Nello scontro tra mire opposte la Snaidero va a picco. Per Udine domenica a Fabriano sarà sempre più sfida salvezza. La Pompea Napoli, ospite al Carnera, brinda alla Final eight di coppa Italia, dove manca un’invitata: Pippo favorita su Virtus Bologna, Skipper e Trieste.
Calice amaro per tutti, però. La gara non è neanche lontana parente del basket champagne con cui, due anni fa, la Muller Verona sempre dell’udinese Fadini, ora gm di Napoli neopromossa, tolse all’allora matricola arancione le finali a 8 di Coppa (90-93).
Sempre contratta, la sfida finisce con l’aperta contestazione del pubblico nei confronti dei due Ufo, più che Usa, Thompson e Alexander. Per di più la curva chiama il sospeso Li Vecchi e il solo Stern dei giocatori in campo.
Il quintetto arancione che dà di più è Vujacic, Mian, Nikagbatse, Mikhailov e Stern, con Burke e Zacchetti cambi del tedesco e dell’ispano - russo all’uscita per falli.
Liberatosi coach Pillastrini della zavorra Thompson - Alexander, nei 5 minuti finali gli altri 7 sette udinesi limitano la malaparata. Si profila, a 5’30’’ dalla sirena, con il canestro di Davison (51-59, massimo vantaggio per Napoli sino a quel momento) svettando a rimbalzo in mezzo alla strana coppia arancione, immobile dopo un errore da tre di Conlon. Foto del match.
La Snaidero va fino a -11 sul 51-62 a 4’ dalla fine, risalendo al 74-78 con il ricorso al fallo sistematico che fa sempre più assomigliare il basket al catch. Greer, autore di 14 punti nell’ultimo quarto, dopo la bomba del primo +8 per la Pompea (47-55) al 32’ non si fa intimidire e dalla lunetta mette un 11/12 tombale.
Fin dall’inizio la gara è povera: 10-12 al 10’ con Davison (7 punti) messo in quintetto ad annichilire Alexander e Mikhailov (8) che raccoglie due assist e altrettanti canestri spazzatura. Nel secondo quarto si deve a una tripla dell’americanino Burke il sorpasso sul 20-18 e a un’altra bomba sua, bissata da Mian, se la Snaidero resta a galla dopo uno 0-8 che la porta subito sotto: 20-26. Terzo quarto in altalena e l’ultimo descritto.
Applausi solo per un paio di virtuosismi e schiacciate al volo di Clack e compagni. Non certo per la Snaidero alla Nikagbatse. «Prenderemo un play comunitario così spettacolare – disse l’ultimo facitore della trama – che la squadra uscirà tra gli applausi anche se perderà in casa». Profetico, a suo modo: le sconfitte sono arrivate con Scavolini e Pompea, oltre che a Cantù e Bologna.
Valerio Morelli
Calice amaro per tutti, però. La gara non è neanche lontana parente del basket champagne con cui, due anni fa, la Muller Verona sempre dell’udinese Fadini, ora gm di Napoli neopromossa, tolse all’allora matricola arancione le finali a 8 di Coppa (90-93).
Sempre contratta, la sfida finisce con l’aperta contestazione del pubblico nei confronti dei due Ufo, più che Usa, Thompson e Alexander. Per di più la curva chiama il sospeso Li Vecchi e il solo Stern dei giocatori in campo.
Il quintetto arancione che dà di più è Vujacic, Mian, Nikagbatse, Mikhailov e Stern, con Burke e Zacchetti cambi del tedesco e dell’ispano - russo all’uscita per falli.
Liberatosi coach Pillastrini della zavorra Thompson - Alexander, nei 5 minuti finali gli altri 7 sette udinesi limitano la malaparata. Si profila, a 5’30’’ dalla sirena, con il canestro di Davison (51-59, massimo vantaggio per Napoli sino a quel momento) svettando a rimbalzo in mezzo alla strana coppia arancione, immobile dopo un errore da tre di Conlon. Foto del match.
La Snaidero va fino a -11 sul 51-62 a 4’ dalla fine, risalendo al 74-78 con il ricorso al fallo sistematico che fa sempre più assomigliare il basket al catch. Greer, autore di 14 punti nell’ultimo quarto, dopo la bomba del primo +8 per la Pompea (47-55) al 32’ non si fa intimidire e dalla lunetta mette un 11/12 tombale.
Fin dall’inizio la gara è povera: 10-12 al 10’ con Davison (7 punti) messo in quintetto ad annichilire Alexander e Mikhailov (8) che raccoglie due assist e altrettanti canestri spazzatura. Nel secondo quarto si deve a una tripla dell’americanino Burke il sorpasso sul 20-18 e a un’altra bomba sua, bissata da Mian, se la Snaidero resta a galla dopo uno 0-8 che la porta subito sotto: 20-26. Terzo quarto in altalena e l’ultimo descritto.
Applausi solo per un paio di virtuosismi e schiacciate al volo di Clack e compagni. Non certo per la Snaidero alla Nikagbatse. «Prenderemo un play comunitario così spettacolare – disse l’ultimo facitore della trama – che la squadra uscirà tra gli applausi anche se perderà in casa». Profetico, a suo modo: le sconfitte sono arrivate con Scavolini e Pompea, oltre che a Cantù e Bologna.
Valerio Morelli