Pesi e tiro questa mattina in via Locchi per i biancorossi. Tutti presenti all'allenamento compreso Adriano Pigato, rientrato dal collegiale con la nazionale militare di Di Fonzo. Questo pomeriggio si replica con il basket (ore 17) per continuare la marcia di avvicinamento alla gara con Roma e per prepararsi all'amichevole di domani sera a Castelfranco Veneto, dove Pallacanestro Trieste e Benetton Treviso si contenderanno la "Coppa del Cinquantenario". L'incasso della serata (biglietto unico 10 euro, ridotti 5 euro) andrà all'Associazione italiana assistenza spastici per il finanziamento del "Progetto Atlantis" di Castelfranco Veneto per l'acquisto di attrezzature sportive per disabili. Si gioca alle 19 al Palasport della cittadina veneta.
Con "Bus" alla scoperta della squadra
Se non ci fosse, bisognerebbe inventarlo. L'ultimo a chiudere la porta. La spalla amica. Sono tutte definizioni che calzano a pennello ad Andrea Bussani, da sei anni massaggiatore e anima dello spogliatoio della Pallacanestro Trieste. Bus, un soprannome che è una garanzia, si prende regolarmente cura di muscoli e pensieri dei giocatori biancorossi. E' arrivato in via Locchi nella stagione 97/98, il primo anno di Cesare Pancotto sulla panchina giuliana: ed è stata una fortuna incontrarlo, spiega, "perché a Cesare devo veramente tantissimo, dal punto di vista professionale e umano".
Di giocatori Bus ne ha visti passare tanti. Ecco come racconta, con affetto e ironia, quelli di oggi.
Cavaliero - "E' probabile che quando Jovanotti ha scritto "sono un ragazzo fortunato" abbia pensato a lui, visto che ha esordito in A1 a sedici anni e sta avendo minuti di qualità da Pancotto. E' un ragazzo di sani principi, tranquillo e con la testa sulle spalle. E' il nostro piccolo peluche"
Maric - "La saggezza in persona, il nostro buon padre di famiglia, anche perché di bambini ne ha tre. Ivo è uno che sa stare al mondo, puoi sempre andare da lui per un consiglio tecnico ma anche personale. Infatti, la grande mossa tattica è stata di metterlo in camera con Cavaliero, il più giovane. Basta non disturbarlo quando fa il suo yoga e ti ascolterà sempre"
Sy - "Il francese naturalizzato americano, nel senso che Ismaila parla e si muove come se lo fosse. E' un ragazzo solare, sempre sorridente, anche se è allergico alle sveglie mattutine. E gli piace curarsi molto con creme e profumi, è un vero esperto"
Pigato - "Piga è alle prese con la naja, anche se quella che sta facendo lui nel battaglione atleti non è proprio quella classica... In fondo all'anima ha un cuore da "baloner", da buon vicentino è sempre lì a chiedere cosa ha fatto il Vicenza. Figurarsi i commenti dei triestini"
Camata - "Lui è il nostro grande peluche. Andrea è uno superdisponibile, uno che non si tira mai indietro anche se ha dei problemi fisici. Credo che fino a oggi abbia saltato un solo allenamento. E' un vero uomo da spogliatoio, sempre pronto a incoraggiarti e farti ridere, soprattutto quando parla nel dialetto di casa sua..."
Kelecevic - "Con Ivo, l'altro benemerito componente della "Croatian connection". E' un leader silenzioso, nel senso che parla poco, ma quando lo fa lo ascoltano tutti. Ha girato molti paesi, la sua esperienza è molto preziosa per il gruppo"
Erdmann - "Il cowboy di Trieste, un leader in campo. La leggenda metropolitana secondo la quale Nate parla in italiano solo con le ragazze... è vera! Frasi tipiche in spogliatoio? "Stai zitto" e "Come xe?". E' sicuramente il più elegante della squadra, gli piace vestirsi con un certo stile"
Casoli - "L'uomo senza stress. Robi ama i ritmi lenti, vive con la giusta tranquillità le cose della vita. Naturalmente, è il più lento in spogliatoio e quando si mangia... Ad ogni modo, tutti noi ci aspettiamo di vederlo prima o poi schiacciare all'indietro a due mani"
Podestà - "Dopo Ciccio Vianini, la migliore forchetta nella storia della Pallacanestro Trieste. Samu a tavola è davvero uno spettacolo. Nessuno di noi si ricorda di averlo visto mai arrabbiato. Ci hanno provato anche Pozzecco e Meneghin in nazionale: hanno fallito anche loro..."
Roberson - "Il degno erede di Washington per gli schetch in spogliatoio. Terrance è un ragazzo intelligente, con la curiosità di conoscere più cose possibili della sua nuova realtà. Vuole imparare l'italiano, sta facendo pratica: finora ha imparato "Come ti chiami?" e "Quanti anni hai?". E' un po' sbadato a volte, ma gli vogliamo bene lo stesso"
Pancotto - "E' un grande. Oltre alle capacità tecniche, Cesare ha creato un gruppo fantastico, coinvolgendo e responsabilizzando tutti. Lavoriamo insieme ma siamo anche amici, e questo è molto importante per far funzionare bene una squadra. Basta rispettare gli orari, non vestirsi di viola e non disturbare la concentrazione assoluta del coach prima e durante le partite..."
Con "Bus" alla scoperta della squadra
Se non ci fosse, bisognerebbe inventarlo. L'ultimo a chiudere la porta. La spalla amica. Sono tutte definizioni che calzano a pennello ad Andrea Bussani, da sei anni massaggiatore e anima dello spogliatoio della Pallacanestro Trieste. Bus, un soprannome che è una garanzia, si prende regolarmente cura di muscoli e pensieri dei giocatori biancorossi. E' arrivato in via Locchi nella stagione 97/98, il primo anno di Cesare Pancotto sulla panchina giuliana: ed è stata una fortuna incontrarlo, spiega, "perché a Cesare devo veramente tantissimo, dal punto di vista professionale e umano".
Di giocatori Bus ne ha visti passare tanti. Ecco come racconta, con affetto e ironia, quelli di oggi.
Cavaliero - "E' probabile che quando Jovanotti ha scritto "sono un ragazzo fortunato" abbia pensato a lui, visto che ha esordito in A1 a sedici anni e sta avendo minuti di qualità da Pancotto. E' un ragazzo di sani principi, tranquillo e con la testa sulle spalle. E' il nostro piccolo peluche"
Maric - "La saggezza in persona, il nostro buon padre di famiglia, anche perché di bambini ne ha tre. Ivo è uno che sa stare al mondo, puoi sempre andare da lui per un consiglio tecnico ma anche personale. Infatti, la grande mossa tattica è stata di metterlo in camera con Cavaliero, il più giovane. Basta non disturbarlo quando fa il suo yoga e ti ascolterà sempre"
Sy - "Il francese naturalizzato americano, nel senso che Ismaila parla e si muove come se lo fosse. E' un ragazzo solare, sempre sorridente, anche se è allergico alle sveglie mattutine. E gli piace curarsi molto con creme e profumi, è un vero esperto"
Pigato - "Piga è alle prese con la naja, anche se quella che sta facendo lui nel battaglione atleti non è proprio quella classica... In fondo all'anima ha un cuore da "baloner", da buon vicentino è sempre lì a chiedere cosa ha fatto il Vicenza. Figurarsi i commenti dei triestini"
Camata - "Lui è il nostro grande peluche. Andrea è uno superdisponibile, uno che non si tira mai indietro anche se ha dei problemi fisici. Credo che fino a oggi abbia saltato un solo allenamento. E' un vero uomo da spogliatoio, sempre pronto a incoraggiarti e farti ridere, soprattutto quando parla nel dialetto di casa sua..."
Kelecevic - "Con Ivo, l'altro benemerito componente della "Croatian connection". E' un leader silenzioso, nel senso che parla poco, ma quando lo fa lo ascoltano tutti. Ha girato molti paesi, la sua esperienza è molto preziosa per il gruppo"
Erdmann - "Il cowboy di Trieste, un leader in campo. La leggenda metropolitana secondo la quale Nate parla in italiano solo con le ragazze... è vera! Frasi tipiche in spogliatoio? "Stai zitto" e "Come xe?". E' sicuramente il più elegante della squadra, gli piace vestirsi con un certo stile"
Casoli - "L'uomo senza stress. Robi ama i ritmi lenti, vive con la giusta tranquillità le cose della vita. Naturalmente, è il più lento in spogliatoio e quando si mangia... Ad ogni modo, tutti noi ci aspettiamo di vederlo prima o poi schiacciare all'indietro a due mani"
Podestà - "Dopo Ciccio Vianini, la migliore forchetta nella storia della Pallacanestro Trieste. Samu a tavola è davvero uno spettacolo. Nessuno di noi si ricorda di averlo visto mai arrabbiato. Ci hanno provato anche Pozzecco e Meneghin in nazionale: hanno fallito anche loro..."
Roberson - "Il degno erede di Washington per gli schetch in spogliatoio. Terrance è un ragazzo intelligente, con la curiosità di conoscere più cose possibili della sua nuova realtà. Vuole imparare l'italiano, sta facendo pratica: finora ha imparato "Come ti chiami?" e "Quanti anni hai?". E' un po' sbadato a volte, ma gli vogliamo bene lo stesso"
Pancotto - "E' un grande. Oltre alle capacità tecniche, Cesare ha creato un gruppo fantastico, coinvolgendo e responsabilizzando tutti. Lavoriamo insieme ma siamo anche amici, e questo è molto importante per far funzionare bene una squadra. Basta rispettare gli orari, non vestirsi di viola e non disturbare la concentrazione assoluta del coach prima e durante le partite..."