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Hulett e Turner convincono

Ieri amichevole fra Fabriano e Porte Garofoli Osimo

FABRIANO — Quaranta minuti al piccolo trotto con tabelloni rigorosamente spenti e punteggi «segreti». Teoricamente, ma solo teoricamente visto il clima da autentico scrimmage, è stata la Porte Garofoli Osimo a spuntarla nel galoppino di Fabriano (84-87 il finale, con parziali di 25-19, 44-50, 64-65), in cui, comunque qualche indicazione è arrivata. Sia sul fronte biancoblù (Clark 20, Hulett 18, Turner 17, Balliro 14 con tre triple), sia in quello osimano (Setti 20 con quattro trepunti, Gray 18), malgrado la presenza part-time di Chiaramello e l'uscita anticipata di Washington per un involontario colpo al viso di Hulett.
Dubbio Porter. Ma è comunque una Carifac, anche in allenamento, a scartamento ridotto per gli immancabili problemi «numerici» di organico. C'è Nunez che dopo una decina di giorni di fermo assoluto riassaggia il parquet senza minimamente forzare e conferma che a Reggio Calabria, seppure a mezzo servizio, ci sarà. Non c'è, invece, Kingombe che solo oggi si riaggregherà al gruppo dopo gli impegni a raffica con la nazionale danese. E non c'è, soprattutto, Porter la cui contrattura alla schiena tiene in apprensione l'intero ambiente e in dubbio la sua risposta per la trasferta sul parquet della Lardo-band. Chi va in campo, tuttavia, più di qualcosa di buono lo fa intuire. Vedi il sempre più magro Turner e un Hulett che lancia segnali precisi (anche nel tiro da fuori) in direzione di un dirompente salto di qualità tecnico e mentale, forse piuttosto vicino. C'è poi chi come Clark si diverte con la specialità della casa, ovvero lo schiaccione bimane che dopo soli otto minuti piega il ferro e costringe il custode ad una laboriosa operazione di sostitituzione dell'anello. Per il resto spazio a Roamagnoli (7 punti) e, sempre in previsione Viola, molto a lungo sul parquet capitan Gattoni, nuovamente chiamato agli straordinari su entrambi i lati del perimetro per i tradizionali fastidi alla schiena dell'alterego spagnolo.
Debutto Garris. Per Osimo è, invece, il giorno del benvenuto a Garris. Il play nella sua finta prima con la Garofoli non può certo inventarsi schemi e assemblaggio con compagni sconosciuti, ma alla voce riscontri iniziali c'è subito spazio per le note liete. Lo dicono solo in parte le cifre (13 punti, 3 su 4 da due, 2/5 da tre, 1 su 2 ai liberi), lo evidenziano più chiaramente un paio di assist «no look» che rendono l'idea della conoscenza del gioco del mulattino ex Ragusa dal buon ritmo e dal fisico idoneo anche per la difesa sulle guardie. Il primo test che conta per la prima volta di Osimo con il nuovo capogioco e senza Moldù sarà in ogni caso quello di domenica contro l'Esseti Imola, per il quale Baldinelli sta mettendo a punto qualche strategia tattica ad hoc, vedi la «box and one» anti-Esposito timidamente abbozzata già ieri sera, assieme a sprazzi di classica zona «2-3».
Alessandro Di Marco
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