CANTU’ – Domani la Oregon sarà impegnata a Trieste contro la formazione di casa reduce da tre sconfitte nelle ultime tre gare disputate. Ciò nonostante la formazione di coach Cesare Pancotto, colui che detiene la percentuale di vittorie più alta della storia della Pallacanestro Trieste, fino a tre giornate fa, era fra quelle di testa. Ora ha perso contatto ed è appaiata alle bolognesi in classifica, ma il potenziale dei biancorossi è sicuramente di buon livello. Cantù proverà a conquistare la sua settima vittoria consecutiva, l’undicesima nelle ultime dodici gare disputate ma sa che non sarà semplice anche perché arriva da due partite (Benetton e Virtus Roma) dove ha speso molto in termini di energie.
I padroni di casa di Trieste, d’altra parte, vorranno tornare alla vittoria dopo tre stop consecutivi e di sicuro non lasceranno facilmente strada ai biancoblù. Questo nonostante ormai non ci siano più possibilità per i triestini di entrare nelle prime otto che prenderanno parte alle Final Eight di Coppa Italia come dice lo stesso Pancotto: “Ci avrebbe fatto molto piacere – inizia l’allenatore biancorosso – poter entrare nelle otto di Coppa Italia. Il nostro campionato è stato però diviso in tappe, anzi, tante microtappe direi e la prossima non è quella di pensare alla Coppa Italia ma alla partita con Cantù”.
Coach, affrontate Cantù dopo tre sconfitte e con soli due giorni per preparare la gara. Come vede questa sfida?
“Ha inquadrato la situazione perfettamente. Partiamo dal presupposto che non vogliamo cercare alibi. Il nostro momento di forma non è certo quello ideale. Abbiamo fuori Samuele Podestà ed abbiamo avuto ultimamente un calendario terribile con Roseto, Treviso ed ora Cantù, le prime tre forze del campionato. Siamo consapevoli di tutte queste difficoltà e della non migliore condizione e così dobbiamo metterci a lavorare sulla nostra crescita come squadra. Fino a qualche giornata fa avevamo un ottima classifica. Dopo le ultime gare la classifica è ancora buona e cercheremo di difenderla con orgoglio. Non va inoltre dimenticato che abbiamo giocato otto gare in più di Cantù facendo la coppa, sette delle quali senza Erdmann. Alcuni giocatori sono stati costretti a spendere molte energie per supplire alle assenze e dunque abbiamo gente che si è affaticata molto”.
Come cercherete di mettere in difficoltà la Oregon?
“Direi che Cantù è un fiume in piena che sta tracimando, per dirla con una metafora, e noi cercheremo di opporre dei sacchi di sabbia a tutto questo. Ripeto, dobbiamo puntare alla nostra crescita nonostante il momento non sia dei migliori e sperare di tornare al successo il prima possibile, non scordandoci mai che il primo obiettivo stagionale era quello di evitare la diciottesima posizione”.
Cantù è in un momento di forma strepitoso e ad ogni partita emergono individualità diverse. Questo la spaventa?
“Concordo con chi teme il gruppo di Cantù e non esclusivamente le individualità. Sono colpito dall’intensità che riescono a mettere in campo e che dura molto spesso per l’intero incontro. Questa penso sia la forza di Cantù. Cercheremo di non subirla”.
Simone Giofrè
I padroni di casa di Trieste, d’altra parte, vorranno tornare alla vittoria dopo tre stop consecutivi e di sicuro non lasceranno facilmente strada ai biancoblù. Questo nonostante ormai non ci siano più possibilità per i triestini di entrare nelle prime otto che prenderanno parte alle Final Eight di Coppa Italia come dice lo stesso Pancotto: “Ci avrebbe fatto molto piacere – inizia l’allenatore biancorosso – poter entrare nelle otto di Coppa Italia. Il nostro campionato è stato però diviso in tappe, anzi, tante microtappe direi e la prossima non è quella di pensare alla Coppa Italia ma alla partita con Cantù”.
Coach, affrontate Cantù dopo tre sconfitte e con soli due giorni per preparare la gara. Come vede questa sfida?
“Ha inquadrato la situazione perfettamente. Partiamo dal presupposto che non vogliamo cercare alibi. Il nostro momento di forma non è certo quello ideale. Abbiamo fuori Samuele Podestà ed abbiamo avuto ultimamente un calendario terribile con Roseto, Treviso ed ora Cantù, le prime tre forze del campionato. Siamo consapevoli di tutte queste difficoltà e della non migliore condizione e così dobbiamo metterci a lavorare sulla nostra crescita come squadra. Fino a qualche giornata fa avevamo un ottima classifica. Dopo le ultime gare la classifica è ancora buona e cercheremo di difenderla con orgoglio. Non va inoltre dimenticato che abbiamo giocato otto gare in più di Cantù facendo la coppa, sette delle quali senza Erdmann. Alcuni giocatori sono stati costretti a spendere molte energie per supplire alle assenze e dunque abbiamo gente che si è affaticata molto”.
Come cercherete di mettere in difficoltà la Oregon?
“Direi che Cantù è un fiume in piena che sta tracimando, per dirla con una metafora, e noi cercheremo di opporre dei sacchi di sabbia a tutto questo. Ripeto, dobbiamo puntare alla nostra crescita nonostante il momento non sia dei migliori e sperare di tornare al successo il prima possibile, non scordandoci mai che il primo obiettivo stagionale era quello di evitare la diciottesima posizione”.
Cantù è in un momento di forma strepitoso e ad ogni partita emergono individualità diverse. Questo la spaventa?
“Concordo con chi teme il gruppo di Cantù e non esclusivamente le individualità. Sono colpito dall’intensità che riescono a mettere in campo e che dura molto spesso per l’intero incontro. Questa penso sia la forza di Cantù. Cercheremo di non subirla”.
Simone Giofrè
Fonte: La Provincia