Il PalaDozza è impegnato (ci sono i Ds), così la Skipper torna alle origini. E il primo allenamento a ranghi quasi completi – mancano Barton, Skelin e Van den Spiegel, che arrivano solo in tarda serata, Kovacic invece è infortunato – si consuma nella storica palestra di via San Felice. Sono in Furla, i giocatori della Fortitudo, e fanno la conoscenza con il nuovo coach.
Un primo impatto, è chiaro, in attesa di approfondire le idee dell'allenatore croato che, almeno inizialmente, non farà rivoluzioni di sorta, perché il tempo è poco e il match con la Pompea Napoli è alle porte. «Non abbiamo parlato di tecnica – conferma capitan Basile – e, comunque, i cambiamenti in attacco saranno minimi. Così hanno detto subito gli assistenti. Quello che ci chiede Repesa è una questione difensiva, un cambio di atteggiamento mentale, più aggressività».
Basile è il capitano e in tempi nemmeno troppo lontani aveva preso le difese (giusto che si comportasse in quel modo) di Matteo Boniciolli.
«L'ho chiamato — dice Baso —, ci siamo parlati. Ma quello che ci siamo detti resta una roba tra me e lui. Il suo esonero, in fondo, era nell'aria, non è stata una scelta improvvisata. Se ne parlava, ne parlavano i giornali e le televisioni: era chiaro, a quel punto, che non fossero delle semplici chiacchiere da bar. Ma questo fa parte dello sport. Quello dell'allenatore è un mestiere difficile, molto difficile. Se qualcosa non va in un gruppo, se qualche cosa non va per il verso giusto, non è possibile cambiare tutta la squadra. Si fa prima ad avvicendare l'allenatore. E' quello che è successo in questi giorni alla Fortitudo. Ma è chiaro che le responsabilità non fossero tutte sue. Ci sentiamo chiamati in causa, ci sentiamo in colpa».
E' il capitano della Fortitudo, Gianluca, parla da leader coinvolgendo anche i tifosi. «E' una situazione che i nostri tifosi hanno già vissuto. E' una storia che si ripete. Magari è dura capire un esonero che arriva l'indomani della vittoria nel derby, che resta una delle partite più sentite da questa città. Però i tifosi devono comprendere le esigenze della società. E' stata presa una decisione, bisogna accettarla. Anche perché l'obiettivo è quello di lavorare sempre meglio per il bene della Fortitudo».
Alessandro Gallo
Un primo impatto, è chiaro, in attesa di approfondire le idee dell'allenatore croato che, almeno inizialmente, non farà rivoluzioni di sorta, perché il tempo è poco e il match con la Pompea Napoli è alle porte. «Non abbiamo parlato di tecnica – conferma capitan Basile – e, comunque, i cambiamenti in attacco saranno minimi. Così hanno detto subito gli assistenti. Quello che ci chiede Repesa è una questione difensiva, un cambio di atteggiamento mentale, più aggressività».
Basile è il capitano e in tempi nemmeno troppo lontani aveva preso le difese (giusto che si comportasse in quel modo) di Matteo Boniciolli.
«L'ho chiamato — dice Baso —, ci siamo parlati. Ma quello che ci siamo detti resta una roba tra me e lui. Il suo esonero, in fondo, era nell'aria, non è stata una scelta improvvisata. Se ne parlava, ne parlavano i giornali e le televisioni: era chiaro, a quel punto, che non fossero delle semplici chiacchiere da bar. Ma questo fa parte dello sport. Quello dell'allenatore è un mestiere difficile, molto difficile. Se qualcosa non va in un gruppo, se qualche cosa non va per il verso giusto, non è possibile cambiare tutta la squadra. Si fa prima ad avvicendare l'allenatore. E' quello che è successo in questi giorni alla Fortitudo. Ma è chiaro che le responsabilità non fossero tutte sue. Ci sentiamo chiamati in causa, ci sentiamo in colpa».
E' il capitano della Fortitudo, Gianluca, parla da leader coinvolgendo anche i tifosi. «E' una situazione che i nostri tifosi hanno già vissuto. E' una storia che si ripete. Magari è dura capire un esonero che arriva l'indomani della vittoria nel derby, che resta una delle partite più sentite da questa città. Però i tifosi devono comprendere le esigenze della società. E' stata presa una decisione, bisogna accettarla. Anche perché l'obiettivo è quello di lavorare sempre meglio per il bene della Fortitudo».
Alessandro Gallo
Fonte: Il Resto del Carlino