UDINE. Una stagione cominciata male, con evidenti errori nell’impostazione della squadra, e proseguita con tentativi di correzione sia nello staff (clamorosa la rinuncia al gm Giancarlo Sarti) sia nel roster, senza che intervenisse l’inversione di tendenza auspicata. Ad Avellino, in uno scontro diretto in chiave salvezza, è arrivata la nona sconfitta stagionale, che ha confermato la Snaidero desolatamente ultima. Non una squadra allo sbando, comunque, ma incapace del colpo d’ala, di produrre quel qualcosa in più – frutto di cuore e coesione – che fa la differenza.
Così, dando seguito all’ultimatum del dopo derby (tutti in discussione davanti all’imperativo di due vittorie immediate: in coppa contro i russi del Pern, missione compiuta, e ad Avellino, obiettivo mancato), Edi Snaidero e i suoi consiglieri hanno deciso l’esonero di Frates. Ma altre mosse dovrebbero seguire, come i tagli di Alexander e di Thompson e l’ingaggio di un’ala con molti punti nelle mani.
Presidente, non si può certo dire che le manchi la coerenza...
«A questo punto, con i risultati che non arrivavano, la decisione era inevitabile. Bisognava dare una scossa, ripartire da capo».
Ma la Snaidero ultima in classifica è nata in estate, non le pare?
«Sono stati fatti errori d’impostazione e le sei sconfitte d’inizio stagione sono figlie di quelle scelte. Ma poi, dopo la separazione da Sarti, d’accordo con il tecnico si erano apportati i correttivi necessari, pensiamo all’arrivo di Burke e poi di Mikhailov. I risultati non sono arrivati lo stesso e permettetemi lo stupore nel vedere ultima in classifica una squadra con un roster come il nostro, zeppo di nazionali».
Dove ha mancato Frates, allora?
«Non entro in questioni tecniche, ho rispetto per Frates che lo scorso anno ci ha risolto la stagione. Dico solo che la Snaidero non si è rivelata squadra nel senso pieno della parola».
Non è una novità, del resto, la storia del rapporto freddo, puramente professionale, tra Frates e il gruppo. Il tecnico, insomma, non sarebbe riuscito a instaurare con i giocatori quell’intesa umana individuale e collettiva spesso valore aggiunto nell’economia di una stagione. E di questo i giocatori si lamentavano.
Ora cosa si aspetta?
«Pillastrini è un tecnico di valore, mi aspetto che dia la scossa. E la squadra non avrà più alibi: se è vero che il coach era un problema, licenziando Frates le ho tolto ogni possibilità di ulteriore scusa».
Ido Cibischino
Così, dando seguito all’ultimatum del dopo derby (tutti in discussione davanti all’imperativo di due vittorie immediate: in coppa contro i russi del Pern, missione compiuta, e ad Avellino, obiettivo mancato), Edi Snaidero e i suoi consiglieri hanno deciso l’esonero di Frates. Ma altre mosse dovrebbero seguire, come i tagli di Alexander e di Thompson e l’ingaggio di un’ala con molti punti nelle mani.
Presidente, non si può certo dire che le manchi la coerenza...
«A questo punto, con i risultati che non arrivavano, la decisione era inevitabile. Bisognava dare una scossa, ripartire da capo».
Ma la Snaidero ultima in classifica è nata in estate, non le pare?
«Sono stati fatti errori d’impostazione e le sei sconfitte d’inizio stagione sono figlie di quelle scelte. Ma poi, dopo la separazione da Sarti, d’accordo con il tecnico si erano apportati i correttivi necessari, pensiamo all’arrivo di Burke e poi di Mikhailov. I risultati non sono arrivati lo stesso e permettetemi lo stupore nel vedere ultima in classifica una squadra con un roster come il nostro, zeppo di nazionali».
Dove ha mancato Frates, allora?
«Non entro in questioni tecniche, ho rispetto per Frates che lo scorso anno ci ha risolto la stagione. Dico solo che la Snaidero non si è rivelata squadra nel senso pieno della parola».
Non è una novità, del resto, la storia del rapporto freddo, puramente professionale, tra Frates e il gruppo. Il tecnico, insomma, non sarebbe riuscito a instaurare con i giocatori quell’intesa umana individuale e collettiva spesso valore aggiunto nell’economia di una stagione. E di questo i giocatori si lamentavano.
Ora cosa si aspetta?
«Pillastrini è un tecnico di valore, mi aspetto che dia la scossa. E la squadra non avrà più alibi: se è vero che il coach era un problema, licenziando Frates le ho tolto ogni possibilità di ulteriore scusa».
Ido Cibischino