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Beric e la gran voglia di far filotto

«In questo periodo il tiro libero è il nemico dei miei sogni»

PESARO — Sono tornati tutti col sorriso sulle labbra. Andare a casa per qualche giorno è stato bello per i biancorossi, specie perchè in testa c'erano sensazioni positive e la vittoria di Livorno da raccontare agli amici. Ieri Gilbert è quasi saltato in braccio a Christoffersen, appena rientrato dalla sua prima esperienza con la Nazionale danese, mentre Lacey sta migliorando e Crespi comincia a coltivare qualche «speranzia» di poterlo schierare contro Avellino.
«E' vero, c'è una bella atmosfera. Rivedere le persone care è importante, anche se per poco tempo. Siamo tornati tutti carichi, pronti a rituffarci nel campionato», dice Beric, che sfodera un sorriso inedito e ha accettato l'invito di Radio Città: oggi alle 13 sarà l'ospite di «Radio Basket».
Un dicembre che sembra un invito per voi. E' così?
«Sì, è vero. Guardi il calendario delle prossime quattro partite e ti accorgi che potresti fare un filotto — ammette Beric —. Tre delle squadre che dobbiamo affrontare, Avellino, Biella e Udine, stanno sotto di noi mentre Varese è appaiata in classifica. Ma guai a pensare che sarà facile, sarebbe un atteggiamento pericoloso».
Non è nemmeno il caso di credersi tanto più forti. O no?
«Appunto. Abbiamo vinto quattro partite su dieci quindi, anche se siamo convinti delle nostre potenzialità, questi impegni vanno affrontati con umiltà e una gran fame di punti per fare un balzo in avanti in classifica».
Si comincia con Avellino. E torna un altro ex: Middleton.
«Una grande persona, oltre che un grande giocatore. Io sono rimasto veramente ammirato di come un giocatore di 37 anni si allenava e si impegnava tutti i giorni come il primo dei ragazzini. Non tutti lo fanno, a fine carriera. Larry è stato un esempio per tutti e spero che domenica non ci faccia soffrire troppo».
Beric in che periodo è?
«Mi sento bene. Nelle ultime due partite, a Bologna e a Livorno, ho fatto buone cose ma so bene che il mio rendimento può alzarsi ancora. Ho sensazioni positive in questo momento — dice il giocatore serbo —: l'anno scorso, dopo la pausa per le nazionali, ingranai, mettendo insieme i due mesi migliori della mia stagione con la Scavolini, dicembre e gennaio, prima dell'infortunio al piede. Sento che potrei fare lo stesso adesso».
Magari facendo la pace con la lunetta...
«In questo periodo il tiro libero è il nemico dei miei sogni — sorride Misha, allargando le braccia —. L'anno scorso tiravo con il 79% dalla lunetta, ma ci sono state stagioni in cui sfioravo il 90%. Devo assolutamente sconfiggere questo nemico».
Che giudizio dai della notizia di Dontae' Jones positivo al doping?
«La partita ormai è persa e non si può far niente per rimediare, questo particolare dà solamente un po' più fastidio. Quella sera, in effetti, sembrava un po' sovraeccitato — ricorda Misha —, per come discuteva con gli arbitri e anche per come si rivolgeva ai nostri tifosi. Ma credevo che facesse parte della sua personalità, ci avevano detto che era un po' estroso... invece forse c'era anche qualcos'altro».
Elisabetta Ferri
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