Al biondino, quando aveva sulle spalle il numero 13 e una canotta bianconera, veniva affidate le missioni più difficili. Doveva essere lui, con i suoi centimetri, le braccia smisurate e lo spirito di sacrificio, a marcare l'avversario più insidioso. La situazione non è cambiata per Morandotti, nuovo responsabile bianconero del rapporto con i tifosi. Il “nemico” da affrontare è interno, perché la prima sfida di Ricky sarà quella di riportare i tifosi a Casalecchio, per ricreare una “piccola” Barcellona. Tante idee e l'ipotesi di trasformare la curva.
Questo il pensiero di Ricky che un primo obiettivo, come mediatore per la distribuzione dei biglietti del derby, l'ha già raggiunto. «Parlo da ex giocatore — racconta —. Da ex giocatore che è venuto al PalaMalaguti e che ha visto alcune cose. Ho sempre creduto che il tifo e il pubblico possano dare tantissimo. Lo credo ancora, davanti a una Virtus giovane. I giovani vivono d'entusiasmo: se sentono fiducia sulle loro spalle corrono senza mai stancarsi. Diversamente lo fanno con una zavorra sulle spalle di 350 chili. La differenza si vede. Il pensiero torna a Barcellona. Alla fine quel trofeo l'avrà vinto chi era in campo, ma credete che si possa rimanere insensibili quando ci si trova davanti a una muraglia bianconera con 7 mila persone che lasciano Bologna per raggiungere Barcellona e far sentire il proprio sostegno alla squadra? La mia idea di tifo è proprio quella».
Come convincere i tifosi? «Con il dialogo. Ascoltandoli – sottolinea Morandotti – fermo restando che ognuno deve restare nelle sue competenze. La prima idea è quella di avere una curva, alle spalle del nostro canestro, tutta bianconera, senza zone vuote: 350-400 persone che facciano sentire il loro calore alla panchina, che possano cantare e divertirsi». Ci sono almeno duemila abbonati da ritrovare, intanto Ricky pensa ai Forever Boys che sono rimasti fuori, come gruppo, dall'inizio della stagione. «Stanno fuori, ma li conosco. Stanno male e forse soffrono di più di quanti stanno dentro. Voglio coinvolgerli».
Alessandro Gallo
Questo il pensiero di Ricky che un primo obiettivo, come mediatore per la distribuzione dei biglietti del derby, l'ha già raggiunto. «Parlo da ex giocatore — racconta —. Da ex giocatore che è venuto al PalaMalaguti e che ha visto alcune cose. Ho sempre creduto che il tifo e il pubblico possano dare tantissimo. Lo credo ancora, davanti a una Virtus giovane. I giovani vivono d'entusiasmo: se sentono fiducia sulle loro spalle corrono senza mai stancarsi. Diversamente lo fanno con una zavorra sulle spalle di 350 chili. La differenza si vede. Il pensiero torna a Barcellona. Alla fine quel trofeo l'avrà vinto chi era in campo, ma credete che si possa rimanere insensibili quando ci si trova davanti a una muraglia bianconera con 7 mila persone che lasciano Bologna per raggiungere Barcellona e far sentire il proprio sostegno alla squadra? La mia idea di tifo è proprio quella».
Come convincere i tifosi? «Con il dialogo. Ascoltandoli – sottolinea Morandotti – fermo restando che ognuno deve restare nelle sue competenze. La prima idea è quella di avere una curva, alle spalle del nostro canestro, tutta bianconera, senza zone vuote: 350-400 persone che facciano sentire il loro calore alla panchina, che possano cantare e divertirsi». Ci sono almeno duemila abbonati da ritrovare, intanto Ricky pensa ai Forever Boys che sono rimasti fuori, come gruppo, dall'inizio della stagione. «Stanno fuori, ma li conosco. Stanno male e forse soffrono di più di quanti stanno dentro. Voglio coinvolgerli».
Alessandro Gallo
Fonte: Il Resto del Carlino