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Tanjevic, esami che scottano

Boscia ha visto una buona Virtus in amichevole contro CastelMaggiore

Soddisfatto per quello che ha visto ieri pomeriggio, nella palestra di bianconera di via dell'Arcoveggio. Soddisfatto, Boscia Tanjevic, per quello che ha visto nello scrimmage con Castel Maggiore (cinque tempi da dieci minuti l'uno, diretti da arbitri di rango quali Facchini, Ramilli e Filippini), attuale sorpresa del campionato di Legadue, dopo aver espugnato il campo della capolista Messina. Ma all'Arcoveggio, nell'impianto della Virtus, c'era uno spettatore particolarmente interessato, Marco Madrigali, che dopo il derby non aveva nascosto la sua arrabbiatura.
Il presidente della Virtus, che già in estate aveva speso parecchio – «il budget più alto della serie A», dissero Tanjevic e Lombardi, durante la presentazione, nella sede della Carisbo, prima ancora che arrivassero Attruia, Koturovic, Dial e Scarone – vuol vedere qualche risultato. E' vero che la storia personale di Boscia Tanjevic è lì per dimostrare che i successi più clamorosi – con la Stefanel Milano nel 1996 o con l'Asvel Villeurbanne, pochi mesi or sono – sono stati costruiti in primavera, ma la Virtus non può permettersi di aspettare tanto. Anche perché c'è ancora in ballo la qualificazione per la final eight di Coppa Italia e pensare a un trofeo del genere senza la Virtus – che ha alzato al cielo quella coppa nel 1999, 2001 e 2002, tanto per restare agli anni più recenti – tra i partecipanti, appare singolare.
Madrigali proprio l'altra sera, nel dopo derby, ha ribadito un concetto espresso in estate. Che avrebbe valutato la squadra a metà dicembre: ecco perché diventano fondamentali le prossime partite nelle quali, tra l'altro, la Virtus dovrà affrontare tre trasferte consecutive. Dopo il match del 30 novembre, con la Pippo Milano, al PalaMalaguti, ci saranno Olympiacos Atene (5 dicembre), Snaidero Udine (8) e Asvel Villeurbanne (12) in rapida successione. Quattro gare che potrebbe influenzare il destino di Boscia Tanjevic.
Ieri, in attesa di impegni più probanti con Sconochini e Coldebella (oggi alfieri della Pippo Milano), Boscia ha visto una buona Virtus, pur priva di Frosini e Brkic, contro un Bignami che doveva fare a meno di Ghiacci, Barlera, Levin e Abram. Una buona pallacanestro e una grande intensità, uniti all'impegno di un gruppo che durante la sosta, per recuperare il tempo perduto – la squadra è stata per forza di cose assemblata in tempi diversi -, affronta due sedute di allenamento al giorno. L'impegno e lo scrupolo sicuramente non mancano. Ma il presidente Madrigali, ora, vuol cominciare a vedere qualche risultato.
Alessandro Gallo
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