ROSETO - Riprendono i lavori in casa Euro Roseto, dopo lo stop decretato dalle gare della Nazionale. In occasione del ritorno in palestra della squadra, facciamo quattro chiacchiere con il GM Valerio Bianchini, per un primo punto della situazione.
Valerio, il tuo bilancio dopo questo scorcio di stagione?
Direi positivo, non tanto per il secondo posto in classifica che è da verificare in quanto il campionato è lungo, ma perché la squadra costruita da Amadio sta portando in giro per l'Italia e l'Europa l'immagine della grande tradizione cestistica rosetana. Una delle cose più belle è il rispetto con il quale oggi ci guardano in giro.
La squadra è stata corretta in corsa. Visto il secondo posto dobbiamo i complimenti a chi la guida, vero?
Melillo è stato bravo, una volta perso il perno che era Monroe e il centro che era Meek, a mettere insieme i nuovi componenti di un puzzle che finora sta funzionando bene.
Molte scommesse vinte, in quanto a giocatori?
Davis si sta rivelando un ottimo acquisto pur avendo caratteristiche diverse da quelle di un centro puro. Complimento poi a Moltedo, e a Melillo che lo ha fortemente voluto, per la sua maturazione. Un'altra scommessa vinta è quella di Fajardo, che è sempre stato un buon atleta, ma non ha mai avuto la chance di giocare in una squadra di fascia alta, mentre con noi sta dimostrando il suo valore in Italia ed Europa. Un'altra grande soddisfazione è rappresentata da Rannikko, scoperto da Marcelletti e portato in Italia, che abbiamo voluto e fatto esordire in serie A. Il ragazzo si sta comportando davvero bene e questo ci soddisfa molto visto che lo abbiamo voluto fin dall'inizio. Oggi i play della Nazionale italiana, Pozzecco e Bulleri, sembrano nati in un playground di Harlem, mentre Teemu rappresenta un modello di play "fosforico", alla Stockton. Infine, Buono l'apporto di Radosevic e ottimo quello di Milic, per il quale non si può però parlare di scommessa.
Come ti sembra il clima in città rispetto al secondo posto del Roseto?
Buono. Spero che questo clima di passione e calore sia sempre più presente e visibile al palasport, perché è indispensabile che il popolo rosetano sia "visibile". Oggi, nell'ambiente nazionale e internazionale, mi fanno i complimenti per Roseto, ma il nostro cammino è all'inizio e dobbiamo continuare a crescere soprattutto portando più pubblico quando giochiamo in casa.
Luca Maggitti
Valerio, il tuo bilancio dopo questo scorcio di stagione?
Direi positivo, non tanto per il secondo posto in classifica che è da verificare in quanto il campionato è lungo, ma perché la squadra costruita da Amadio sta portando in giro per l'Italia e l'Europa l'immagine della grande tradizione cestistica rosetana. Una delle cose più belle è il rispetto con il quale oggi ci guardano in giro.
La squadra è stata corretta in corsa. Visto il secondo posto dobbiamo i complimenti a chi la guida, vero?
Melillo è stato bravo, una volta perso il perno che era Monroe e il centro che era Meek, a mettere insieme i nuovi componenti di un puzzle che finora sta funzionando bene.
Molte scommesse vinte, in quanto a giocatori?
Davis si sta rivelando un ottimo acquisto pur avendo caratteristiche diverse da quelle di un centro puro. Complimento poi a Moltedo, e a Melillo che lo ha fortemente voluto, per la sua maturazione. Un'altra scommessa vinta è quella di Fajardo, che è sempre stato un buon atleta, ma non ha mai avuto la chance di giocare in una squadra di fascia alta, mentre con noi sta dimostrando il suo valore in Italia ed Europa. Un'altra grande soddisfazione è rappresentata da Rannikko, scoperto da Marcelletti e portato in Italia, che abbiamo voluto e fatto esordire in serie A. Il ragazzo si sta comportando davvero bene e questo ci soddisfa molto visto che lo abbiamo voluto fin dall'inizio. Oggi i play della Nazionale italiana, Pozzecco e Bulleri, sembrano nati in un playground di Harlem, mentre Teemu rappresenta un modello di play "fosforico", alla Stockton. Infine, Buono l'apporto di Radosevic e ottimo quello di Milic, per il quale non si può però parlare di scommessa.
Come ti sembra il clima in città rispetto al secondo posto del Roseto?
Buono. Spero che questo clima di passione e calore sia sempre più presente e visibile al palasport, perché è indispensabile che il popolo rosetano sia "visibile". Oggi, nell'ambiente nazionale e internazionale, mi fanno i complimenti per Roseto, ma il nostro cammino è all'inizio e dobbiamo continuare a crescere soprattutto portando più pubblico quando giochiamo in casa.
Luca Maggitti
Fonte: Il Tempo