SIENA - Vacanze finite per i giocatori della Mens Sana non aggregati alle Nazionali. Coach Ergin Ataman farà di nuovo l’appello, in attesa che le stelle tornino dai viaggi in giro per il Continente, durante i quali hanno inseguito il sogno di qualificarsi agli Europei di Svezia 2003.
Intanto è il momento di stilare i bilanci delle prime giornate di campionato e di Euroleague e il presidente Roberto Morrocchi è soddisfatto. “Certo - ammette - potevamo ottenere anche qualcosa di più, ma tutto sommato siamo in piena zona Coppa Italia e credo che, salco imprevisti cataclismi, uno dei primi otto posti lo conquisteremo senz’altro”.
L’inizio di stagione è stato un po’ altalenante. Qual è stato il momento più bello e quale il più basso?
“Intanto bisogna premettere che le grandi squadre si fanno trovare pronte quando le partite contano, e noi, dopo anni di onesti campionati, siamo nella cerchia delle migliori, insieme ad altre quattro o cinque altre società. L’alternanza di risultati è fisiologica in un gruppo così nuovo, l’importante sarà vincere quando ci saranno i play off o le fasi più calde dell’Eurolega. Detto questo, direi che il massimo, per ora, lo abbiamo toccato con il Panathinaikos, contro cui abbiamo offerto una prova strepitosa. Il momento più brutto che ricordo è la trasferta di Reggio Calabria: eravamo in vantaggio a pochi minuti dalla fine, abbiamo chiuso senza segnare neanche un canestro nel supplementare”.
La Montepaschi è senza dubbio una grande. Lo testimonia l’interesse della stampa nazionale, che dopo tre battute d’arresto in 6 giorni ha parlato di panchina traballante per Ataman
“E’ vero, è un segnale chiaro, come lo sono i colonnini dei buoni e cattivi in cui veniamo inseriti sempre più spesso. In quel periodo, io e Ferdinando Minucci ci telefonavamo la mattina e ci stupivamo che i giornali scrivessero una cosa che non ci era mai passata nell’anticamera del cervello: mettere in discussione il nostro allenatore”.
Se lo fanno i giornali maggiori, facciamolo anche noi. Nella Mens Sana, chi va dietro alla lavagna e chi invece riceve l’applauso?
“Un presidente non può dire di essere insoddisfatto di un giocatore. Era lecito aspettarsi un inserimento più rapido da parte di Turkcan, ma non ci scordiamo che tutti i giocatori turchi reduci dai Mondiali hanno problemi per riprendere il ritmo. qualcosa vorrà pur dire, no? Senza dimenticare che Mirsad ha regalato anche grandi prestazioni con la maglia della Montepaschi. Per il migliore... bhé, io ho una predilezione per la concretezza di Zukauskas”.
Maggioli piace a tre società di massima serie. Rimarrà?
“In verità è arrivata qualche richiesta in più, ma penso che la cosa non sia neanche in discussione. E’ un Nazionale, la società ha investito su di lui per tre anni e ha fiducia nelle sue potenzialità per un progetto a lungo termine”.
Sta per concludersi un anno solare che ha portato una secondo posto in Coppa Italia, una Saporta e uno scudetto Cadetti. Quali sono i prossimi obiettivi?
“Vincere con Biella, poi con Roma. A parte gli scherzi, il 2002 rimarrà indimenticabile, anche se qualcuno ha cercato di togliere valore alla Saporta. Ho sentito dire che ha un nome che assomiglia a un sorbetto, ma forse ci si dimentica che è l’unico trofeo internazionale arrivato in Italia tra calcio, basket e volley. Ovviamente puntiamo a vincere il più possibile, ma sono del parere che le finali vanno giocate, anche se poi si perdono. Per questo vado orgoglioso del risultato in Coppa Italia e non mi dispiacerebbe ritrovarmi a disputare una bella gara secca per un titolo. Vada come vada”.
Marco De Candia
Intanto è il momento di stilare i bilanci delle prime giornate di campionato e di Euroleague e il presidente Roberto Morrocchi è soddisfatto. “Certo - ammette - potevamo ottenere anche qualcosa di più, ma tutto sommato siamo in piena zona Coppa Italia e credo che, salco imprevisti cataclismi, uno dei primi otto posti lo conquisteremo senz’altro”.
L’inizio di stagione è stato un po’ altalenante. Qual è stato il momento più bello e quale il più basso?
“Intanto bisogna premettere che le grandi squadre si fanno trovare pronte quando le partite contano, e noi, dopo anni di onesti campionati, siamo nella cerchia delle migliori, insieme ad altre quattro o cinque altre società. L’alternanza di risultati è fisiologica in un gruppo così nuovo, l’importante sarà vincere quando ci saranno i play off o le fasi più calde dell’Eurolega. Detto questo, direi che il massimo, per ora, lo abbiamo toccato con il Panathinaikos, contro cui abbiamo offerto una prova strepitosa. Il momento più brutto che ricordo è la trasferta di Reggio Calabria: eravamo in vantaggio a pochi minuti dalla fine, abbiamo chiuso senza segnare neanche un canestro nel supplementare”.
La Montepaschi è senza dubbio una grande. Lo testimonia l’interesse della stampa nazionale, che dopo tre battute d’arresto in 6 giorni ha parlato di panchina traballante per Ataman
“E’ vero, è un segnale chiaro, come lo sono i colonnini dei buoni e cattivi in cui veniamo inseriti sempre più spesso. In quel periodo, io e Ferdinando Minucci ci telefonavamo la mattina e ci stupivamo che i giornali scrivessero una cosa che non ci era mai passata nell’anticamera del cervello: mettere in discussione il nostro allenatore”.
Se lo fanno i giornali maggiori, facciamolo anche noi. Nella Mens Sana, chi va dietro alla lavagna e chi invece riceve l’applauso?
“Un presidente non può dire di essere insoddisfatto di un giocatore. Era lecito aspettarsi un inserimento più rapido da parte di Turkcan, ma non ci scordiamo che tutti i giocatori turchi reduci dai Mondiali hanno problemi per riprendere il ritmo. qualcosa vorrà pur dire, no? Senza dimenticare che Mirsad ha regalato anche grandi prestazioni con la maglia della Montepaschi. Per il migliore... bhé, io ho una predilezione per la concretezza di Zukauskas”.
Maggioli piace a tre società di massima serie. Rimarrà?
“In verità è arrivata qualche richiesta in più, ma penso che la cosa non sia neanche in discussione. E’ un Nazionale, la società ha investito su di lui per tre anni e ha fiducia nelle sue potenzialità per un progetto a lungo termine”.
Sta per concludersi un anno solare che ha portato una secondo posto in Coppa Italia, una Saporta e uno scudetto Cadetti. Quali sono i prossimi obiettivi?
“Vincere con Biella, poi con Roma. A parte gli scherzi, il 2002 rimarrà indimenticabile, anche se qualcuno ha cercato di togliere valore alla Saporta. Ho sentito dire che ha un nome che assomiglia a un sorbetto, ma forse ci si dimentica che è l’unico trofeo internazionale arrivato in Italia tra calcio, basket e volley. Ovviamente puntiamo a vincere il più possibile, ma sono del parere che le finali vanno giocate, anche se poi si perdono. Per questo vado orgoglioso del risultato in Coppa Italia e non mi dispiacerebbe ritrovarmi a disputare una bella gara secca per un titolo. Vada come vada”.
Marco De Candia