Il “misterioso” Richardson

PESARO – La tela del Ragno. Pare il titolo di un best- seller del genere poliziesco o di un film “giallo" che sbanca i botteghini. E in effetti Richardson è un po’ l’uomo del mistero. Sembrava libero come l’aria quando è arrivato alla Scavolini e invece si scopre che è sul punto di diventare papà, e per questo si è trattenuto negli Usa più degli altri biancorossi “in licenza". Perfino sulla data di nascita la nebbia era fitta: molte guide gli attribuivano 23 anni, indicando il ’79, il che collimava col fatto che, a differenza dei ventiduenni Gilbert e McGhee appena usciti dal college, lui aveva alle spalle una stagione tra i “pro". E invece è del ’77 e dunque di anni ne ha 25, togliendo un po’ di sconcerto a chi a Pesaro ancora non si capacitava del fatto che il giocatore “esperto" promesso in estate nel ruolo di guardia avesse solo pochi mesi in più della nidiata di pulcini che avrebbe dovuto guidare. Un po’ di giallo anche sul nome di battesimo: la stampa Usa giura che Norm è il diminutivo di Norman, ma lui smentisce quasi fosse un’offesa.
Misterioso, poi, l’impatto col basket italiano: debutta in allenamento con una clamorosa scivolata; esordisce in amichevole (a Urbino) con una seconda scivolata, che gli costa una distorsione alla caviglia e lo tiene fuori per un bel po’ e, nella prima di campionato, è più impegnato a controllare la... suola delle scarpe che a fare canestro. Perplessità generale (ma che avevano quelle scarpe?). Poi finalmente spicca il volo: leggiadro, elegante, talentuoso. Anche un po’ egoista: i finali di partita, ad esempio, sono “suoi". Decide un paio di gare con una raffica di bombe. E’ quello che sta in campo più a lungo (336 minuti) e che segna più punti (16,4 a partita), il più bravo negli assist (2,2), il secondo nella valutazione (13,4), più rimbalzista di Lacey (5,1), discretamente preciso da tre (35%) ma ancora troppo “selvatico" da due (40%) e nei liberi (52%). E comunque ha convinto quasi tutti, con giusto qualche punto interrogativo che permane, sennò non sarebbe l’uomo del mistero!
Giancarlo Iacchini