FABRIANO — Coach Roberto Carmenati, è il giorno del mezzo spareggio. Stasera (PalaGuerrieri, ore 18.15) con Udine non può essere una partita normale…
«Tutte le partite sono importanti, perché quando vai in campo nessuno ci sta a tirarsi indietro. Ciò non toglie che mai come in questa occasione dovremo convincerci di come i valori della Carifac non vengano dalla semplice addizione delle singole potenzialità, ma piuttosto dalla moltiplicazione delle forze coese».
Però se valessero i budget, la Snaidero dovrebbe dominare.
«Come roster e potenzialità economica la differenza è evidente, tanto che loro possono permettersi, come con Napoli, un Cantarello per quaranta minuti in panchina. Ma noi siamo abituati a soffrire e lottare con uno spirito su cui anche stavolta sono pronto a scommettere».
Debutta Carney: partirà dalla panchina?
«E' la soluzione più logica con un elemento nuovo, da tempo lontano dal parquet e senza l'adeguata conoscenza dei nostri schemi. Comunque avrà i suoi spazi».
Giocherà sotto o fuori?
«E' un 'quattro' naturale, ma per causa di forza maggiore o lui o Clark potranno agire da esterni per aumentare le rotazioni sul perimetro. Poi tutto dipende dagli incastri tattici dei quintetti».
Venerdì sera prima tu, poi di dirigenti avete «catechizzato» a lungo Nunez: mentalmente, più che fisicamente, come sta lo spagnolo?
«Sappiamo tutti quanto sia importante il 'cervello' della squadra. Il lieve attacco influenzuale di Varese è alle spalle e anche la schiena va meglio dopo le terapie a Madrid. Lui stesso ha promesso una delle solite, grandi prestazioni nei momenti che contano. Ci spero e ci credo».
Stavolta non è retorica: l'uomo in più dovrà essere il pubblico, compresa «Alta tensione» che ha confermato di tornare a tifare.
«Come sulla squadra, anche sul pubblico metto la mano sul fuoco.
Nonostante una realtà difficilissima, non solo per i giocatori, la gente ci è sempre stata vicina. Con loro e per loro cercheremo il successo».
Alessandro Di Marco
«Tutte le partite sono importanti, perché quando vai in campo nessuno ci sta a tirarsi indietro. Ciò non toglie che mai come in questa occasione dovremo convincerci di come i valori della Carifac non vengano dalla semplice addizione delle singole potenzialità, ma piuttosto dalla moltiplicazione delle forze coese».
Però se valessero i budget, la Snaidero dovrebbe dominare.
«Come roster e potenzialità economica la differenza è evidente, tanto che loro possono permettersi, come con Napoli, un Cantarello per quaranta minuti in panchina. Ma noi siamo abituati a soffrire e lottare con uno spirito su cui anche stavolta sono pronto a scommettere».
Debutta Carney: partirà dalla panchina?
«E' la soluzione più logica con un elemento nuovo, da tempo lontano dal parquet e senza l'adeguata conoscenza dei nostri schemi. Comunque avrà i suoi spazi».
Giocherà sotto o fuori?
«E' un 'quattro' naturale, ma per causa di forza maggiore o lui o Clark potranno agire da esterni per aumentare le rotazioni sul perimetro. Poi tutto dipende dagli incastri tattici dei quintetti».
Venerdì sera prima tu, poi di dirigenti avete «catechizzato» a lungo Nunez: mentalmente, più che fisicamente, come sta lo spagnolo?
«Sappiamo tutti quanto sia importante il 'cervello' della squadra. Il lieve attacco influenzuale di Varese è alle spalle e anche la schiena va meglio dopo le terapie a Madrid. Lui stesso ha promesso una delle solite, grandi prestazioni nei momenti che contano. Ci spero e ci credo».
Stavolta non è retorica: l'uomo in più dovrà essere il pubblico, compresa «Alta tensione» che ha confermato di tornare a tifare.
«Come sulla squadra, anche sul pubblico metto la mano sul fuoco.
Nonostante una realtà difficilissima, non solo per i giocatori, la gente ci è sempre stata vicina. Con loro e per loro cercheremo il successo».
Alessandro Di Marco
Fonte: Il Resto del Carlino