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Carifac, finalmente c’è Carney

FABRIANO - Brucia la sconfitta rimediata dalla Carifac Fabriano giovedì sera a Varese per 82-73, perché con qualche palla persa in meno e un pizzico di attenzione in più, stavolta i due punti avrebbero potuto essere biancazzurri, visto che i ragazzi di coach Carmenati hanno retto il confronto nella prima mezzora, imponendosi anche a rimbalzo, salvo cedere in alcuni frangenti, rivelatisi fatali. Peccato. Ma già si guarda avanti. Prossimo impegno, stavolta quasi decisivo, lo spareggio salvezza di domani in casa (PalaGuerrieri ore 18.15) contro la Snaidero Udine dell'amato ex Chandler Thompson. Ovvero, la sfida tra le due cenerentole della serie A1: Fabriano ultima con 4 punti e Udine poco sopra a 6. Match che presenterà una gradita novità in casa Fabriano Basket. E' stato infatti tesserato in tempo per scendere in campo già domani l'ala/pivot Steven Carney (35 anni, 202 cm), che ha ricevuto proprio in extremis il nullaosta dal team israeliano del Maccabi Rishon dove aveva giocato la scorsa stagione al ritmo di 10,4 punti e 7,8 rimbalzi. Dopodiché un infortunio al ginocchio sinistro lo ha messo temporaneamente ko. «Ma adesso sto bene», sono state le prime dichiarazioni di Carney ieri pomeriggio, che per il momento si è accordato con la società per il solo mese di gennaio con la clausola di prolungare poi fino alla conclusione della stagione. «Dopo l'infortunio non mi sono operato - spiega - ho lavorato sodo per recuperare ed ora sono ok. Il mese scorso mi sono allenato a Osimo, anzi, ci tengo a ringraziare coach Baldinelli per avermelo concesso. Quindi è arrivata la chiamata di Fabriano. Finora ho svolto un solo allenamento con la mia nuova squadra. So che il coach ha bisogno più che altro di utilizzarmi da ala piccola, da tre, ruolo che ho ricoperto quando ho giocato in Spagna e in Russia, anche se come posizione naturale sono un'ala grande, un quattro, con buona attitudine per i rimbalzi. Che contributo posso dare a Fabriano? Più che altro spero di portare un po' di energia, poi si vedrà». Risale al '98/99 la sua prima e unica esperienza italiana, nella vicina Jesi, dove si comportò egregiamente con 10,8 punti e 6,8 rimbalzi, ma soprattutto un clamoroso 49% da tre su oltre novanta tentativi
Ferruccio Cocco
Fonte: Il Messaggero
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