TRENTO - Il biglietto per la Svezia è già prenotato, l’Italia dei canestri ha spazzato via la Repubblica Ceca, di fatto l’ultimo ostacolo prima degli Europei dell’anno prossimo anche perché ieri il Portogallo (che affronteremo mercoledì) ha messo kappaò la Russia. Illusionismo e sudore vero al termine di una partita che non ha destato neppure un attimo di pericolo per Azzurra guidata da Radulovic, l’uomo della provvidenza, contro un’avversaria che ha messo sul parquet atleti bravi ed altri mediocri, uomini che hanno avuto il difetto di non mostrarsi mai per davvero squadra. E’ finita 88-68 per l’Italia ma il punteggio poteva essere diverso, lo scarto ben superiore per gli azzurri che una volta messo in cassaforte il successo hanno giocato distesi, forse troppo, con un Pozzecco effervescente, quasi sempre sopra le righe e pronto a giocare per la platea. Va bene in gare che hai già vinto, va bene se serve rompere gli schemi per un attimo mandando in tilt i rivali, ma esagerare in campo internazionale non sempre va bene. Nelle finali di un europeo e di un’Olimpiade la musica è diversa e certi numeri possono farti venire il mal di fegato. Cercare la penetrazione ad ogni costo venendo fermato da giganti non è utile. Lui, il Pozz elettrico, personaggio e campione al tempo stesso, felice per l’azzurro ritrovato dopo i giorni neri con Tanjevic, ha realizzato 19 punti, quanti ne ha segnati Nikola Radulovic, il croato con passaporto italiano (per matrimonio: ha sposato la figlia di Mira Polio, procuratrice di giocatori slavi, e il marito è triestino) tutto sostanza, trascinatore e cecchino nella prima parte della gara, mai fumoso e sempre con la testa nella sfida, l’uomo giusto nel giorno che mancava Carlton Myers. Pozzecco non perde mai la voglia della battuta, divertirsi è la prima cosa per Gianmarco. «Ho giocato con la maglia numero 11 - ha detto alla fine divertito il Pozz - e sapete bene perché. Questo è il numero di Andrea Meneghin, che non c’è perché sta male. Io e lui da un mese e mezzo siamo fidanzati e in estate ci sposiamo».
Dicevamo della partita e del punteggio. Azzurra al 38’ era avanti di 28 punti (84-58) e ha pensato bene di andare subito a fare la doccia lasciando che Pavlik e Milos realizzassero 8 punti. Gara in lieve salita solo in avvio quando i ceki con la loro forza, con Zidek e Frana bracconieri in area, hanno cercato di far sentire i muscoli. Ha pagato un po’ Chiacig che, colpito da Zidek, ha rimediato un taglio di un centimetro al sopracciglio sinistro. Radulovic subito positivo con Basile paziente e con le tensioni giuste, un gatto a nove code capace di dirigere la squadra e di mettere al servizio il suo tiro. Carlo Recalcati, il coach di questa Azzurra che cerca il rilancio europeo e il visto per le Olimpiadi di Atene, ha abbassato il quintetto. La velocità era l’arma per scardinare la difesa e le idee di avversari poco tecnici e poco mobili. Dentro Bulleri a dettare il ritmo e Marconato (grande vitalità per Denis) al posto di Chiacig: più musica che parole per l’Italia, Radulovic graffiante con un senso speciale per il canestro per esaltare una squadra che aveva bisogno di certezze insieme a qualche sacrificio. Una partita esemplare la sua nella quale non solo ha realizzato 19 punti ma ha tirato giù anche 9 rimbalzi.
Andata in fuga, l’Italia ha trovato nel secondo tempo un Abbio determinato, il contrario del Picchio troppo anonimo dei primi 20’. Repubblica Ceca in ritirata: cercare strade per scardinare la difesa dell’Italia (Recalcati ha chiamato la zona soprattutto con Pozzecco in campo) era impresa ardua. Così s’è vista un’Azzurra limpida, il clima giusto per esaltare qualche giocata individuale per divertire il pubblico. Positivo Tonolli, in campo 18’ con una prova difensiva di qualità.
Carlo Santi
Dicevamo della partita e del punteggio. Azzurra al 38’ era avanti di 28 punti (84-58) e ha pensato bene di andare subito a fare la doccia lasciando che Pavlik e Milos realizzassero 8 punti. Gara in lieve salita solo in avvio quando i ceki con la loro forza, con Zidek e Frana bracconieri in area, hanno cercato di far sentire i muscoli. Ha pagato un po’ Chiacig che, colpito da Zidek, ha rimediato un taglio di un centimetro al sopracciglio sinistro. Radulovic subito positivo con Basile paziente e con le tensioni giuste, un gatto a nove code capace di dirigere la squadra e di mettere al servizio il suo tiro. Carlo Recalcati, il coach di questa Azzurra che cerca il rilancio europeo e il visto per le Olimpiadi di Atene, ha abbassato il quintetto. La velocità era l’arma per scardinare la difesa e le idee di avversari poco tecnici e poco mobili. Dentro Bulleri a dettare il ritmo e Marconato (grande vitalità per Denis) al posto di Chiacig: più musica che parole per l’Italia, Radulovic graffiante con un senso speciale per il canestro per esaltare una squadra che aveva bisogno di certezze insieme a qualche sacrificio. Una partita esemplare la sua nella quale non solo ha realizzato 19 punti ma ha tirato giù anche 9 rimbalzi.
Andata in fuga, l’Italia ha trovato nel secondo tempo un Abbio determinato, il contrario del Picchio troppo anonimo dei primi 20’. Repubblica Ceca in ritirata: cercare strade per scardinare la difesa dell’Italia (Recalcati ha chiamato la zona soprattutto con Pozzecco in campo) era impresa ardua. Così s’è vista un’Azzurra limpida, il clima giusto per esaltare qualche giocata individuale per divertire il pubblico. Positivo Tonolli, in campo 18’ con una prova difensiva di qualità.
Carlo Santi
Fonte: Il Messaggero