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Una Virtus Bologna da cambiare, per l'ennesima volta

Ripartire per l'ennesima volta avendo anche meno certezze del solito. Bianchini ha chiesto rinforzi e non gli si può dar torto. Di quello che è stato fatto da luglio ad oggi sono rimaste solo macerie fumanti. Giocatori ne sono arrivati tanti ma non è stata soltanto la jella a far sì che abbiano dato poco o nulla. La partita di Siena, ottavo ko consecutivo in trasferta su altrettanti incontri (andando a memoria non succedeva dall'anno nerissimo degli spareggi di Cantù) è la cartina di tornasole di una campagna estiva che è stato un vero e proprio fallimento visto che sabato pomeriggio l'unico dei nuovi che ha fatto qualcosa di decente è quel Bowdler ceduto, appunto, al Monteapschi : Ricapitolando il massacro di uomini e mezzi degli ultimi 5 mesi, Becirovic non c'è più e nemmeno più ci sarà, Beard è un ufo mai atterrato sul pianeta virtussino; Morlende è stato rispedito al mittente; l'altro francesino Gagneur ha spazio solo nel riscaldamento; Bell (questa sì, è solo jella) si è rotto per 4 mesi, Sekuralac, tra acciacchi e scelte tecniche non si alza più dalla panchina; Avleev, spacciato come un numero 3 devastante, tutto è fuorchè un'ala piccola; Tanjevic, che doveva essere il nocchiero della nuova Virtus è stato licenziato con un bilancio inferiore al 50 per cento di vittorie (un record che pochi allenatori Virtus hanno ottenuto nella storia recente del club bianconero).
Adesso bisogna ripartire dando però per quasi persa la possibilità di arrivare al termine della stagione regolare in una decorosa posizione di classifica e avendo ben chiara la situazione di un'Eurolega destinata ad esaurirsi con l'accesso alla seconda fase. Perchè più avanti questa squadra, anche migliorando, non può certo andare. Bianchini chiede rinforzi, dunque, ma il problema è riuscire a darglieli. Prima di mettersi in moto sul mercato, la Virtus dovrà fare i conti di quanti tesseramenti le sono rimasti a disposizione dal momento che da questa stagione il numero è limitato a 19 senza fare distinzioni tra comunitari ed extra.
E qui c'è davvero da perdere la testa visto il via vai di giocatori dall'estate a oggi. Teoricamente, per rialzare un minimo il livello della squadra, servirebbe un esterno che prenda il posto di Bell e un'ala piccola per sostituire nel ruolo Avleev che potrebbe essere spostato vicino al canestro sostituendo così quel Beard che nel nuovo assetto potrebbe non avere più posto. Poi alle pedine bisognerà trovare un nome e sapere esattamente quanto ancora si può spendere senza rischiare il crac. Ma Bianchini, che da coach vecchio stile ha un culto per i playmaker di ruolo potrebbe prendere la direzione di un regista visto che lo Scarone visto sabato contro Siena, soprattutto in difesa dove è stato spazzato via sia da Stefanov che da Ford, non sembra in grado di reggere confronti di un certo livello, scontri che un tempo la Virtus era abituata a vincere.
Fare nomi forse è un po' presto ( ma circola già quello di Papaloukas, buon playmaker-guardia che nel Cska di Ivkovic non trova spazio). Una cosa è invece sicura. La Virtus, adesso, dovrà andare a colpo sicuro. Il tempo a disposizione è finito. E non è stato poco.
Gianni Cristofori
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