FABRIANO - Forse il Fabriano Basket ce la farà. Ecco quant'è emerso dall'importantissima riunione di ieri pomeriggio convocata allo Janus Hotel. Una trentina i presenti, tra cui il sindaco Sorci, l'assessore Paladini e alcuni rappresentanti della tifoseria. Ma ben pochi, a dir la verità, i pezzi grossi, giusto Antonio Ninno e una capatina di Roberto Crescentini (della Cotton Club), oltre all'avvocato Molinelli, presente però, secondo quanto si è vociferato, in rappresentanza di alcuni imprenditori di rilievo. Il che lascia ben sperare. Come del resto il discorso abbastanza ottimistico e preciso fatto dal sindaco Roberto Sorci in conclusione dei lavori, facendosi un po' portavoce della situazione. «Bisogna avere ancora fiducia - ha detto il primo cittadino di Fabriano - da qui al momento decisivo (Assemblea dei Soci dell'11 dicembre, ultima tappa prima della liquidazione) ci sono margini per sperare». Sorci snocciola i conti senza giri di parole. «Per fare questo campionato, ragioniamo in lire, servono in totale 3 miliardi e mezzo. Prima dell'inizio della stagione, Antonio Merloni ha messo 600 milioni, la Carifac 350, la Merloni Elettrodomestici (Vittorio Merloni) 250, la Mediterranea 150». Un totale di 1 miliardo e 350 milioni, però forse ci si dovrebbe anche chiedere dove sono andati a finire questi denari, perché in cassa già non c'è una lira e i giocatori non prendono lo stipendio. Ma andiamo avanti. «Considerando abbonamenti, biglietti e la piccola pubblicità nel palasport, possiamo arrivare ad un totale di oltre 2 miliardi. Per finire la stagione, quindi, mancherebbe circa un miliardo e 200 milioni. Che si possono trovare, perché qualcuno pronto a dare una mano ripartendosi le spese c'è». I nomi farebbero capo all'Elica, alla Zara e alla Fatma, ognuna con un contributo. Insomma, per lo meno la conclusione del campionato dovrebbe essere certa. Ma allora perché la situazione non si sblocca? Il problema è il debito, ben oltre il milione di euro. I vecchi soci hanno promesso di pagarlo. Ma i nuovi esigono giustamente una dichiarazione scritta che certifichi il loro impegno al di là delle promesse.
Ferruccio Cocco
Ferruccio Cocco
Fonte: Il Messaggero