LIVORNO — Non è ancora il tempo di allarmarsi, la classifica, a 8 punti, resta confortante, ma dietro sono rimaste soltanto quattro formazioni: Avellino con 6 punti, Biella e Fabriano con 4 e Udine con 2. E ci sono sempre alla pari Varese, Pesaro e Napoli. E quello che potrebbe allarmare è che la squadra non riesce più ad esprimersi in attacco come potrebbe e dovrebbe. Anche contro Pesaro, in una partita che poteva e doveva essere vinta perchè quando si è avanti di 10 punti all'inizio dell'ultimo periodo e di 6 ancora a poco più di 3' della sirena è colpevole farsi riprendere e sorpassare. Specialmente se si gioca in casa, davanti cioè al proprio pubblico. La Mabo a quel punto si è piantata, ha subito una sequela di realizzazioni da tre punti da parte di Gigena, Richardson e Beric e non è più riuscita a segnare. E tutto ciò è stato fatale. Non è che si sia al dramma, ma la seconda sconfitta consecutiva in casa, terza della serie se si considera anche quella di Reggio Calabria un campanello d'allarme lo agita. E sarebbe sciocco non tenerne conto. Tanto più che adesso il campionato si ferma fino all'1 dicembre, ma subito dopo la Mabo dovrà affrontare due trasferte difficili a Cantù e Roseto prima di affrontare in casa Fabriano. E occorrerà tenere alta la concentrazione per non avere cali di tensione e rischiare ulteriormente. Il problema è soprattutto l'alternativa ad Elliott nelle conclusioni e nella pericolosità nella metà campo avversaria e la mancanza di una guardia con molti punti nelle mani se Mc Leod viene fatto giocare play. Parente contro Pesaro era infortunato, Giachetti è stato sottoutilizzato e, forse, si doveva avere più coraggio. Ma il problema c'è e va risolto da parte del coach. Perchè se tutto gira a dovere la Mabo ha la possibilità di lottare per i play-off.
Lorenzo Gremigni
Lorenzo Gremigni
Fonte: La Nazione