PESARO — Se è vero che la passione per lo sport si trasmette nel sangue, la regola nelle famiglie Costa e Magnifico vale solo per i primogeniti che non hanno tradito il basket, mentre chi è venuto dopo ha deciso di andare sottorete: Luca Costa e Nicole Magnifico hanno scelto il pallone a spicchi, Federica Costa a Gaia Magnifico quello da volley. Così Ario e Walter, un tempo affiatata coppia sotto canestro, due scudetti in bacheca, stanno seguendo con curiosità le piccole soddisfazioni che cominciano a togliersi i rispettivi figli. Luca, classe '83, 2.01, ha scelto la pallacanestro e, uscito dal settore giovanile della Vuelle, è approdato a Senigallia, in B2, dove si sta facendo le ossa in una squadra che punta all'ennesima promozione.
«Ma non l'ho spinto certo io, non voglio costringere nessuno, tantomeno i miei figli, a fare cose che non sentono — dice Ario —. Quando era piccolo giocavamo nel cortile, col canestrino che ho appeso al muro, ma poi Luca ha preso la sua strada e ha deciso da solo. Diciamo che ho solo consigliato a entrambi di fare sport, quello sì: perché penso sia un fattore nella vita di una persona, perché ritengo che per un ragazzo che cresce fare attività sportiva sia uno stimolo fisico e mentale importantissimo. Se mi assomiglia? Morfologicamente non c'è dubbio, ma forse anche come giocatore: nel senso che lavora per gli altri e preferisce sempre un passaggio a un tiro».
Anche Nicole, la primogenita di Walter, che oggi ha 17 anni, ha seguito le orme paterne e milita nell'Olimpia: sabato comincia il suo primo campionato di serie C dopo il settore juniores ma ha già fatto tre apparizioni in prima squadra, in B.
«Nicole ha vissuto una buona fetta della mia carriera quando era già in grado di capire cosa facevo e vivevo e credo si sia appassionata — dice Walter — anche se non me l'ha mai detto apertamente. Forse per questo ha provato col basket, ma se ha continuato è per la forte amicizia che la lega alle ragazze con cui ha cominciato. Mia moglie dice che mi assomiglia perchè è elegante e coordinata nei movimenti. Secondo me ha una buona posizione sulle gambe, in difesa è sicuramente meglio di me!».
Le secondogenite, invece, hanno scelto diversamente. Federica Costa, che compirà 15 anni tra pochi giorni, è alta 1,82 e il volley è solo il suo ultimo amore: «A dire il vero la Fedy comincia tante cose — dice il babbo —. Acqua e musica sono le sue passioni, aveva cominciato nuoto sincronizzato, ero felice per lei perché vedevo che si divertiva molto. Poi gli impegni sono aumentati e soprattutto è cresciuta tanto, ora è 1,82 e ha voluto provare la pallavolo. Alla Robur ha trovato un ambiente che le piace molto, sinceramente mi pare anche adatta per questo sport. Comunque ragiono come con Luca: decide lei cosa vuol fare».
Anche Gaia, che è nata nel '90 ed è già 1,83, gioca sottorete con la Robur e chissà che un giorno possano continuare in coppia quello che i padri sono stati per il basket: «Anche Gaia ha provato con la pallacanestro ma non si è appassionata e sicuramente la mia carriera l'ha influenzata di meno per un fatto di età. Ma io sono felice di vedere che la pallavolo l'ha coinvolta totalmente — spiega papà Walter —. Il successo della Nazionale femminile è stato un volano incredibile per questo sport, Gaia è gasatissima e ritaglia le figurine delle giocatrici più famose poi le incolla nel diario, proprio come facevo io coi giocatori di basket e stasera andrà a vedere l'amichevole della VitriFiam contro Jesi, che gioca in A1. La statura l'aiuta molto: nel minivolley, da cui è appena uscita, si sentiva più forte proprio perchè era tanto più alta delle altre, ma ha solo 12 anni e deve ancora coordinarsi. Credo però che possa essere lo sport adatto per lei. Se un giorno giocherà con Federica? Me lo auguro, sarebbe bello avere ancora un'accoppiata Costa-Magnifico».
Diventeranno dei campioni? Chi lo sa. Ma quello che è importante è che tutti gli allenatori li descrivono come quattro ragazzi in gamba: socievoli, disponibili, entusiasti. E' questa la vittoria più bella per le due famiglie.
Elisabetta Ferri
«Ma non l'ho spinto certo io, non voglio costringere nessuno, tantomeno i miei figli, a fare cose che non sentono — dice Ario —. Quando era piccolo giocavamo nel cortile, col canestrino che ho appeso al muro, ma poi Luca ha preso la sua strada e ha deciso da solo. Diciamo che ho solo consigliato a entrambi di fare sport, quello sì: perché penso sia un fattore nella vita di una persona, perché ritengo che per un ragazzo che cresce fare attività sportiva sia uno stimolo fisico e mentale importantissimo. Se mi assomiglia? Morfologicamente non c'è dubbio, ma forse anche come giocatore: nel senso che lavora per gli altri e preferisce sempre un passaggio a un tiro».
Anche Nicole, la primogenita di Walter, che oggi ha 17 anni, ha seguito le orme paterne e milita nell'Olimpia: sabato comincia il suo primo campionato di serie C dopo il settore juniores ma ha già fatto tre apparizioni in prima squadra, in B.
«Nicole ha vissuto una buona fetta della mia carriera quando era già in grado di capire cosa facevo e vivevo e credo si sia appassionata — dice Walter — anche se non me l'ha mai detto apertamente. Forse per questo ha provato col basket, ma se ha continuato è per la forte amicizia che la lega alle ragazze con cui ha cominciato. Mia moglie dice che mi assomiglia perchè è elegante e coordinata nei movimenti. Secondo me ha una buona posizione sulle gambe, in difesa è sicuramente meglio di me!».
Le secondogenite, invece, hanno scelto diversamente. Federica Costa, che compirà 15 anni tra pochi giorni, è alta 1,82 e il volley è solo il suo ultimo amore: «A dire il vero la Fedy comincia tante cose — dice il babbo —. Acqua e musica sono le sue passioni, aveva cominciato nuoto sincronizzato, ero felice per lei perché vedevo che si divertiva molto. Poi gli impegni sono aumentati e soprattutto è cresciuta tanto, ora è 1,82 e ha voluto provare la pallavolo. Alla Robur ha trovato un ambiente che le piace molto, sinceramente mi pare anche adatta per questo sport. Comunque ragiono come con Luca: decide lei cosa vuol fare».
Anche Gaia, che è nata nel '90 ed è già 1,83, gioca sottorete con la Robur e chissà che un giorno possano continuare in coppia quello che i padri sono stati per il basket: «Anche Gaia ha provato con la pallacanestro ma non si è appassionata e sicuramente la mia carriera l'ha influenzata di meno per un fatto di età. Ma io sono felice di vedere che la pallavolo l'ha coinvolta totalmente — spiega papà Walter —. Il successo della Nazionale femminile è stato un volano incredibile per questo sport, Gaia è gasatissima e ritaglia le figurine delle giocatrici più famose poi le incolla nel diario, proprio come facevo io coi giocatori di basket e stasera andrà a vedere l'amichevole della VitriFiam contro Jesi, che gioca in A1. La statura l'aiuta molto: nel minivolley, da cui è appena uscita, si sentiva più forte proprio perchè era tanto più alta delle altre, ma ha solo 12 anni e deve ancora coordinarsi. Credo però che possa essere lo sport adatto per lei. Se un giorno giocherà con Federica? Me lo auguro, sarebbe bello avere ancora un'accoppiata Costa-Magnifico».
Diventeranno dei campioni? Chi lo sa. Ma quello che è importante è che tutti gli allenatori li descrivono come quattro ragazzi in gamba: socievoli, disponibili, entusiasti. E' questa la vittoria più bella per le due famiglie.
Elisabetta Ferri
Fonte: Il Resto del Carlino