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A Fabriano sempre lavori in corso

Alle 18 al PalaIndesit amichevole con la Garofoli Osimo

FABRIANO — Nunez che solo ieri ha cominciato ad allenarsi un po' a parte, Porter fermo forse anche oggi per una contrattura alla schiena rimediata nel primo allenamento settimanale, Kingombe che a Fabriano dovrebbe tornare soltanto in giornata dopo l'ultimo impegno con la nazionale danese. La precarietà di una società con bene impresso il cartello dei «lavori in corso» per evitare la liquidazione si riflette in una squadra ancora tediata dalle assenze e in difficoltà nel mettersi a punto in attesa della trasferta (confermata in aereo) di domenica a Reggio Calabria.
«Uomini veri». Ma anche con i ben noti problemi di ristrettezze d'organico i baldi giovanotti biancoblù sul parquet sputano sangue, quasi che gli stipendi mancanti da agosto contassero zero. «Per la verità — rileva coach Carmenati — il disagio lo avvertono pure i giocatori. Ma sanno che l'assemblea dei soci dell'11 dicembre deciderà veramente il presente e il futuro del club, per cui riescono ancora a concentrarsi su allenamenti e partite. Il loro ritorno a Fabriano in generale molto puntuale dalla trasferta americana? L'avevo detto, su questo non c'erano dubbi». Per il tecnico, insomma, niente di così clamoroso. Ma un «pensierino» va aggiunto. Perché molti di questi ragazzi tecnicamente non saranno dei «mostri», però quanti altri sarebbero rimasti in città con una dirigenza assente e che… non ha nemmeno più i soldi per le fotocopie? Suvvia, un conto è non prenderci granchè da tre punti, un altro – ma proprio un altro – lo spessore umano di chi riesce a rimanere in trincea anche nel bailamme generale. Di americani fuggiti per molto meno, del resto, se ne trovano a centinaia…
«Ultimi passaggi». Sul fronte societario, invece, tra il dire pubblicamente di appianare i debiti e l'accollarsi concreto l'intera passività c'è di mezzo ben più di un milione di euro. Ma i vecchi dirigenti messi all'angolo dal sindaco Sorci, fattosi garante di nuovi sostegni almeno per ultimare la stagione provenienti dalla Zara e da alcuni imprenditori che paiono comunque intenzionati a finanziare dall'esterno, ormai non hanno scelta. O pagano come promesso, o perdono credibilità da una platea che nel caso estremo saprebbe con chi prendersela. «I presupposti per risanare la frattura ci sarebbero» conferma il presidente Giuseppe Alberti. «Prendo atto dell'iniziativa di alcuni soci di azzerare i conti e della possibile volontà di forze nuove per aiutare la società, ma in questi casi ci si muove come in una cristalleria». Questione di tempi, insomma, ma anche di patti chiari sulle eventuali gerarchie societarie post 11 dicembre. I soldi potrebbero pure trovarsi, ma di certo non per gestirli in modo superficiale e terribilmente confusionario come avvenuto in passato, quando il rimpallo nelle responsabilità e nelle decisioni ha portato sull'orlo del collasso.
Alle 18 al PalaIndesit amichevole con la Garofoli Osimo.
Alessandro Di Marco
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