da l'Alto Adige
TRENTO. A chi fa paura la Repubblica Ceca? Non certo a Gianmarco Pozzeco, il più esuberante della truppa azzurra che giovedì è sbarcata a Trento per preparare la partita di questo pomeriggio contro una squadra che, sconfitta mercoledì sera contro la Russia, si gioca tutto sul parquet di Via Fersina per agguantare la qualificazione agli Europei di Svezia 2003. Sereno e rilassato, «Poz» guarda all'appuntamento odierno con fiducia, senza per questo svilire l'importanza dell'incontro.
«Non sarà una passeggiata - ha spiegato Pozzeco - Però non è giusto nemmeno creare tensione in vista di una partita che, con tutto il dovuto rispetto per gli avversari, dovrebbe decretare la nostra superiorità. Non stiamo parlando della Jugoslavia, ma della Repubblica Ceca».
«Anche prima della partita contro l'Inghilterra c'era la preoccupazione che i nostri rivali potessero metterci in crisi - ha aggiunto - Invece, sul campo, non c'è stata storia».
Sprofondato in una poltroncina del bar del Grand Hotel Trento, quartier generale dell'Italbasket, che a Trento ha portato, oltre alla nazionale azzurra, anche i massimi dirigenti che oggi si confronteranno nel corso del Consiglio federale, «Poz» ha dato libero sfogo ai pensieri, interrotto solamente dagli sberlotti sulla testa che i compagni, uscendo dalla sala loro riservata per la cena, elargivano scherzosamente al compagno.
«Dobbiamo impostare un buon ritmo sin dall'inizio - ha dichiarato - Il nostro obiettivo è di conquistare la qualificazione agli Europei il prima possibile. E contro i cechi, una volta stabilite le gerarchie, potremmo offrire anche un ottimo spettacolo sportivo. A vantaggio di tutti gli appassionati che hanno comperato il biglietto».
Per Italia-Repubblica Ceca, fissata alle ore 17, si attendono ben quattromila persone. Gli ultimi biglietti disponibili sono in vendita, presso le casse del palazzetto, a partire dalle ore 8 di questa mattina.
«Trento sta vivendo un momento magico con la pallavolo - ha concluso Gianmarco - Avere un pubblico così generoso fa trovare stimoli eccezionali. A noi è capitato di giocare davanti a duecento persone. Per questo sono curioso di scoprire quanti saranno i tifosi sulle tribune».
Irriverente, eccessivo. Un personaggio. Gianmarco Pozzeco si conferma tale, anche a scapito di finire per essere una nota stonata fuori da un coro di voci che, con buona pretattica, si sono preoccupate di prendere con le pinze la sfida odierna.
«Considerato il nostro stato di salute ed il fatto che i cechi sono più alti e pesanti di noi, dovremo trovare risorse diverse - ha commentato coach Carlo Recalcati - Quindi cercheremo di sfruttare la nostra maggior velocità».
Ieri sera Recalcati ha studiato le registrazioni delle partite dei cechi. Questa mattina sceglierà la rosa che, oltre a capitan Abbio, potrebbe veder rifiorire Galanda.
«Sarà importante vincere per lanciare un messaggio forte - ha spiegato Giacomo, recuperato dopo i problemi alla caviglia che lo hanno tenuto fermo in Inghilterra - Pensiamo di essere pronti, anche se l'impegno non va preso sotto gamba».
«Lo scorso anno, a Praga, è stata una partita tiratissima - ha ricordato il mitico Dino Meneghin - I cechi hanno una difesa forte ed un buon attacco. Non hanno nessun timore o timidezza. Per loro ogni partita è una finale. E una vetrina importante per arrivare a giocare in Italia».
Stefano Broccardo
TRENTO. A chi fa paura la Repubblica Ceca? Non certo a Gianmarco Pozzeco, il più esuberante della truppa azzurra che giovedì è sbarcata a Trento per preparare la partita di questo pomeriggio contro una squadra che, sconfitta mercoledì sera contro la Russia, si gioca tutto sul parquet di Via Fersina per agguantare la qualificazione agli Europei di Svezia 2003. Sereno e rilassato, «Poz» guarda all'appuntamento odierno con fiducia, senza per questo svilire l'importanza dell'incontro.
«Non sarà una passeggiata - ha spiegato Pozzeco - Però non è giusto nemmeno creare tensione in vista di una partita che, con tutto il dovuto rispetto per gli avversari, dovrebbe decretare la nostra superiorità. Non stiamo parlando della Jugoslavia, ma della Repubblica Ceca».
«Anche prima della partita contro l'Inghilterra c'era la preoccupazione che i nostri rivali potessero metterci in crisi - ha aggiunto - Invece, sul campo, non c'è stata storia».
Sprofondato in una poltroncina del bar del Grand Hotel Trento, quartier generale dell'Italbasket, che a Trento ha portato, oltre alla nazionale azzurra, anche i massimi dirigenti che oggi si confronteranno nel corso del Consiglio federale, «Poz» ha dato libero sfogo ai pensieri, interrotto solamente dagli sberlotti sulla testa che i compagni, uscendo dalla sala loro riservata per la cena, elargivano scherzosamente al compagno.
«Dobbiamo impostare un buon ritmo sin dall'inizio - ha dichiarato - Il nostro obiettivo è di conquistare la qualificazione agli Europei il prima possibile. E contro i cechi, una volta stabilite le gerarchie, potremmo offrire anche un ottimo spettacolo sportivo. A vantaggio di tutti gli appassionati che hanno comperato il biglietto».
Per Italia-Repubblica Ceca, fissata alle ore 17, si attendono ben quattromila persone. Gli ultimi biglietti disponibili sono in vendita, presso le casse del palazzetto, a partire dalle ore 8 di questa mattina.
«Trento sta vivendo un momento magico con la pallavolo - ha concluso Gianmarco - Avere un pubblico così generoso fa trovare stimoli eccezionali. A noi è capitato di giocare davanti a duecento persone. Per questo sono curioso di scoprire quanti saranno i tifosi sulle tribune».
Irriverente, eccessivo. Un personaggio. Gianmarco Pozzeco si conferma tale, anche a scapito di finire per essere una nota stonata fuori da un coro di voci che, con buona pretattica, si sono preoccupate di prendere con le pinze la sfida odierna.
«Considerato il nostro stato di salute ed il fatto che i cechi sono più alti e pesanti di noi, dovremo trovare risorse diverse - ha commentato coach Carlo Recalcati - Quindi cercheremo di sfruttare la nostra maggior velocità».
Ieri sera Recalcati ha studiato le registrazioni delle partite dei cechi. Questa mattina sceglierà la rosa che, oltre a capitan Abbio, potrebbe veder rifiorire Galanda.
«Sarà importante vincere per lanciare un messaggio forte - ha spiegato Giacomo, recuperato dopo i problemi alla caviglia che lo hanno tenuto fermo in Inghilterra - Pensiamo di essere pronti, anche se l'impegno non va preso sotto gamba».
«Lo scorso anno, a Praga, è stata una partita tiratissima - ha ricordato il mitico Dino Meneghin - I cechi hanno una difesa forte ed un buon attacco. Non hanno nessun timore o timidezza. Per loro ogni partita è una finale. E una vetrina importante per arrivare a giocare in Italia».
Stefano Broccardo