ETTORE Messina, quando Madrigali la esonerò l´11 marzo scorso, Boniciolli disse che a quel punto si attendeva di veder nominato allenatore della Virtus il cavallo del presidente, tanto surreale gli pareva quella scelta. Ricorda?
«Ricordo sì, ci mancherebbe altro. Ricordo anche quanto apprezzai la sua solidarietà in quel momento, arrivata in un periodo in cui, tra l´altro, io e lui stavamo pure battibeccando sui giornali».
Bene, alla vigilia della sfida d´Eurolega tra Benetton e Skipper (20.30 al Palaverde, diretta su Tele+), forse è arrivato il momento di restituire la solidarietà. Perché, come lei ben saprà, il coach della Fortitudo pare avere i giorni contati.
«Non lo so, lo sento dire. Io però, purtroppo, non posso neppure lasciarmi trasportare dallo stupore di questa voce come fece lui con me, perché l´eventuale esonero di Boniciolli sinceramente non lo vedrei come un fulmine a ciel sereno, ma semplicemente come figlio della scarsa chiarezza con cui gli fu dato l´incarico in estate. Se tieni un mese l´allenatore in sospeso, è matematico che lo trasformi in un parafulmine, e che alla prima minima difficoltà te la prendi con lui. Il suo mandato a me è sembrato minato sin dall´inizio».
Conoscendo bene le dinamiche bolognesi, pensa che vincere il derby di sabato potrebbe ribaltare il destino di Boniciolli, o quel suo sfogo dopo la vittoria sulla Scavolini ha segnato un punto di non ritorno?
«Non posso leggere il futuro, e non so costa stiano pensando i dirigenti Fortitudo. Ma purtroppo non posso fare a meno di pensare che quel suo sfogo di fatto ha armato i suoi nemici in società. Io però Boniciolli lo capisco bene, è davvero difficile giocare ogni volta senza sapere se ci sarai la volta dopo. E per un tecnico come lui, dotato di un incredibile entusiasmo per il lavoro, dev´essere stata ancora più dura».
Da collega: qual è la miglior qualità di Boniciolli?
«La tenacia, sotto tutti i profili».
Ma secondo lei Boniciolli, solidarietà a parte, è o no l´allenatore giusto per la Fortitudo?
«Se si pensa alla gente della Fortitudo avendo come riferimento il pubblico della Fossa e dintorni, assolutamente sì. Se invece si pensa a quelli che nel calcio Gazzoni chiama i milordini della tribuna, allora probabilmente no».
Tutta questa situazione quanto e come potrà pesare sulla partita di stasera?
«Ecco, adesso se permettete faccio Messina che piange un po´: se c´era una situazione che io non mi sarei mai augurato, era proprio questa. Perché in qualche modo anche la squadra cercherà di reagire a questo clima di sfiducia, in segno di stima per il proprio allenatore. Detto che la Fortitudo già di per sé è un buonissimo gruppo e pure ben allenato, per noi la partita a questo punto si complica».
D´accordo le precauzioni ma, almeno vista da fuori, al momento la Benetton sembra decisamente favorita.
«Chissà perché ci danno sempre tutti per favoriti. Capisco che ci sia stato lo scudetto l´anno scorso, e che ci sia un buonissimo potenziale quest´anno. Ma se poi quando arriviamo a un soffio dalle vittorie non facciamo i canestri che contano, di tutto il nostro potenziale che ne rimane?».
Par di capire che la mancata vittoria a Barcellona abbia lasciato un segno.
«Sì, decisamente. Per fortuna è arrivata subito dopo la vittoria di Siena, che davvero ci voleva dopo la notte spagnola. Peraltro anche molto sfigata, perché è raro prendere due bombe di tabella in una stessa partita».
Per chiudere: stasera che partita sarà?
«Molto equilibrata, cioè molto tirata. Non credo che per noi ci sia la possibilità di prendere un margine di vantaggio durante la gara, e naturalmente spero che lo stesso valga anche per loro».
Giovanni Egidio
«Ricordo sì, ci mancherebbe altro. Ricordo anche quanto apprezzai la sua solidarietà in quel momento, arrivata in un periodo in cui, tra l´altro, io e lui stavamo pure battibeccando sui giornali».
Bene, alla vigilia della sfida d´Eurolega tra Benetton e Skipper (20.30 al Palaverde, diretta su Tele+), forse è arrivato il momento di restituire la solidarietà. Perché, come lei ben saprà, il coach della Fortitudo pare avere i giorni contati.
«Non lo so, lo sento dire. Io però, purtroppo, non posso neppure lasciarmi trasportare dallo stupore di questa voce come fece lui con me, perché l´eventuale esonero di Boniciolli sinceramente non lo vedrei come un fulmine a ciel sereno, ma semplicemente come figlio della scarsa chiarezza con cui gli fu dato l´incarico in estate. Se tieni un mese l´allenatore in sospeso, è matematico che lo trasformi in un parafulmine, e che alla prima minima difficoltà te la prendi con lui. Il suo mandato a me è sembrato minato sin dall´inizio».
Conoscendo bene le dinamiche bolognesi, pensa che vincere il derby di sabato potrebbe ribaltare il destino di Boniciolli, o quel suo sfogo dopo la vittoria sulla Scavolini ha segnato un punto di non ritorno?
«Non posso leggere il futuro, e non so costa stiano pensando i dirigenti Fortitudo. Ma purtroppo non posso fare a meno di pensare che quel suo sfogo di fatto ha armato i suoi nemici in società. Io però Boniciolli lo capisco bene, è davvero difficile giocare ogni volta senza sapere se ci sarai la volta dopo. E per un tecnico come lui, dotato di un incredibile entusiasmo per il lavoro, dev´essere stata ancora più dura».
Da collega: qual è la miglior qualità di Boniciolli?
«La tenacia, sotto tutti i profili».
Ma secondo lei Boniciolli, solidarietà a parte, è o no l´allenatore giusto per la Fortitudo?
«Se si pensa alla gente della Fortitudo avendo come riferimento il pubblico della Fossa e dintorni, assolutamente sì. Se invece si pensa a quelli che nel calcio Gazzoni chiama i milordini della tribuna, allora probabilmente no».
Tutta questa situazione quanto e come potrà pesare sulla partita di stasera?
«Ecco, adesso se permettete faccio Messina che piange un po´: se c´era una situazione che io non mi sarei mai augurato, era proprio questa. Perché in qualche modo anche la squadra cercherà di reagire a questo clima di sfiducia, in segno di stima per il proprio allenatore. Detto che la Fortitudo già di per sé è un buonissimo gruppo e pure ben allenato, per noi la partita a questo punto si complica».
D´accordo le precauzioni ma, almeno vista da fuori, al momento la Benetton sembra decisamente favorita.
«Chissà perché ci danno sempre tutti per favoriti. Capisco che ci sia stato lo scudetto l´anno scorso, e che ci sia un buonissimo potenziale quest´anno. Ma se poi quando arriviamo a un soffio dalle vittorie non facciamo i canestri che contano, di tutto il nostro potenziale che ne rimane?».
Par di capire che la mancata vittoria a Barcellona abbia lasciato un segno.
«Sì, decisamente. Per fortuna è arrivata subito dopo la vittoria di Siena, che davvero ci voleva dopo la notte spagnola. Peraltro anche molto sfigata, perché è raro prendere due bombe di tabella in una stessa partita».
Per chiudere: stasera che partita sarà?
«Molto equilibrata, cioè molto tirata. Non credo che per noi ci sia la possibilità di prendere un margine di vantaggio durante la gara, e naturalmente spero che lo stesso valga anche per loro».
Giovanni Egidio
Fonte: La Repubblica
