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Scarone, fischi e ko: «Non me l'aspettavo»

E' stato accolto da una bordata di fischi e German Scarone ci è rimasto male. «Certo non mi aspettavo un'accoglienza trionfale con fiori e striscioni — confessa il giocatore — ma quei fischi così numerosi mi hanno sorpreso. Anche perché ci sono stati altri giocatori che sono tornati a Siena e hanno ricevuto applausi». Parentesi chiusa, definitivamente. Adesso Scarone pensa alla Virtus. Paradossalmente l'ex play senese, reduce da due anni di quasi assoluta inattività per via di due gravi infortuni, si ritrova a dover partecipare alla costruzione di un gruppo che di infortuni ne ha subiti un'esagerazione. «E' un problema di tempo il nostro – assicura Scarone- Ed il problema è che di tempo non ne abbiamo. E' un gioco di parole ma la realtà è proprio questa. Io, comunque, sono fiducioso e ho tanta voglia di dare il massimo apporto». La Coppa Italia è andata, il campionato quasi. Rimane solo l'Euroleague.
«Parlare di obiettivi in questo momento — incalza Matiaz Smodis — è ridicolo. Dobbiamo pensare partita dopo partita. Adesso stiamo costruendo una nuova Virtus, la Virtus del futuro ed il nostro sguardo non deve andare oltre alla prossima partita, campionato o Euroleague che sia. Certo però le cose sono cambiate… «Si, ma l'anno scorso eravamo un'altra squadra. Non aver raggiunto le Final Eight di Coppa Italia per la Virtus intesa come società e come tifosi è un duro colpo. Ma possiamo nascondere che i problemi sono davvero molti». Il cambio di allenatore cosa potrà comportare? «Un inizio definitivo. A questo punto non ci resta altro che lavorare e lavorare molto».
Federico Cappelli
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