IMPOSSIBILITATA a perdere dalla pochezza altrui, la Fortitudo s´è presa una partita da incubi, quando il tempo pareva scaduto. Non la Final Eight, ma quella, diciamola chiara, l´aveva persa da un pezzo. Ci penseranno altri a saccheggiare il dizionario del cuore e degli aggettivi roboanti: semplicemente, quando già la curva biancoblù aveva tuonato un «Fuori le palle» che pareva più una minaccia che un incitamento, una Skipper fin lì indegna ha almeno abbassato i sederoni, abbozzato una difesa, sguainato le clave e raccattato una Varese che perdeva i pezzi.
A 8´50´´, quando Vescovi spara, da tre, il +14, e di là si tirano la palla in faccia (una volta, per sbaglio, pure all´arbitro Grossi), non c´è da scommettere su nulla, se non, appunto, sulla consunzione della Metis. Bene, così va, con un parziale devastante: 22-3. Su quel 60-74, Repesa ha pure coraggio: scongela dalla panchina un Barton che chissà perché ci stava seduto, visto che la concorrenza è l´orrido Scepanovic, leva Pozzecco una-sì-e-una-no e mette Fultz e alza la scommessa, giocandosi la casa coi ragazzi. Ci piglia, la mano di Repesa. O qualcos´altro, fate voi. Barton gli segna 9 punti filati, in tutti i modi, erodendo la fiducia, anche spaccona, di Varese: è il 69-75 a 5´20´´ (Conti ha intanto infilato un liberino). La partita riaperta. Solo sul 73-75, Gorenc azzecca l´unico cesto di quel calvario: 77-73 a 2´42´´. Poi però perde palla, fa schiacciare Delfino in volata e, su un´ennesima persa di Varese (19 loro, 22 gli aquilotti, pensate che show), Fultz fugge allo zoppo La Rue e l´obbliga all´antisportivo, a 1´13´´. Dentro i liberi, parità a 77, ma sulla rimessa Basile la butta. Tutto nell´ultimo minuto: Marin (0/5) si prende a 34´´ la tripla decisiva. Fuori, of course. Delfino, fin lì trasparente (e scentrato da tre), spara la sua a 16´´. Gol, 80-77, poi è cortissima la replica di Vescovi e sono di guarnizione i due liberi finali di Basile.
Vince così una Skipper con minimi meriti, violentando gli stremi altrui, perché sarebbe bastato a Varese avere in campo McCormack, a non far danni, anziché La Rue, a farne, per portarla a casa. Fuori il nanone irlandese per falli (e fuori Zanus, e fuori Conti), la Metis non aveva più un quintetto, ma Gorenc e quattro sponde. Boris, pur magnifico (9/19, 8 rimbalzi, 5 perse), contro cinque l´ha persa. Due punti non portano in Coppa Italia, e nemmeno risolvono i problemi, se l´identità ancora latita, la difesa è solo 8´ di furore e pochissimo rigore, le palle perse sempre un mare, l´attacco alla zona un balbettìo. E, scendendo ai singoli, Scepanovic è ormai in preda al panico, Pozzecco s´accende e si spegne, Delfino sta mezze partite senza osare nulla, a Barton nessuno crede granchè, Skelin serve solo a far stazza. Ma è andata, senza troppa gioia, contando solo di crescere per strada.
Cronaca. Si sentono ancora cori su una stazione che non c´è più, e si sentirà qualcuno che dirà che quei varesini sono solo simpatici goliardi, che si comincia e in quintetto c´è Fultz. Non Pozzecco, non Basile. Dietrologi di tutto il mondo unitevi e fate il vostro gioco, qui noi guardiamo Varese e Fortitudo e il loro (non) gioco. Chi è libero tira, ed essendo molto libero, poiché pare non si difenda per decreto, fa gol. 32-24 il primo quarto, con l´allungo decisivo firmato dal Poz, che prende falli e segna liberi. Dopo tanta manna, la Skipper sta alla sete per 5´15´´ nel secondo quarto, nel 15-2 che lancia Varese. E´ d´una bruttezza inquietante, e non serve che Varese, che già non ha portato Meneghin, si squagli: salta una caviglia di La Rue, ma capitanata dal nanone McCormack, lo Stockton dei poveri, Varese vola. Gli 11 punti in 10´ della Skipper marchiano l´infamia di chi sta facendo poco o niente.
Nel terzo quarto, se si può, la Skipper peggiora, scendendo a –9. Nel quarto sprofonda a –14, cozzando contro una zona solo sveglia. Pare finita, ma non lo è. Ma domani, che futuro c´è?
Skipper: Fultz 6, Delfino 10, Scepanovic 3, Galanda 11, Skelin 7, Basile 12, Pozzecco 14, Barton 12, Van Den Spiegel 7. N.e. Sorrentino.
Metis: La Rue 3, Gorenc 28, Vescovi 8, Conti 8, Scott 10, McCormack 10, Marin, Di Giuliomaria, Zanus Fortes 10. N.e. Allegretti.
Arbitri: Grossi, Ramilli, Duranti.
Note: liberi: Bo 29/33, Va 16/26. Da due: Bo 16/28, Va 20/41. Da tre: Bo 7/22, Va 7/17. Rimbalzi: Bo 32, Va 32.
Parziali: 5´ 15-9, 10´ 32-24, 15´ 34-39, 20´ 43-48, 25´ 50-56, 30´ 60-69, 35´ 69-75, 40´ 82-77. Massimo vantaggio Fortitudo: +9 (30-21) al 9´. Massimo svantaggio: -14 (60-74) al 32´.
Walter Fuochi
A 8´50´´, quando Vescovi spara, da tre, il +14, e di là si tirano la palla in faccia (una volta, per sbaglio, pure all´arbitro Grossi), non c´è da scommettere su nulla, se non, appunto, sulla consunzione della Metis. Bene, così va, con un parziale devastante: 22-3. Su quel 60-74, Repesa ha pure coraggio: scongela dalla panchina un Barton che chissà perché ci stava seduto, visto che la concorrenza è l´orrido Scepanovic, leva Pozzecco una-sì-e-una-no e mette Fultz e alza la scommessa, giocandosi la casa coi ragazzi. Ci piglia, la mano di Repesa. O qualcos´altro, fate voi. Barton gli segna 9 punti filati, in tutti i modi, erodendo la fiducia, anche spaccona, di Varese: è il 69-75 a 5´20´´ (Conti ha intanto infilato un liberino). La partita riaperta. Solo sul 73-75, Gorenc azzecca l´unico cesto di quel calvario: 77-73 a 2´42´´. Poi però perde palla, fa schiacciare Delfino in volata e, su un´ennesima persa di Varese (19 loro, 22 gli aquilotti, pensate che show), Fultz fugge allo zoppo La Rue e l´obbliga all´antisportivo, a 1´13´´. Dentro i liberi, parità a 77, ma sulla rimessa Basile la butta. Tutto nell´ultimo minuto: Marin (0/5) si prende a 34´´ la tripla decisiva. Fuori, of course. Delfino, fin lì trasparente (e scentrato da tre), spara la sua a 16´´. Gol, 80-77, poi è cortissima la replica di Vescovi e sono di guarnizione i due liberi finali di Basile.
Vince così una Skipper con minimi meriti, violentando gli stremi altrui, perché sarebbe bastato a Varese avere in campo McCormack, a non far danni, anziché La Rue, a farne, per portarla a casa. Fuori il nanone irlandese per falli (e fuori Zanus, e fuori Conti), la Metis non aveva più un quintetto, ma Gorenc e quattro sponde. Boris, pur magnifico (9/19, 8 rimbalzi, 5 perse), contro cinque l´ha persa. Due punti non portano in Coppa Italia, e nemmeno risolvono i problemi, se l´identità ancora latita, la difesa è solo 8´ di furore e pochissimo rigore, le palle perse sempre un mare, l´attacco alla zona un balbettìo. E, scendendo ai singoli, Scepanovic è ormai in preda al panico, Pozzecco s´accende e si spegne, Delfino sta mezze partite senza osare nulla, a Barton nessuno crede granchè, Skelin serve solo a far stazza. Ma è andata, senza troppa gioia, contando solo di crescere per strada.
Cronaca. Si sentono ancora cori su una stazione che non c´è più, e si sentirà qualcuno che dirà che quei varesini sono solo simpatici goliardi, che si comincia e in quintetto c´è Fultz. Non Pozzecco, non Basile. Dietrologi di tutto il mondo unitevi e fate il vostro gioco, qui noi guardiamo Varese e Fortitudo e il loro (non) gioco. Chi è libero tira, ed essendo molto libero, poiché pare non si difenda per decreto, fa gol. 32-24 il primo quarto, con l´allungo decisivo firmato dal Poz, che prende falli e segna liberi. Dopo tanta manna, la Skipper sta alla sete per 5´15´´ nel secondo quarto, nel 15-2 che lancia Varese. E´ d´una bruttezza inquietante, e non serve che Varese, che già non ha portato Meneghin, si squagli: salta una caviglia di La Rue, ma capitanata dal nanone McCormack, lo Stockton dei poveri, Varese vola. Gli 11 punti in 10´ della Skipper marchiano l´infamia di chi sta facendo poco o niente.
Nel terzo quarto, se si può, la Skipper peggiora, scendendo a –9. Nel quarto sprofonda a –14, cozzando contro una zona solo sveglia. Pare finita, ma non lo è. Ma domani, che futuro c´è?
Skipper: Fultz 6, Delfino 10, Scepanovic 3, Galanda 11, Skelin 7, Basile 12, Pozzecco 14, Barton 12, Van Den Spiegel 7. N.e. Sorrentino.
Metis: La Rue 3, Gorenc 28, Vescovi 8, Conti 8, Scott 10, McCormack 10, Marin, Di Giuliomaria, Zanus Fortes 10. N.e. Allegretti.
Arbitri: Grossi, Ramilli, Duranti.
Note: liberi: Bo 29/33, Va 16/26. Da due: Bo 16/28, Va 20/41. Da tre: Bo 7/22, Va 7/17. Rimbalzi: Bo 32, Va 32.
Parziali: 5´ 15-9, 10´ 32-24, 15´ 34-39, 20´ 43-48, 25´ 50-56, 30´ 60-69, 35´ 69-75, 40´ 82-77. Massimo vantaggio Fortitudo: +9 (30-21) al 9´. Massimo svantaggio: -14 (60-74) al 32´.
Walter Fuochi
Fonte: La Repubblica