SIENA — Approfittando della pausa imposta dalle gare di qualificazione ai campionati europei di Svezia 2003 l'Euroleague si è riunita a Bologna per analizzare la situazione in cui versa il movimento cestistico europeo. Al centro della questione la necessità di dare maggiore impulso al marketing ed alla comunicazione del prodotto basket, costretto a far fronte alla ormai cronica crisi economica direttamente collegata a quella delle pay tv europee. Alla riunione era presente anche il gm biancoverde Ferdinando Minucci visto che la società di viale Sclavo è stata chiamata a far parte della commissione che si deve occupare proprio di questo tema. Ma l'Nba con tutti i suoi dollaroni è proprio su un altro pianeta? «Purtroppo è così - assicura il general manager della Mens Sana - anche perchè dobbiamo rapportare la popolarità del basket negli Stati Uniti che è ben diversa da quella in Europa dove il calcio la fa da padrone. Certo è che l'esempio americano può esserci di aiuto». Non a caso l'Euroleague ha nominato come responsabile del nuovo progetto marketing lo statunitense Glickman, proveniente proprio dalla Nba. «L'obiettivo - spiega Minucci - è quello di dare uniformità al movimento in ogni nazione per poter ottenere maggiori profitti dai diritti televisivi. Allo stesso tempo, però, è necessario ridurre i costi (esempio: il Maccabi Tel Aviv prende 1 milione e mezzo di dollari solo per partecipare all'Euroleague n.d.r.). Inoltre abbiamo suggerito l'istaurazione di un fondo di solidarietà per evitare che squadre colpite da una crisi economica possano falsare il regolare svolgimento di un campionato (vedi Reggio Calabria e Verona negli ultimi due anni)». Insomma, la situazione non è delle più rosee. «Ma abbiamo fatto dei piccoli passi in avanti. Ci vorrano due, forse tre generazioni, ma credo che il basket alla fine potrà crescere». Nel frattempo, però, i trofei verranno comunque assegnati. E sarebbe brutto interrompere subito la serie aperta a Lione...
Federico Cappelli
Federico Cappelli
Fonte: La Nazione
