FABRIANO - Il solito post-partita a cui la Carifac Fabriano ci sta abituando da ormai 7 lunghe settimane: ritrovarsi, il giorno dopo, a commentare una confitta (stavolta con Roseto, 80-88); a parlare di una squadra che va a sprazzi; di una pericolosità perimetrale quasi inesistente (4/18 da tre); di un gioco ancora lontano dall'essere definito fluido. Un dolce tuffo al cuore, almeno, rivedere domenica sera in borghese al PalaGuerrieri il mitico Rodney Monroe, premiato e osannato dal suo vecchio pubblico per quelle tre indimenticabili stagioni regalate alla città della carta, emblema di un Fabriano che vinceva e gioiva. Standing-ovation. Occhi lucidi per lui e per la stragrande maggioranza dei presenti. Chiusa la parentesi dei ricordi, incombe la cruda attualità, minata dall'infortunio alla caviglia di Ira Clark. "I primi accertamenti hanno escluso lesioni ai tendini - riferisce coach Carmenati - si tratta di una forte distorsione, la caviglia è gonfia. Dovrà restare a riposo fino a venerdì, poi vedremo se potrà scendere in campo sabato sera (ancora in casa contro Biella, ore 20.30, ndr), ma il dubbio resta forte". Una vera disdetta, perché sarà già un match chiave per la salvezza, visto che Biella ha 4 punti e Fabriano chiude in coda a quota 2 con Udine. Comunque Carmenati analizza gli sbagli e guarda avanti. "Sono i nostri errori difensivi che ingigantiscono le difficoltà: spesso siamo in ritardo o cerchiamo di rubar palla invece di contenere. Poi abbiamo bisogno di una 'mente' per il nostro gioco: al solo Gattoni non si può chiedere di più, mentre Nunez è ancora indietro fisicamente. Qualcosa di positivo c'è: Hulett, ad esempio, è in crescita (20 punti con 8/9 da due, ndr)". L'ultimo pensiero del coach è per il pubblico. "Grandi tifosi (anche domenica 2.578 presenti, di cui circa 500 rosetani, ndr), per loro ogni partita sembra la prima, con iniziative, coreografie e calore, come se non venissimo da 7 sconfitte di seguito". Un pubblico grande anche nei numeri: i dati usciti la settimana scorsa confermano Fabriano al 9° posto in Italia per abbonamenti con 1.550. Tanto può la fame di basket. Il tutto mentre non si sblocca l'odissea societaria. Le ultime indiscrezioni parlano di un interessamento del gruppo di cementifici di Gubbio che fa capo a Colajacovo. Vedremo. Di certo in via Di Vittorio proseguono i contatti. "Una telefonata, in questi casi, può allungare la vita", chiosa il presidente Alberti. L'importante, allora, è che in sede non vengano staccati i fili, com'è successo invece a casa di qualche giocatore.
Ferruccio Cocco
Ferruccio Cocco
Fonte: Il Messaggero