Cesare Pancotto chiede scusa ai tifosi e al basket. «Quando una squadra gioca così male - ha detto in conferenza stampa il coach triestino - l'allenatore deve assumersi le proprie responsabilità. La sconfitta brucia, ma non è certo contro Treviso che noi dobbiamo fare il risultato.
Quello che deve cambiare in questa squadra è la mentalità, la grinta, la cattiveria. Una sconfitta ci può stare, ma in questo modo no. Per questo chiedo scusa ai tifosi, alla città di Trieste e al basket in generale. Dalla prossima gara voglio vedere il sangue negli occhi dei giocatori indipendentemente dagli avversari. Abbiamo fatto qualcosa solo nel terzo tempo, riuscendo a limare un pò il divario. I ragazzi devono entrare in campo con la forza e la determinazione espresse in quei pochi minuti. Solo giocando con il cuore e il cervello riusciremo a far bene in questo campionato. Ora torniamo al lavoro per preparare l'altra durissima sfida contro Cantù sperando in un approccio diverso».
Per il coach triestino questa Benetton è da scudetto. «Le mie squadre contro Treviso non hanno mai disputato belle partite. Probabilmente molto dipende dalla Benetton, una squadra che si è confermata molto forte e che ha tutte le carte in regola per vincere lo scudetto anche quest'anno. Oltre al gioco, Treviso ha la cultura, la mentalità, la società, il coach e i giocatori giusti per arrivare alla fine».
Quello che deve cambiare in questa squadra è la mentalità, la grinta, la cattiveria. Una sconfitta ci può stare, ma in questo modo no. Per questo chiedo scusa ai tifosi, alla città di Trieste e al basket in generale. Dalla prossima gara voglio vedere il sangue negli occhi dei giocatori indipendentemente dagli avversari. Abbiamo fatto qualcosa solo nel terzo tempo, riuscendo a limare un pò il divario. I ragazzi devono entrare in campo con la forza e la determinazione espresse in quei pochi minuti. Solo giocando con il cuore e il cervello riusciremo a far bene in questo campionato. Ora torniamo al lavoro per preparare l'altra durissima sfida contro Cantù sperando in un approccio diverso».
Per il coach triestino questa Benetton è da scudetto. «Le mie squadre contro Treviso non hanno mai disputato belle partite. Probabilmente molto dipende dalla Benetton, una squadra che si è confermata molto forte e che ha tutte le carte in regola per vincere lo scudetto anche quest'anno. Oltre al gioco, Treviso ha la cultura, la mentalità, la società, il coach e i giocatori giusti per arrivare alla fine».
Fonte: La Tribuna