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Scavolini, facciamo uno scherzo a Caja

PESARO — «Non fatemi scherzi. Voi siete tranquilli, mentre se noi perdiamo ci saltano le finali di Coppa Italia...».
Comincia con una battuta la lunga chiacchierata con Attilio Caja, uno che ha lasciato il segno a Pesaro, ha lasciato soprattutto il ricordo di una pallacanestro efficace e divertente, di una squadra con un'identità. La stessa che in pochi mesi ha ridato a Milano, riportando il pubblico sugli spalti (7.000 contro Varese). Fino alle tre sconfitte consecutive con cui la Pippo ha chiuso il 2002 e che facevano presagire una crisi; invece il blitz di Avellino il 2 gennaio, senza Sconochini, ha detto che Milano ha già superato l'impasse. O no?
«Penso che il nostro periodo difficile sia stato enfatizzato: a Roma, pur perdendo in modo rocambolesco, abbiamo giocato la nostra miglior partita stagionale; con Siena in casa abbiamo lottato alla pari, cedendo alle magie di Ford nel finale; invece a Biella è stata una brutta botta. Ma io sapevo che la mia squadra non era in calo e questa crisi esisteva solo per chi la dipingeva dal di fuori. Così ad Avellino siamo stati bravi, mettendo uno stop alle critiche».
Ci sarà Sconochini oggi?
«Ieri è stato a riposo, stamattina farà un lavoro individuale e conto di portarlo in panchina».
Cosa perdete senza di lui?
«Atletismo, difesa e uno contro uno. Ma se non ce la fa, ci sono altri giocatori pronti a sfruttare lo spazio con altre armi: come Niccolai, giocatore completamente diverso, ma ugualmente utile».
Qualcuno diceva che non saresti mai andato d'accordo con Naumoski. Invece?
«Qualcuno diceva che non sarei mai andato d'accordo nemmeno con Myers...».
Il macedone ha forse oscurato la leadership di Coldebella?
«Direi proprio di no. Si alternano a portare palla, a fare le scelte: sono due bravi, che capiscono il gioco, perciò non si disturbano a vicenda. Allenandoli capisci perchè nella loro carriera sono stati dei vincenti: è la loro mentalità che li fa grandi».
Se vince la Scavolini cosa succede?
«Che restiamo a casa dalle Final Eight. Non credo che le bolognesi perderanno, in tal caso una di loro entrerebbe al posto nostro e sarebbe un peccato perchè ce le siamo meritate ed è un traguardo prestigioso al quale teniamo molto».
Capitolo Pesaro: cosa ne pensa Caja della nuova linea societaria?
«Bisogna esserci dentro per conoscere le motivazioni delle scelte fatte e cosa s'aspetta la società da questa nuova strada intrapresa. Da fuori posso solo dire che portare avanti una squadra giovane richiede tempo, pazienza e fiducia e mi pare che queste cose siano state concesse al gruppo, che ora è in crescita».
Qua la gente non la pensa proprio così: dopo una grande vittoria ecco la ricaduta.
«Tre vittorie consecutive a fronte di uno scivolone fanno rimanere il trend comunque positivo. Tendete sempre a drammatizzare un po' troppo da quelle parti...».
Non c'è più Booker: chi temi di più?
«Le cose importanti per vincere le fa sempre più spesso Gigena. Mi fa piacere per lui, si merita queste soddisfazioni perchè è uno vero».
Elisabetta Ferri
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