perché le grandi torneranno nelle posizioni che gli competono», avverte il tecnico Mazzon, che prova a tenere tutti con i piedi per terra. «All´inizio della stagione nessuno avrebbe pensato di chiudere il girone d´andata con sole 6 sconfitte. Abbiamo trovato un nostro equilibrio, sette vittorie nelle ultime 8 gare ne sono la dimostrazione. Un altro paio di successi e potremo fare un pensierino ai playoff». Si riparte da Biella, ieri travolgente su Roseto, e dalle certezze di Mazzon: «Meglio di così non potremmo giocare...».
L´altra squadra campana, l´Air Avellino, è caduta a Roma sotto i colpi della Virtus: 91-75, non sono bastate le buone prove di Collins (18 punti) e del greco Koutsopoulos (13).
Fabrizio Cappella
La passeggiata (81-67) che conduce Napoli al quarto posto in classifica con 22 punti al termine del girone d´andata è resa decisamente più agevole dalla Mabo, tutt´altra cosa rispetto alla squadra che solo quattro giorni fa aveva sconfitto Bologna: americani disastrosi, i soli Garri e Sambugaro a giocare nei limiti della decenza. Va di lusso a Napoli, che ha in Greer il solito faro (16 punti, 7 assist e 7 rimbalzi) e in Andersen il miglior realizzatore con 18 punti. Il massimo vantaggio (più 22) nel finale del terzo quarto comporta un calo mentale quasi inevitabile, non solo nei giocatori ma anche negli arbitri che ne combinano di tutti i colori. Risultato mai in pericolo, però, e così il presidente Maione e la squadra possono godersi i primi obiettivi della stagione: accesso alla Final Eight di Coppa Italia (contro Siena) e undicesima vittoria a metà campionato. «Viviamo una falsa illusione, il girone di ritorno sarà molto più difficile perché le grandi torneranno nelle posizioni che gli competono», avverte il tecnico Mazzon, che prova a tenere tutti con i piedi per terra. «All´inizio della stagione nessuno avrebbe pensato di chiudere il girone d´andata con sole 6 sconfitte. Abbiamo trovato un nostro equilibrio, sette vittorie nelle ultime 8 gare ne sono la dimostrazione. Un altro paio di successi e potremo fare un pensierino ai playoff». Si riparte da Biella, ieri travolgente su Roseto, e dalle certezze di Mazzon: «Meglio di così non potremmo giocare...».
L´altra squadra campana, l´Air Avellino, è caduta a Roma sotto i colpi della Virtus: 91-75, non sono bastate le buone prove di Collins (18 punti) e del greco Koutsopoulos (13).
Fabrizio Cappella
Fonte: La Repubblica
