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Mabo-Skipper, basket per palati fini

La squadra di Banchi prova a interrompere il periodo nero

I golosi del basket saranno felici. Al PalaMacchia sbarca la Skipper e per gli appassionati dal palato fine è un appuntamento da non perdere, uno dei piatti più prelibati che poteva capitare per iniziare l’anno nuovo all’insegna dello spettacolo. La Mabo forse sarà un po’ meno felice, visto che la formazione di Repesa è una delle più forti del campionato, checchè ne dica la classifica. E forse per interrompere un periodo disastroso come quello che sta vivendo la truppa di Luca Banchi (una vittoria nelle ultime otto partite), beh, questa Skipper, che è alla ricerca di un successo ad ogni costo per entrare nelle final eight di Coppa, non è il proprio il massimo che si poteva incrociare per strada.
Perchè se sulla carta le aquile bolognesi sembrano aver denti d’acciaio (leggete il quintetto: Basile, Pozzecco, Delfino, Skelin e Galanda), il campo dice che lontano dal PalaDozza la Skipper di... Fortitudo ha solo il nome, visto che è finora è riuscita ad incassare appena due vittorie (ad Avellino e Fabriano) ed è affondata quattro volte (anche a Biella, dieci giorni fa). E stasera dovrà rinunciare ancora al centro croato Kovacic, infortunato, e avrà Van Den Spiegel reduce dall’influenza. Livorno invece ha dimostrato che quando scende in campo con la bava alla bocca (chiedere all’altra bolognese, ma anche alla Benetton, per avere informazioni) può giocarsela con chiunque. E allora è una partita in salita, ma da vedere e da godere, con la speranza che la Mabo riesca ad interrompere di nuovo, come ha fatto con Fabriano, il trend negativo che dura dal 26 ottobre (blitz di Varese). Va detto che i segnali giunti finora sono piuttosto incerti. Prendiamo le ultime due prestazioni amaranto: quella leonina con la Benetton, che sul legno di via Allende ha rischiato davvero di uscire spennata, e quella disastrosa di Roma, dove la Virtus si è esaltata di fronte alla sconfortante arrendevolezza degli uomini di Banchi. Qual è la vera Livorno? L’interrogativo è di attualità e al di là di che cosa dirà il tabellone questa sera al suono della sirena, sarà la faccia mostrata dalla brigata livornese a dare il responso. Per cancellare il kappaò di Roma ci vuole una prestazione da pitbull. L’atteggiamento di un lottatore come Parente, che potrebbe anche fare una capatina sul parquet ma che ancora è lontano dalla forma migliore, è il faro da guardare e da seguire per il resto della truppa. La Skipper di Repesa è una formazione che gioca col coltello tra i denti, contro Barcellona in Eurolega ha vinto difendendo da mastino, a Treviso e a Biella è stata parte di due risse che la dicono lunga sullo spirito di una squadra che non si vergogna ad usare gomiti e a guardarti con gli occhi di tigre. La Mabo dovrà rispondere per le rime. Elliott (contro Galanda e Van Den Spiegel, che gli lasciano diversi centimetri) e Conley (contro Delfino e Scepanovic) dovranno urlare come domenica a Roma si fossero presi soltanto una giornata di ferie natalizie. Sambugaro è pregato di uscire dal tunnel, Giachetti e Santarossa dovranno confermare i buoni intenti mostrati con la Virtus giallorossa e un bel contributo servirà da Garri, soprattutto se Mutavdzic sarà condizionato dai falli. I due punti stasera non sono merce introvabile, ma quello che più interessa è l’atteggiamento. La gente vuol vedere vincere, ma sorpattutto vuol vedere lottare. E poi c’è da farsi perdonare dallo sponsor Mabo, che domenica era sulle poltroncine del Flaminio del basket con patron Falsini e probabilmente non si aspettava un regalo di Natale così.

Giulio Corsi
Fonte: Il Tirreno
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