Sasha, ti senti pronto a raccogliere il testimone da Mula.
«In squadra siamo in dieci giocatori. Dobbiamo giocare insieme, con la testa e con il cuore. Così possiamo farcela e metterci a vincere».
Domenica, però, di play - guardia ci sarete tu e Burke.
«Anche Michele (Mian che però è più guardia - ala, ndr). Daremo non il cento, ma il 110 per cento per cominciare a vincere in campionato. Già contro Varese dobbiamo cercare di fare il primo passo».
Tu, che sei il più giovane della squadra, non senti il peso della responsabilità?
«Sono qua per giocare. Le scelte, però, spettano all’allenatore. Io vorrei aiutare a vincere, ma siamo in dieci a dovere dare il massimo».
Ti aspettavi la partenza di Mulaomerovic?
«No, l’ho saputo solo ora. Si sentiva dire quand’ero in Slovenia, ma non era sicuro».
Niente più doppia accensione a due guardie.
«Cominciavamo a giocare bene assieme. È cambiato l’allenatore, però, e ognuno ha le sue idee. Mi piace il nuovo».
Perché, in particolare?
«Mi fa una buona impressione e ne ho sentito parlare bene. È bravo e dialoga con i giocatori. Spero che sia l’allenatore ideale per me».
Sul piano tecnico ti sei potuto già fare una prima idea del suo tipo di gioco?
«Fa praticare una pallacanestro semplice. Cerca di far fare contropiede e chiede più aggressività in difesa. Tutti s’impegnano e, giocando insieme, possiamo farcela».
Ora, con Burke play puro, tu tornerai a fare la guardia.
«Posso giocare in tutti e due i ruoli. Farò quel che mi chiederà l’allenatore».
Se arriverà un rinforzo nella doppia veste?
«Non arriverà un altro. Sono scelte della società, ma noi giocatori faremo il massimo per vincere le prossime due partite. Abbiamo tutti voglia di fare vedere che non meritiamo l’ultimo posto, ma di stare più su in classifica».
Insomma, raccogliere l’eredità di Mulaomerovic è un’occasione per te.
«Senz’altro. Mula ha fatto la sua scelta. Adesso tocca a me e ai miei compagni».
Passati i tempi d’inizio stagione quando non avevi posto in squadra per via della nuova regola dei quattro extracomunitari per gara in serie A.
«Da quando è arrivato Blasone è cambiato molto per me. Ho cominciato a giocare. Non devo adagiarmi, però, e lavorare sempre».
In che condizioni sei tornato dalla nazionale?
«Sto abbastanza bene. Abbiamo vinto tre partite e sono contento, anche se non ho mai giocato. Per me ora è più importante la Le prossime tre gare in casa con Varese, Fuenlabrada e la Virtus Bologna contano per noi e per il nostro pubblico».
«In squadra siamo in dieci giocatori. Dobbiamo giocare insieme, con la testa e con il cuore. Così possiamo farcela e metterci a vincere».
Domenica, però, di play - guardia ci sarete tu e Burke.
«Anche Michele (Mian che però è più guardia - ala, ndr). Daremo non il cento, ma il 110 per cento per cominciare a vincere in campionato. Già contro Varese dobbiamo cercare di fare il primo passo».
Tu, che sei il più giovane della squadra, non senti il peso della responsabilità?
«Sono qua per giocare. Le scelte, però, spettano all’allenatore. Io vorrei aiutare a vincere, ma siamo in dieci a dovere dare il massimo».
Ti aspettavi la partenza di Mulaomerovic?
«No, l’ho saputo solo ora. Si sentiva dire quand’ero in Slovenia, ma non era sicuro».
Niente più doppia accensione a due guardie.
«Cominciavamo a giocare bene assieme. È cambiato l’allenatore, però, e ognuno ha le sue idee. Mi piace il nuovo».
Perché, in particolare?
«Mi fa una buona impressione e ne ho sentito parlare bene. È bravo e dialoga con i giocatori. Spero che sia l’allenatore ideale per me».
Sul piano tecnico ti sei potuto già fare una prima idea del suo tipo di gioco?
«Fa praticare una pallacanestro semplice. Cerca di far fare contropiede e chiede più aggressività in difesa. Tutti s’impegnano e, giocando insieme, possiamo farcela».
Ora, con Burke play puro, tu tornerai a fare la guardia.
«Posso giocare in tutti e due i ruoli. Farò quel che mi chiederà l’allenatore».
Se arriverà un rinforzo nella doppia veste?
«Non arriverà un altro. Sono scelte della società, ma noi giocatori faremo il massimo per vincere le prossime due partite. Abbiamo tutti voglia di fare vedere che non meritiamo l’ultimo posto, ma di stare più su in classifica».
Insomma, raccogliere l’eredità di Mulaomerovic è un’occasione per te.
«Senz’altro. Mula ha fatto la sua scelta. Adesso tocca a me e ai miei compagni».
Passati i tempi d’inizio stagione quando non avevi posto in squadra per via della nuova regola dei quattro extracomunitari per gara in serie A.
«Da quando è arrivato Blasone è cambiato molto per me. Ho cominciato a giocare. Non devo adagiarmi, però, e lavorare sempre».
In che condizioni sei tornato dalla nazionale?
«Sto abbastanza bene. Abbiamo vinto tre partite e sono contento, anche se non ho mai giocato. Per me ora è più importante la Le prossime tre gare in casa con Varese, Fuenlabrada e la Virtus Bologna contano per noi e per il nostro pubblico».