UDINE. «Non faccio alcuna dichiarazione». Sono queste le uniche parole che escono dalla bocca di Fabrizio Frates nel giorno del suo esonero. L’epilogo era nell’aria, ma il coach, evidentemente, sperava che gli venisse data ancora una possibilità.
Niente da fare. La società, anche in coincidenza della sosta del campionato, ha pensato che fosse questo il momento giusto per voltare pagina e per dare quella sterzata necessaria per riprendere a muovere una classifica davvero precaria.
Frates, che era in ritiro con la nazionale a Casale Monferrato, sembra sia rimasto sorpreso dalle modalità dell’annuncio dell’esonero. Si parla di un messaggio sulla segreteria del cellulare lasciato da Mario Blasone e nient’altro. La versione viene smentita dal general manager arancione: «Ho cercato Fabrizio Frates al telefono a metà mattina senza trovarlo perchè impegnato con gli allenamenti della nazionale. L’ho sentito verso le 12.30 e abbiamo parlato per una decina di minuti. Ricordo per filo e per segno quello che ci siamo detti e penso che la persona con la quale ho discusso fosse proprio Frates».
Blasone non accetta che venga messo in discussione lo stile della società arancione. «Credo che Frates abbia poco di cui lamentarsi. Anzi, di solito un allenatore viene sostituito prima di un bilancio di nove sconfitte in dieci partite. Sono il primo a dire che un esonero è sempre spiacevole, ma visti i risultati della squadra c’era anche da aspettarselo».
Frates era arrivato a Udine nel gennaio del 2002 al posto di Phil Melillo ed era riuscito a risollevare una squadra ricostruita in corsa dopo le partenze di Gentile ed Esposito. Il suo bilancio a fine stagione era stato di 8 vittorie e 12 sconfitte in campionato (play-off compresi) e di 4 successi e 3 passi falsi in Saporta.
Quest’anno, con una squadra costruita in ritardo, il bilancio è stato buono in Uleb Cup (3 successi e 2 stop), disastroso in campionato con una sola vittoria in 10 partite: conquistata, guarda caso, con l’Euro Roseto dell’ex Phil Melillo.
Da oggi, dunque, avanti con Stefano Pillastrini. «Era la nostra prima scelta – conclude Blasone – e ci fa piacere che abbia accettato subito la nostra offerta e con grande entusiasmo».
Massimo Meroi
Niente da fare. La società, anche in coincidenza della sosta del campionato, ha pensato che fosse questo il momento giusto per voltare pagina e per dare quella sterzata necessaria per riprendere a muovere una classifica davvero precaria.
Frates, che era in ritiro con la nazionale a Casale Monferrato, sembra sia rimasto sorpreso dalle modalità dell’annuncio dell’esonero. Si parla di un messaggio sulla segreteria del cellulare lasciato da Mario Blasone e nient’altro. La versione viene smentita dal general manager arancione: «Ho cercato Fabrizio Frates al telefono a metà mattina senza trovarlo perchè impegnato con gli allenamenti della nazionale. L’ho sentito verso le 12.30 e abbiamo parlato per una decina di minuti. Ricordo per filo e per segno quello che ci siamo detti e penso che la persona con la quale ho discusso fosse proprio Frates».
Blasone non accetta che venga messo in discussione lo stile della società arancione. «Credo che Frates abbia poco di cui lamentarsi. Anzi, di solito un allenatore viene sostituito prima di un bilancio di nove sconfitte in dieci partite. Sono il primo a dire che un esonero è sempre spiacevole, ma visti i risultati della squadra c’era anche da aspettarselo».
Frates era arrivato a Udine nel gennaio del 2002 al posto di Phil Melillo ed era riuscito a risollevare una squadra ricostruita in corsa dopo le partenze di Gentile ed Esposito. Il suo bilancio a fine stagione era stato di 8 vittorie e 12 sconfitte in campionato (play-off compresi) e di 4 successi e 3 passi falsi in Saporta.
Quest’anno, con una squadra costruita in ritardo, il bilancio è stato buono in Uleb Cup (3 successi e 2 stop), disastroso in campionato con una sola vittoria in 10 partite: conquistata, guarda caso, con l’Euro Roseto dell’ex Phil Melillo.
Da oggi, dunque, avanti con Stefano Pillastrini. «Era la nostra prima scelta – conclude Blasone – e ci fa piacere che abbia accettato subito la nostra offerta e con grande entusiasmo».
Massimo Meroi