PESARO — Siamo al giro di boa: domani al Palalido di Milano si gioca l'ultima di andata. La Scavolini ritrova ancora l'ex Attilio Caja, ma ritrova soprattutto il nemico d'un tempo, Claudio Coldebella, al rientro in Italia dopo sei anni nel campionato greco. Per Milano la partita è decisiva: se vince strappa l'ultimo pass rimasto a disposizione per le Final Eight di Forlì, se perde lascia il posto a una delle bolognesi, dipenderà poi dai loro risultati. La Scavolini, invece, si è tagliata fuori da sola per questo traguardo, che sarebbe comunque stato complicato centrare, perdendo l'ultima chance contro la Viola: così che il viaggio di domani va vissuto con una sola motivazione, riscattarsi da una pessima figura, l'ennesima di questa stagione davanti al proprio pubblico che quest'anno ha gioito finora una sola volta come si deve, contro la Virtus.
La Pippo, uscita da un brutto tunnel di sconfitte ieri l'altro sul campo di Avellino, è ancora incerta sul recupero di Hugo Sconochini, vittima di una contrattura che ha consigliato la società di tenerlo fermo nella trasferta campana. Fino all'arrivo di Naumoski era lui il leader della squadra di Caja, mentre ora il macedone ha preso saldamente in mano le redini di una squadra pericolosa perchè esperta, ricca di giocatori vecchi e quindi marpioni, come Andrea Niccolai e Warren Kidd. Tutto il contrario della Scavolini, insomma, acerba, immatura, e per questo spesso scriteriata. Ma crediamo che Crespi, nato a Varese, cresciuto a Busto Arsizio, lanciato cestisticamente da Milano che l'ha adottato, ci tenga da morire a uscire a testa alta da quel Palalido dove mille volte ha lavorato. Vedremo se saprà toccare i tasti giusti alla truppa.
La Pippo, uscita da un brutto tunnel di sconfitte ieri l'altro sul campo di Avellino, è ancora incerta sul recupero di Hugo Sconochini, vittima di una contrattura che ha consigliato la società di tenerlo fermo nella trasferta campana. Fino all'arrivo di Naumoski era lui il leader della squadra di Caja, mentre ora il macedone ha preso saldamente in mano le redini di una squadra pericolosa perchè esperta, ricca di giocatori vecchi e quindi marpioni, come Andrea Niccolai e Warren Kidd. Tutto il contrario della Scavolini, insomma, acerba, immatura, e per questo spesso scriteriata. Ma crediamo che Crespi, nato a Varese, cresciuto a Busto Arsizio, lanciato cestisticamente da Milano che l'ha adottato, ci tenga da morire a uscire a testa alta da quel Palalido dove mille volte ha lavorato. Vedremo se saprà toccare i tasti giusti alla truppa.
Fonte: Il Resto del Carlino