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Le pagelle di Montepaschi e Virtus

SIENA - Quindici punti di scarto alle ”Vu nere” sono tanti, e la vittoria è comunque storica, su questo non ci piove. Ma la riprova vera - repetita juvant - deve venire in trasferta. Vediamo le pagelle.
Mps Mens Sana Siena
Stefanov: 7 e mezzo. Sollecitato da qualche accenno di critica, Vrbica ha risposto da campione, dirigendo l’orchestra con grande sicurezza, condita da assist a raffica e canestri dolci.
Zukauskas: 7. Partita positiva, come si conviene al lituano biancoverde. Ma tecnici assurdi, e pesanti, come a Roseto ”Minda” non deve prenderne più.
Turkcan: 7 e mezzo. Ci è voluto un po’ di tempo ad ingranare, ma quando la lotta si fa dura Mirsad c’è. Il suo finale è stato travolgente, soprattutto ai rimbalzi, tanti, tirati giù a denti stretti in mezzo a grappoli selvaggi.
Marcaccini: 6. Niente triple, ma buona applicazione difensiva.
Vukcevic: 7. Nonostante l’infortunio, si è buttato nella mischia con coraggio, ed alla fine il suo sigillo non l’ha fatto mancare.
Ford: 7 e mezzo. Se è questo il vero Alphonso, allora va bene, ma serve più continuità. Ieri sera, comunque, Ford ha fatto grandi cose: top scorer, difesa, assist, perfino rimbalzi, e soprattutto moltissimi recuperi di palla che hanno innescato il contropiede. Continuare, prego.
Chiacig: 7. Una presenza. In difesa ha fatto argine alla grande, ed in attacco ha sciorinato buoni movimenti, in discreta velocità.
Bowdler: 6 e mezzo. Finalmente minuti ”veri” per Cal, che in una partita calda ha saputo dare un buon apporto.
Mitchell: 6+. Pochi minuti in regìa, ma di qualità più che sufficiente.
Squadra: 7. Prestazione gagliarda, contro i blasonati felsinei. La Mens Sana ha vinto con pieno merito, con medie di tiro più che accettabili, soprattutto nelle triple (meno bene dalla lunetta), consueto dominio ai rimbalzi (39-30), saldo positivo nei recuperi, attacco sempre ragionato e sufficientemente veloce, buoni contropiedi, difesa discreta e intensità costante. Davanti c’erano comunque avversari limitati da importanti infortuni. E poi, va ripetuto fino alla nausea, i biancoverdi devono dimostrare di esserci fino in fondo anche in trasferta. La partita persa a Roseto (per il modo come è stata persa) grida ancora vendetta. Una sconfitta forse con un solo precedente, molti anni fa: il ko della Mens Sana di Tonino Zorzi a Livorno contro la Rapident. Avanti di 16 anche allora oltre la metà della ripresa, i mensanini furono massacrati dalla rimonta labronica, condotta da Letterio Visigalli in maglia amaranto. Credevamo che non potesse ripetersi.
Virtus Bologna
Avleev: 5; Dial: 7; Gagneur: n.g.; Frosini: 6; Andersen: 6; Rigaudeau: 7 e mezzo; Scarone: 5 e mezzo; Brkic: n.g.; Smodis: 7.
Squadra: 5 e mezzo. Assenze importanti, ma limiti abbastanza inusuali per la Virtus Bologna. Difesa non all’altezza dei vecchi tempi. Ed anche in attacco, molti lampi di genio individuale (dal trio Rigaudeau, Dial, Smodis), ma gioco di squadra non trascendentale, con le guardie sovente in difficoltà contro i marcatori senesi. Valerio Bianchini avrà da lavorare. Ma il materiale umano è buono, e non lo scopriamo certo ora.
Arbitri: 5. Zancanella & C. avevano cominciato male, con diverse decisioni discutibili, quasi tutte a svantaggio della Mens Sana (valutazioni sbilanciate nei passi e negli antisportivi, tecnico ad Ataman, un fallo di Turkcan su Scarone in un tripla da rivedere). Alla fine è anche vero che Bologna è stata falcidiata da tanti falli, peraltro giustamente fischiati. Ma da una terna così esperta era lecito attendersi una prestazione migliore.
Marco Falorni
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