Le due facce di una medaglia. Da una parte Ataman, dall'altra Bianchini. Da un lato un coach che cerca di risolvere i problemi di un inizio di stagione al di sotto delle attese, dall'altra un allenatore che deve ancora conoscere i guai di una squadra prima di trovare le soluzioni.
Iniziamo dal secondo: «Abbiamo fatto tre partite e tre allenamenti — esordisce Bianchini — quindi siamo in completa fase diagnostica. Per esempio quello contro la Montepaschi è stato un test molto impegnativo perché ha messo a nudo alcuni aspetti della nostra struttura. Sapevamo di incontrare una squadra molto completa in particolare sotto canestro e ci eravamo preparati sotto questo profilo. I nostri lunghi hanno dimostrato di poter reggere l'urto anche malgrado l'assenza di Koturovic. Ma il problema è stato nel confronto con gli esterni perché la vivacità di Ford e Stefanov e il buon cambio di Vukcevic ci hanno impegnati fortemente in difesa evidenziando le nostre difficoltà soprattutto nella rotazione e nella sostitiuzione di Rigadeau e Dial (visto che Sekuralak era infortunato)». Dal cantiere in costruzione a quello da ultimare. «Prima del commento della partita — sottolinea Ataman — vorrei dire due cose importanti: una che la squadra è stata grande, è girata in tutti i ruoli molto bene e devo dire che anche il pubblico insieme alla squadra è stato grande. Adesso prima di analizzare questa partita devo dire che aspetto al stessa squadra e lo stesso pubblico nella partita importantissima con il Tau. Questo per me è un aspetto fondamentale perché dobbiamo sempre guardare avanti. Guardando indietro e analizzando la gara posso dire che abbiamo fatto molto bene in difesa ma in attacco ci sono stati alcuni pasticci. Però, come sempre succede, quando c'è una grande intensità difensiva allora anche gli errori in attacco vengono immediatamente dimenticati».
Federico Cappelli
Iniziamo dal secondo: «Abbiamo fatto tre partite e tre allenamenti — esordisce Bianchini — quindi siamo in completa fase diagnostica. Per esempio quello contro la Montepaschi è stato un test molto impegnativo perché ha messo a nudo alcuni aspetti della nostra struttura. Sapevamo di incontrare una squadra molto completa in particolare sotto canestro e ci eravamo preparati sotto questo profilo. I nostri lunghi hanno dimostrato di poter reggere l'urto anche malgrado l'assenza di Koturovic. Ma il problema è stato nel confronto con gli esterni perché la vivacità di Ford e Stefanov e il buon cambio di Vukcevic ci hanno impegnati fortemente in difesa evidenziando le nostre difficoltà soprattutto nella rotazione e nella sostitiuzione di Rigadeau e Dial (visto che Sekuralak era infortunato)». Dal cantiere in costruzione a quello da ultimare. «Prima del commento della partita — sottolinea Ataman — vorrei dire due cose importanti: una che la squadra è stata grande, è girata in tutti i ruoli molto bene e devo dire che anche il pubblico insieme alla squadra è stato grande. Adesso prima di analizzare questa partita devo dire che aspetto al stessa squadra e lo stesso pubblico nella partita importantissima con il Tau. Questo per me è un aspetto fondamentale perché dobbiamo sempre guardare avanti. Guardando indietro e analizzando la gara posso dire che abbiamo fatto molto bene in difesa ma in attacco ci sono stati alcuni pasticci. Però, come sempre succede, quando c'è una grande intensità difensiva allora anche gli errori in attacco vengono immediatamente dimenticati».
Federico Cappelli
Fonte: Il Resto del Carlino
