Sabato sera, dopo la stracittadina, l'analisi del presidente.
Dichiarazioni equilibrate, ma sferzanti nei confronti dei singoli (o meglio di qualche singolo, con particolare riferimento, crediamo, agli ultimi arrivati), ai quali viene chiesto un maggior spirito di servizio. Ieri pomeriggio il confronto tra la squadra e l'allenatore, Boscia Tanjevic (nella foto a colloquio con Dial). Comincia qualche minuto dopo le 17,30 (ma Dial e Bell, più il secondo del primo, si presentano all'Arcoveggio in ritardo, a riunione già iniziata) e si conclude alle 19. Quasi un'ora e mezza di confessione per analizzare una sconfitta che non ha avuto effetti immediati, ma ha lasciato ferite – nel presidente e nei tifosi – che fanno male. E che vanno rimarginate al più presto anche se la Virtus non tornerà in campo prima del 30 novembre quando, al PalaMalaguti, davanti (finalmente!) alle telecamere della Rai, si consumeranno i ritorni di Sconochini (il primo in assoluto) e Coldebella.
Ferite che vanno rimarginate perché la situazione di classifica si sta facendo pesante anche se al momento attuale solo la Benetton, che ha otto punti in più dei bianconeri, sembra avere già individuato il percorso giusto. Un'ora e mezza per rivedere certi errori. Per spiegare, magari, a Koturovic che il tagliafuori è sempre l'arma migliore non solo per prendere rimbalzi, ma anche per evitare che i lunghi avversari possano addirittura brindare nella propria area. Per chiedere a Dial una regia più pulita, e in alternativa cominciare a dare più fiducia a Scarone. German indubbiamente non ha giocato una stracittadina sufficiente (tutt'altro), ma se non gli si dà in mano la squadra difficilmente potrà ritrovare la condizione migliore, dopo il lungo periodo di inattività agonistica.
Per chiarire a Bell che si vince in cinque e che difficilmente, a meno che non ci si chiami Michael Jordan (neppure Kobe Bryant, che pure segna a raffica, ha successo con i Lakers), si riesce a vincere puntando tutto su se stessi e sulle proprie capacità balistiche. Per rilanciare il “desaparecido” Sekularac.
Concetti che la squadra dovrà cominciare a mettere in pratica dalle prossime amichevoli. Domani, per esempio, la Virtus affronterà un test con i cugini di Castel Maggiore. La settimana prossima sarà il turno di Ferrara. Recuperando anche il miglior Frosini, che ieri non si è allenato per un problema alla schiena.
Alessandro Gallo
Dichiarazioni equilibrate, ma sferzanti nei confronti dei singoli (o meglio di qualche singolo, con particolare riferimento, crediamo, agli ultimi arrivati), ai quali viene chiesto un maggior spirito di servizio. Ieri pomeriggio il confronto tra la squadra e l'allenatore, Boscia Tanjevic (nella foto a colloquio con Dial). Comincia qualche minuto dopo le 17,30 (ma Dial e Bell, più il secondo del primo, si presentano all'Arcoveggio in ritardo, a riunione già iniziata) e si conclude alle 19. Quasi un'ora e mezza di confessione per analizzare una sconfitta che non ha avuto effetti immediati, ma ha lasciato ferite – nel presidente e nei tifosi – che fanno male. E che vanno rimarginate al più presto anche se la Virtus non tornerà in campo prima del 30 novembre quando, al PalaMalaguti, davanti (finalmente!) alle telecamere della Rai, si consumeranno i ritorni di Sconochini (il primo in assoluto) e Coldebella.
Ferite che vanno rimarginate perché la situazione di classifica si sta facendo pesante anche se al momento attuale solo la Benetton, che ha otto punti in più dei bianconeri, sembra avere già individuato il percorso giusto. Un'ora e mezza per rivedere certi errori. Per spiegare, magari, a Koturovic che il tagliafuori è sempre l'arma migliore non solo per prendere rimbalzi, ma anche per evitare che i lunghi avversari possano addirittura brindare nella propria area. Per chiedere a Dial una regia più pulita, e in alternativa cominciare a dare più fiducia a Scarone. German indubbiamente non ha giocato una stracittadina sufficiente (tutt'altro), ma se non gli si dà in mano la squadra difficilmente potrà ritrovare la condizione migliore, dopo il lungo periodo di inattività agonistica.
Per chiarire a Bell che si vince in cinque e che difficilmente, a meno che non ci si chiami Michael Jordan (neppure Kobe Bryant, che pure segna a raffica, ha successo con i Lakers), si riesce a vincere puntando tutto su se stessi e sulle proprie capacità balistiche. Per rilanciare il “desaparecido” Sekularac.
Concetti che la squadra dovrà cominciare a mettere in pratica dalle prossime amichevoli. Domani, per esempio, la Virtus affronterà un test con i cugini di Castel Maggiore. La settimana prossima sarà il turno di Ferrara. Recuperando anche il miglior Frosini, che ieri non si è allenato per un problema alla schiena.
Alessandro Gallo
Fonte: Il Resto del Carlino