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La Montepaschi «caccia» la Virtus

SIENA — La «vendetta» è stata servita davvero su un piatto freddo. A distanza di undici mesi, la Montepaschi ha escluso dalla Final Eight di Coppa Italia quella Virtus Bologna da cui fu beffata dopo un tempo supplementare a Forlì. Per Ataman ed i tifosi mensanini, una soddisfazione di non poco conto, soprattutto alla luce ieri pomeriggio di una prestazione davvero «abbagliante» da parte dei giocatori biancoverdi, tornati a mostrare quasi il meglio di se stessi.
La Montepaschi dunque sale a quota 22, appaiandosi momentaneamente a Roseto (oggi a Biella), e aspetta di sapere cosa faranno stasera le altre «condomine» Reggio Calabria (con Benetton), Napoli (con Livorno), Roma (con Avellino) per determinare la propria posizione e quindi il cammino da percorrere alla Final Eight di Coppa Italia dal 18 al 22 febbraio a Forlì.
Partita di grande intensità ed agonismo di fronte alle telecamere di Rai 3, con il PalaSclavo surriscaldato da un tifo incessante ed entusiasta.
Qualche minuto per studiare l'avversario, e poi il pubblico ha visto la Montepaschi dei propri sogni estivi: aggressiva, combattiva, determinata, finalmente capace di «uccidere» la partita quando l'avversario accennava a rialzare la testa. Una volta riconquistato il vantaggio sul 26-25 al 14.30, la Montepaschi non l'ha più perso. Anzi, l'ha portato in doppia cifra, stabilizzandolo fino in fondo.
Lo spettacolo lo ha offerto Ford (imprendibile al tiro, 7 recuperi, 5 rimbalzi, migliore in campo), in serata di grande concentrazione e determinazione, come pure Stefanov (5 recuperi, 8 assist), che in regia è andato ben oltre Rigaudeau e Scarone, e poi quando Turkcan (12 rimbalzi) è uscito dall'abulia, è stato devastante, non guardando in faccia nè a Smodis, nè a Frosini, nè ad Andersen.
Difesa ermetica, aiuti, contropiede: nessuna formula magica ha fatto tornare grande la Montepaschi, ma solo grande applicazione nelle cose semplici. E se ogni biancoverde riesce a portare il «mattone» che gli spetta, i giochi sono fatti, e tornano i conti dell'estate.
Dunque, Chiacig può essere anche «terrestre» se poi Bowdler risponde alle chiamate, e la staffetta ieri ha funzionato. Come quella tra Ford e Vukcevic; meno con Marcaccini, impari di fronte a Rigaudeau. La tripla di Scarone che ha ricucito sul 42-38 al 20' ha dato solo la parvenza di una partita ancora aperta: 10 punti di Turkcan in trance nei primi 7' del terzo quarto hanno creato un solco (58-43) che è diventato insormontabile per le V nere, tenute in vita da tre triple consecutive ed estemporanee di Dial. Poi, si sono di nuovo riaccesi i riflettori sulle «primedonne», con Stefanov e Ford a menare la danza, mentre Rigaudeau cercava di rispolverare una classe individuale che fa parte del Dna. Lo spirito di sacrificio di Zukauskas è tornato a contagiare gli altri biancoverdi, la prestazione positiva di Vukcevic è il segnale che mercoledì il bis è possibile.
Patrizio Forci
Fonte: La Nazione
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