SIENA - Dal suo presidente tornato a sedersi in prima fila a quelli che di sabato, allo shopping, ancora preferiscono il basket in salotto, adesso l´ha visto tutt´Italia come s´è ridotta la vecchia, gloriosa Virtus. Ne ha presi quindici a Siena senza metterci becco, ci ha rimediato l´ottava sconfitta in trasferta su 8 partite e finalmente, così buttiamo via tutti gli abachi, ci ha certificato la trombatura dalle finali di Coppa Italia (il trofeo che nessuna squadra ha vinto di più, 8 volte). In due parole, s´è fatta soverchiare e irridere, non accostandosi nemmeno a una partita che la Mps s´è presa come voleva.
Detto che hanno salvato la faccia i soliti noti, nel terrore che finiscano la benzina o che qualcuno riesca a smontare pure loro, non c´è stata mai difesa, nella Virtus, né a uomo né nel conato di zona riproposto da Bianchini quando la partita, in avvio di ripresa, è sprofondata. E c´è stato attacco solo in avvio e poi, alla fine, a babbo morto: senza 5 triple sante ed inutili nell´ultimo quarto, se ne sarebbero presi venti e passa. Al di là di Bianchini, o di Tanjevic, o di chi volete voi, la verità vera è che la Virtus non ha, oggi, una squadra per battagliare con avversarie di qualche rango, com´è questa Siena: Koturovic (un valore teorico, sia chiaro) non c´era, Sekularac (idem con patate) non s´è alzato dalla sedia, Avleev ha cucinato il suo nulla fin troppo a lungo (26´), ma un regolamento impone pure di giocare in cinque, Scarone è inesistente in retroguardia, e se trova diavoli che lo attaccano, come Stefanov prima e Ford poi, cede baionetta, trincea, filo spinato e anche le fiaschiette di cognac. Messi così, non si può fare un cambio, non si regge un assalto e a questo punto, se qualcosa si può ancora tentare di fare in questa stagione disgraziata, è ritoccare l´organico e provare a rimescolare qualcosa. Chi può provveda. Se vuole, ovvio.
Siena ha fatto il suo, perfino con spavalderia: hanno cominciato Ford (10/16) e Stefanov (7/11, 8 assist), e già sarebbero bastati loro due. Poi, quando proprio c´era da sparare sulla Croce rossa, ci si è messo anche Turkcan (4/9 e 12 rimbalzi), fin lì in autocensura, o sciopero bianco. Forse il turco di Mosca sapeva che s´accendeva la tv, e così, a casa, l´avrete visto divampante: 11 punti nel terzo quarto, tirando spesso coi piedoni per terra, hanno allora sepolto quel che restava della Virtus.
Quel che in salotto non s´è visto, adesso. Fanno un buuuuh molto più lungo qui che a Casalecchio, e dire che Bianchini predicò millenni fa, ma quando si comincia c´è una Virtus che fa pum pum e una Mps che fa quel che può. Eppure, dalla sua immediata sinfonia (7/10) la Virtus cava appena un +3: vuol dire che, appena la mira cala, sarà notte. Siena, comunque, perdona. Chiacig si mangia di tutto, Turkcan la passa solo, e non ci fosse Ford, che Dial non tiene (9 punti nei primi 7´), i verdi starebbero pure dietro. Invece stanno davanti, e deve tornare Rigaudeau (due falli dopo 6´), per riaccendere qualche lucina. Nella Virtus c´è stato anche un passaggio rovinoso di Brkic (una sua persa a metà campo costata un antisportivo da 5 punti) e sul primo allungo senese (35-27), Rigaudeau fa pure un tiro da 4 punti, cadendo però nel terzo fallo subito dopo, per un contropiede buttato da Dial. Potrebbe già essere il crack (42-33 al 19´), ma Siena gioca un ultimo minuto da incubo e 5 punti di Scarone (che ha però subito sevizie da Stefanov) mandano al thè sul - 4, che è grasso che cola. In pratica, della Virtus, ha giocato Rigaudeau (12). Di là, molto Ford e molto Stefanov (27 in due, dei 42), il resto orrori, o quasi, con 5 puntarelli di Bowdler, anomalo ex.
La ripresa dura niente. La Virtus si mette a zona, Turkcan segna 5 punti filati, in attacco non c´è luce e per Siena scappare fino al 60-45 è uno scherzo. La partita si dissolve, Dial ne gioca un pezzo da solo facendo anche gol (11 nel terzo quarto), e per chi vorrebbe sognare c´è perfino una Virtus risalita a - 9 nel finale di terzo quarto, palla in mano. Bene, su un antisportivo, Scarone spezza pure quel sogno: sciala due liberi e poi anche l´azione dopo, con un´entratina moscia. In contropiede, Siena fa +11, prende il quarto di Rigaudaue e fugato gli ultimi dubbi. Sparatorie nel quarto quarto, di qua e di là, senza farsi male, tanto per raccontare in tv che questo è ancora un bel gioco. Se ci credete, alla tv.
SIENA-VIRTUS 95-80
Siena: Stefanov 20, Ford 27, Zukauskas 8, Turkcan 14, Chiacig 9, Mitchell, Vukcevic 10, Marcaccini 2, Bowdler 5. N.e. Maggioli.
Virtus: Rigaudeau 19, Dial 18, Avleev 2, Smodis 16, Andersen 9, Scarone 8, Brkic, Frosini 8, Gagneur. N.e. Sekularac.
Arbitri: Zancanella, Sabetta, Pasetto.
Note: liberi: Si 23/35, Bo 13/20. Da due: Si 21/37, Bo 17/35. Da tre: Si 10/23, Bo 11/24. Rimbalzi: Si 39, Bo 30.
Parziali: 5´ 8-10, 10´ 21-20, 15´ 29-25, 20´ 42-38, 25´ 58-45, 30´ 68-58, 35´ 81-67, 40´. Massimo vantaggio Virtus: +4 (10-6) al 4´. Massimo svantaggio: - 16 (75-91) al 39´.
Walter Fuochi
Detto che hanno salvato la faccia i soliti noti, nel terrore che finiscano la benzina o che qualcuno riesca a smontare pure loro, non c´è stata mai difesa, nella Virtus, né a uomo né nel conato di zona riproposto da Bianchini quando la partita, in avvio di ripresa, è sprofondata. E c´è stato attacco solo in avvio e poi, alla fine, a babbo morto: senza 5 triple sante ed inutili nell´ultimo quarto, se ne sarebbero presi venti e passa. Al di là di Bianchini, o di Tanjevic, o di chi volete voi, la verità vera è che la Virtus non ha, oggi, una squadra per battagliare con avversarie di qualche rango, com´è questa Siena: Koturovic (un valore teorico, sia chiaro) non c´era, Sekularac (idem con patate) non s´è alzato dalla sedia, Avleev ha cucinato il suo nulla fin troppo a lungo (26´), ma un regolamento impone pure di giocare in cinque, Scarone è inesistente in retroguardia, e se trova diavoli che lo attaccano, come Stefanov prima e Ford poi, cede baionetta, trincea, filo spinato e anche le fiaschiette di cognac. Messi così, non si può fare un cambio, non si regge un assalto e a questo punto, se qualcosa si può ancora tentare di fare in questa stagione disgraziata, è ritoccare l´organico e provare a rimescolare qualcosa. Chi può provveda. Se vuole, ovvio.
Siena ha fatto il suo, perfino con spavalderia: hanno cominciato Ford (10/16) e Stefanov (7/11, 8 assist), e già sarebbero bastati loro due. Poi, quando proprio c´era da sparare sulla Croce rossa, ci si è messo anche Turkcan (4/9 e 12 rimbalzi), fin lì in autocensura, o sciopero bianco. Forse il turco di Mosca sapeva che s´accendeva la tv, e così, a casa, l´avrete visto divampante: 11 punti nel terzo quarto, tirando spesso coi piedoni per terra, hanno allora sepolto quel che restava della Virtus.
Quel che in salotto non s´è visto, adesso. Fanno un buuuuh molto più lungo qui che a Casalecchio, e dire che Bianchini predicò millenni fa, ma quando si comincia c´è una Virtus che fa pum pum e una Mps che fa quel che può. Eppure, dalla sua immediata sinfonia (7/10) la Virtus cava appena un +3: vuol dire che, appena la mira cala, sarà notte. Siena, comunque, perdona. Chiacig si mangia di tutto, Turkcan la passa solo, e non ci fosse Ford, che Dial non tiene (9 punti nei primi 7´), i verdi starebbero pure dietro. Invece stanno davanti, e deve tornare Rigaudeau (due falli dopo 6´), per riaccendere qualche lucina. Nella Virtus c´è stato anche un passaggio rovinoso di Brkic (una sua persa a metà campo costata un antisportivo da 5 punti) e sul primo allungo senese (35-27), Rigaudeau fa pure un tiro da 4 punti, cadendo però nel terzo fallo subito dopo, per un contropiede buttato da Dial. Potrebbe già essere il crack (42-33 al 19´), ma Siena gioca un ultimo minuto da incubo e 5 punti di Scarone (che ha però subito sevizie da Stefanov) mandano al thè sul - 4, che è grasso che cola. In pratica, della Virtus, ha giocato Rigaudeau (12). Di là, molto Ford e molto Stefanov (27 in due, dei 42), il resto orrori, o quasi, con 5 puntarelli di Bowdler, anomalo ex.
La ripresa dura niente. La Virtus si mette a zona, Turkcan segna 5 punti filati, in attacco non c´è luce e per Siena scappare fino al 60-45 è uno scherzo. La partita si dissolve, Dial ne gioca un pezzo da solo facendo anche gol (11 nel terzo quarto), e per chi vorrebbe sognare c´è perfino una Virtus risalita a - 9 nel finale di terzo quarto, palla in mano. Bene, su un antisportivo, Scarone spezza pure quel sogno: sciala due liberi e poi anche l´azione dopo, con un´entratina moscia. In contropiede, Siena fa +11, prende il quarto di Rigaudaue e fugato gli ultimi dubbi. Sparatorie nel quarto quarto, di qua e di là, senza farsi male, tanto per raccontare in tv che questo è ancora un bel gioco. Se ci credete, alla tv.
SIENA-VIRTUS 95-80
Siena: Stefanov 20, Ford 27, Zukauskas 8, Turkcan 14, Chiacig 9, Mitchell, Vukcevic 10, Marcaccini 2, Bowdler 5. N.e. Maggioli.
Virtus: Rigaudeau 19, Dial 18, Avleev 2, Smodis 16, Andersen 9, Scarone 8, Brkic, Frosini 8, Gagneur. N.e. Sekularac.
Arbitri: Zancanella, Sabetta, Pasetto.
Note: liberi: Si 23/35, Bo 13/20. Da due: Si 21/37, Bo 17/35. Da tre: Si 10/23, Bo 11/24. Rimbalzi: Si 39, Bo 30.
Parziali: 5´ 8-10, 10´ 21-20, 15´ 29-25, 20´ 42-38, 25´ 58-45, 30´ 68-58, 35´ 81-67, 40´. Massimo vantaggio Virtus: +4 (10-6) al 4´. Massimo svantaggio: - 16 (75-91) al 39´.
Walter Fuochi
Fonte: La Repubblica