TRIESTE. Con la scoppola di giovedì a Treviso in mente e la certezza di non rientrare fra le prime otto a fine andata, i biancorossi inaugurano il 2003 al PalaTrieste per interrompere la striscia di tre sconfitte. Il compito non è dei più facili visto che nel porto giuliano approda la corazzata Oregon Cantù.
Pochi numeri per tracciare la forza della squadra di Sacripanti: seconda in classifica e con 6 vittorie di fila, le ultime su Treviso e Roma. «In questo momento ha il morale più alto – riconosce Furio Steffè – gioca un basket semplice, con intensità in difesa e in attacco. È sempre aggressiva, con cambi sistematici, pronta a sporcare i passaggi agli avversari».
«L’incredibile concentrazione è la loro arma in più – spiega il vice Pancotto – unita a un attacco, semplice nell’organizzazione, che fa esprimere al meglio Hines e compagni».
L’antidoto, a parole, è semplice: «Dovremo difendere duro sui giochi in cui sono più forti, costringendoli a soluzioni diverse».
Trieste farà ancora a meno di Podestà, che rientrerà a fine mese. In panchina il talento Cusin che, al Palaverde, ha ben figurato.
Paolo Menis
Pochi numeri per tracciare la forza della squadra di Sacripanti: seconda in classifica e con 6 vittorie di fila, le ultime su Treviso e Roma. «In questo momento ha il morale più alto – riconosce Furio Steffè – gioca un basket semplice, con intensità in difesa e in attacco. È sempre aggressiva, con cambi sistematici, pronta a sporcare i passaggi agli avversari».
«L’incredibile concentrazione è la loro arma in più – spiega il vice Pancotto – unita a un attacco, semplice nell’organizzazione, che fa esprimere al meglio Hines e compagni».
L’antidoto, a parole, è semplice: «Dovremo difendere duro sui giochi in cui sono più forti, costringendoli a soluzioni diverse».
Trieste farà ancora a meno di Podestà, che rientrerà a fine mese. In panchina il talento Cusin che, al Palaverde, ha ben figurato.
Paolo Menis