Grinta, velocità, voglia di riscatto:Pippo Olimpia Milano, priva della sua stella polare Hugo Sconochini, (una contrattura lo ha bloccato a poche ore dalla gara), dopo tre consecutive sconfitte torna alla vittoria ed espugna anche sin troppo facilmente il Paladelmauro. l'Air Avellino soltanto a sprazzi e, con la forza della disperazione, ha tentato nei minuti finali di recuperare un match che aveva abbondantemente sprecato nel corso delle tre precedenti frazioni. I padroni di casa non sono mai riusciti a trovare il bandolo tattico della partita, una ricerca infruttuosa che di conseguenza ha prodotto deconcentrazione ed errori anche abbastanza marchiani. Avellino parte con il freno tirato, il pressing asfissiante a cui Coldebella sottopone Vanterpool blocca sul parquet la manovra dei padroni di casa: nonostante il particolare trattamento, lo statunitense, al tirare delle somme, risulterà ancora una volta il migliore tra gli irpini. Milano mostra subito una difesa impenetrabile e fa circolare palla con grande sapienza.
Nella seconda frazione, i padroni di casa si rivedono, grazie a Vanterpool, ma Milano non perdona: Naumoski, Niccolai, Kidd fanno puntualmente la differenza sotto canestro e sui rimbalzi Avellino finisce per avere puntualmente la peggio. Nella terza frazione, partenza a razzo di Avellino, ma è un fuoco di paglia: riesce a portarsi a meno 8 ma nella fase che potrebbe preludere al possibile aggancio si rivedono errori e imprecisioni giustificate dalla foga di rimontare ma che appaiono, anche ai tifosi irpini che disapprovano, tatticamente incomprensibili. Così Milano si porta a più 20, 69-49, massimo vantaggio del match a 55. Salvo l'ennesima e velleitaria iniziale fiammata dell'Avellino, la quarta frazione non ha storia. La differenza tecnica e di «passo» tra le due formazioni è notevole ma l'Air vista stasera ha giocato la peggior partita del campionato sin qui disputato nonostante il coach Markovski avesse preparato con cura la prima gara del nuovo anno soprattutto in considerazione dei contestuali impegni delle dirette concorrenti per la salvezza.
Nella seconda frazione, i padroni di casa si rivedono, grazie a Vanterpool, ma Milano non perdona: Naumoski, Niccolai, Kidd fanno puntualmente la differenza sotto canestro e sui rimbalzi Avellino finisce per avere puntualmente la peggio. Nella terza frazione, partenza a razzo di Avellino, ma è un fuoco di paglia: riesce a portarsi a meno 8 ma nella fase che potrebbe preludere al possibile aggancio si rivedono errori e imprecisioni giustificate dalla foga di rimontare ma che appaiono, anche ai tifosi irpini che disapprovano, tatticamente incomprensibili. Così Milano si porta a più 20, 69-49, massimo vantaggio del match a 55. Salvo l'ennesima e velleitaria iniziale fiammata dell'Avellino, la quarta frazione non ha storia. La differenza tecnica e di «passo» tra le due formazioni è notevole ma l'Air vista stasera ha giocato la peggior partita del campionato sin qui disputato nonostante il coach Markovski avesse preparato con cura la prima gara del nuovo anno soprattutto in considerazione dei contestuali impegni delle dirette concorrenti per la salvezza.
Fonte: Il Giorno
