FABRIANO — Presidente Giuseppe Alberti, come procedono i preparativi per l'appuntamento cruciale di lunedì prossimo all'hotel Janus per il «raduno» dei possibili salvatori del Fabriano basket? «Non è un segreto che puntiamo molto su questo confronto. Probabilmente si tratta dell'assise decisivo per sapere se la città ha ancora grande voglia di grande pallacanestro».
Insomma, sperate in una presenza massiccia… «Di sicuro più siamo, meglio è. In ogni caso mi sembra che di 'pubblicità' ne stiamo facendo tanta tramite la stampa, la tv, l'annuncio al palas durante la partita di sabato scorso e quant'altro. A questo punto direi che tutti sanno di questo raduno, per cui, anche senza ricorrere a inviti scritti, mi auguro che le forze economiche del posto, piccole, medie e grandi che siano, possano proporsi».
Scendiamo sul tecnico: lunedì comincia la riunione, poi che succede? «Innanzitutto succede che il sottoscritto, il presidente del consiglio dei revisori Camillo Catana e il sindaco Roberto Sorci sempre molto impegnato in questa operazione, illustreranno la situazione in tutta la sua gravità. Una volta messi tutti al corrente di quanto difficile sia il periodo che stiamo attraversando passeremo a… fare la conta. Comunque ci tengo a precisare che in quella sede a nessuno chiederemo di staccare assegni e fornirci sull'unghia l'eventuale contributo. Lunedì registreremo soltanto i 'sì' verbali di massima, quelle adesioni che andranno concretizzate in un secondo tempo con i colloqui privati con il sottoscritto prima dell'11 dicembre».
E fin qui ci siamo. Ma, facendo due conti, di quattrini ne servono parecchi: perché, anche se i 'vecchi' saneranno il debito di oltre un milione di euro, servirebbero altri due milioni, spicciolo più spicciolo meno, per arrivare a fine stagione. «E' proprio questo il punto. Prendo atto che i dirigenti uscenti hanno riferito di impegnarsi a sanare il regresso, ma ancora non basta. Non basta, perché se nell'assemblea dei soci dell'11 dicembre non riusciremo a garantire le coperture economiche per arrivare al termine del campionato, avrò comunque il dovere di avviare le pratiche per la messa in liquidazione della società. Ecco perché vorrei far capire a tutti, una volta di più, quanto sia determinante il 'termometro' di lunedì pomeriggio (si comincia alle 18, ndr) per sapere se Fabriano risponderà al richiamo del basket».
Alessandro Di Marco
Insomma, sperate in una presenza massiccia… «Di sicuro più siamo, meglio è. In ogni caso mi sembra che di 'pubblicità' ne stiamo facendo tanta tramite la stampa, la tv, l'annuncio al palas durante la partita di sabato scorso e quant'altro. A questo punto direi che tutti sanno di questo raduno, per cui, anche senza ricorrere a inviti scritti, mi auguro che le forze economiche del posto, piccole, medie e grandi che siano, possano proporsi».
Scendiamo sul tecnico: lunedì comincia la riunione, poi che succede? «Innanzitutto succede che il sottoscritto, il presidente del consiglio dei revisori Camillo Catana e il sindaco Roberto Sorci sempre molto impegnato in questa operazione, illustreranno la situazione in tutta la sua gravità. Una volta messi tutti al corrente di quanto difficile sia il periodo che stiamo attraversando passeremo a… fare la conta. Comunque ci tengo a precisare che in quella sede a nessuno chiederemo di staccare assegni e fornirci sull'unghia l'eventuale contributo. Lunedì registreremo soltanto i 'sì' verbali di massima, quelle adesioni che andranno concretizzate in un secondo tempo con i colloqui privati con il sottoscritto prima dell'11 dicembre».
E fin qui ci siamo. Ma, facendo due conti, di quattrini ne servono parecchi: perché, anche se i 'vecchi' saneranno il debito di oltre un milione di euro, servirebbero altri due milioni, spicciolo più spicciolo meno, per arrivare a fine stagione. «E' proprio questo il punto. Prendo atto che i dirigenti uscenti hanno riferito di impegnarsi a sanare il regresso, ma ancora non basta. Non basta, perché se nell'assemblea dei soci dell'11 dicembre non riusciremo a garantire le coperture economiche per arrivare al termine del campionato, avrò comunque il dovere di avviare le pratiche per la messa in liquidazione della società. Ecco perché vorrei far capire a tutti, una volta di più, quanto sia determinante il 'termometro' di lunedì pomeriggio (si comincia alle 18, ndr) per sapere se Fabriano risponderà al richiamo del basket».
Alessandro Di Marco
Fonte: Il Resto del Carlino