ROMA. «Purtroppo in una stagione gli infortuni vanno messi in preventivo. Quello di Carlton è successo adesso: amen». Coach Bucchi non è tipo da strapparsi i capelli nemmeno quando deve fare a meno, in una delle trasferte per lui più sentite, del suo leader che aveva appena segnato 37 punti all'altra Virtus. Roma, comunque, di carte da giocare ne ha ancora, vedi Jenkins, Santiago, Tonolli, Tusek e Bonora, un altro che non si è dimenticato. Siete lì, a due punti da Treviso, e se una cosa non vi manca é l'entusiasmo, no Piero? «Sì, siamo soddisfatti ma viviamo questa situazione tenendo sempre i piedi per terra, con molta serenità, anche perché sappiamo che il cammino è ancora lungo. Veniamo al Palaverde anche con grande determinazione, chiaro, ma senza l'angoscia da prestazione. Quindi cercheremo di fare semplicemente la nostra partita sapendo bene che è la Benetton a dover vincere a tutti i costi». Ti ritieni un messiniano convinto, quindi sei l'ultimo a stupirti di vederlo vincere anche a Treviso. «Ovvio. D'altra parte con un ottimo allenatore ed un'ottima squadra i conti tornano per forza. Credo che Ettore intelligentemente abbia cercato di adattare le sue idee al gioco dell'anno scorso, e i giocatori abbiano fatto un passo verso di lui». Cosa cambia senza Myers? «Dovremo aumentare il rendimento in difesa e ridistribuire la nostra pericolosità sul perimetro su tutti, non solo su Jenkins. Vorrei vedere insomma un buon bilanciamento tra il gioco dentro e fuori». Hai visto Langdon in tivù, mercoledì: che ne dici? «Spero che sia stata quella la partita della sua vita e che contro di noi giochi da essere umano».
si. fo.
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Fonte: La Tribuna
