Il clima non è proprio da ‘vacanza’ ma ci siamo abbastanza vicini. Ridotto ai minimi termini dalla convocazione di cinque suoi elementi (sarebbero stati sei se Maggioli non avesse accusato problemi fisici), il sta lavorando sul Palasclavo con il semplice obiettivo di tenersi in forma e magari anche di non perdere concentrazione ma certo gli allenamenti non hanno niente a che vedere con quelli abituali, quando cioè in palestra si può disporre di ranghi al completo.
Neppure Ergin Ataman, in queste ore, è a Siena. In casa-Mens Sana, in pratica ci sono solamente Giancarlo Marcaccini, Matteo Nobile, Simone Berti e Nando Gentile, quest’ultimo protagonista ieri pomeriggio di una ‘chat’ con i tifosi biancoverdi sul sito ufficiale della società (menssanabasket.it). Colloquio virtuale su internet che ha fatto registrare un buon numero di contatti, anche da parte di fans milanesi e reggiani, rimasti legati a Gentile da trascorsi comuni.
L’ultimo arrivato in casa-biancoverde ha paragonato il Montepaschi attuale al Panathinaikos di un paio di anni or sono, quello in cui ha avuto modo di giocare e vincere: “Sono entrambe squadre formate da grandi campioni, non vedo grandi differenze, mentre per esempio la Caserta dello scudetto era un team costruito in una maniera diversa ed anche in un contesto non simile a quello di Siena”.
Sulle motivazioni che lo hanno spinto a scegliere la Mens Sana e sugli obiettivi della sua nuova squadra, Gentile è stato chiaro: “Mi ha spinto il fatto di poter giocare nuovamente in una grande squadra e i miei obiettivi sono chiari: con Siena voglio arrivare in fondo a tutte le competizioni. A Caserta e Milano ho vinto lo scudetto, spero di poter entrare negli annali del basket italiano vincendo il titolo in una terza squadra diversa”. Non sono mancati riferimenti alla compattezza del gruppo, spesso tirata in ballo durante il momento-buio che il Montepaschi ha attraversato nelle scorse settimane: “Il rapporto tra i giocatori –ha assicurato ‘Nando’- è ottimo e tutto sta procedendo per il verso giusto. Tutti noi speriamo che alla fine la Mens Sana raggiunga traguardi importanti: io sono qua per provare a dare il mio contributo al gruppo, un contributo di esperienza e di gioco”.
Davanti a Gentile, nelle rotazioni di Ergin Ataman, c’è Stefanov ma la panchina non preoccupa il playmaker campano: “Il nostro allenatore sa che la panchina esiste, ha grandissima esperienza e quindi non ha bisogno di suggerimenti. Nei momenti importanti utilizzerà anche chi siede in panchina”.
Neppure Ergin Ataman, in queste ore, è a Siena. In casa-Mens Sana, in pratica ci sono solamente Giancarlo Marcaccini, Matteo Nobile, Simone Berti e Nando Gentile, quest’ultimo protagonista ieri pomeriggio di una ‘chat’ con i tifosi biancoverdi sul sito ufficiale della società (menssanabasket.it). Colloquio virtuale su internet che ha fatto registrare un buon numero di contatti, anche da parte di fans milanesi e reggiani, rimasti legati a Gentile da trascorsi comuni.
L’ultimo arrivato in casa-biancoverde ha paragonato il Montepaschi attuale al Panathinaikos di un paio di anni or sono, quello in cui ha avuto modo di giocare e vincere: “Sono entrambe squadre formate da grandi campioni, non vedo grandi differenze, mentre per esempio la Caserta dello scudetto era un team costruito in una maniera diversa ed anche in un contesto non simile a quello di Siena”.
Sulle motivazioni che lo hanno spinto a scegliere la Mens Sana e sugli obiettivi della sua nuova squadra, Gentile è stato chiaro: “Mi ha spinto il fatto di poter giocare nuovamente in una grande squadra e i miei obiettivi sono chiari: con Siena voglio arrivare in fondo a tutte le competizioni. A Caserta e Milano ho vinto lo scudetto, spero di poter entrare negli annali del basket italiano vincendo il titolo in una terza squadra diversa”. Non sono mancati riferimenti alla compattezza del gruppo, spesso tirata in ballo durante il momento-buio che il Montepaschi ha attraversato nelle scorse settimane: “Il rapporto tra i giocatori –ha assicurato ‘Nando’- è ottimo e tutto sta procedendo per il verso giusto. Tutti noi speriamo che alla fine la Mens Sana raggiunga traguardi importanti: io sono qua per provare a dare il mio contributo al gruppo, un contributo di esperienza e di gioco”.
Davanti a Gentile, nelle rotazioni di Ergin Ataman, c’è Stefanov ma la panchina non preoccupa il playmaker campano: “Il nostro allenatore sa che la panchina esiste, ha grandissima esperienza e quindi non ha bisogno di suggerimenti. Nei momenti importanti utilizzerà anche chi siede in panchina”.