Anche volendo cancellare la gara di Supercoppa, a Genova (-28), diventa difficile non parlare, per la Virtus attuale, di mal di trasferta. Se non ci fossero state le imprese corsare a Madrid (+8) e Belgrado (+13) in Europa, i viaggi bianconeri avrebbero assunto tinte scurissime. Ma nel campionato italiano resta un bilancio (0-4) che la Virtus non conosceva da tempo immemorabile. Quattro trasferte e altrettante sconfitte per la Virtus che, almeno dal punto di vista numerico, ha limitato i danni. Si è passati dal –35 di Fabriano (il punto più basso della gestione Madrigali) al –6 di Roma, passando attraverso il –15 di Varese e il –4 di Livorno.
Non ci fosse stato, di mezzo, il –27 rimediato a Istanbul (dopo 20-25 minuti più che decorosi) si potrebbe anche intravedere uno spiraglio di luce. Ma la situazione resta pesante perché la Virtus, così come la Fortitudo, se si fosse chiuso domenica il girone di andata (non bisognerà poi aspettare chissà quali tempi biblici, perché il giro di boa è fissato per il 5 gennaio), sarebbe costretta a un ipotetico spareggio a tre per conquistarsi uno spazio non in Europa, ma in Coppa Italia. Quel trofeo, cioè, che dal 1997 in poi, con la sola eccezione dell'anno del Giubileo (2000), ha fatto tappa fissa nella Città dei Canestri (una volta in Fortitudo e quattro in bianconero).
Dietro l'angolo, poi, c'è la trasferta più vicina e contemporaneamente più insidiosa per la Virtus, perché sabato i bianconeri raggiungeranno piazza Azzarita. Statistiche alla mano – dato ancora più inquietante per Tanjevic – la Virtus non vince un derby in trasferta, parlando strettamente di campionato e di regular season (escludendo dunque tanto i playoff quanto le gare di Eurolega), dal 16 ottobre 1993. L'allora Buckler di Alberto Bucci si impose sulla Fortitudo di Sergio Scariolo per 75-72.
Prima del derby, però, ci sarà il confronto di Eurolega con il Cska Mosca. E appare un bell'azzardo, per i bianconeri, che finora hanno sempre giocato in coppa il mercoledì, l'aver accettato di scendere in campo il giovedì, a meno di 48 ore dalla stracittadina numero 94. In pratica, in omaggio all'Uleb, e in chiave campionato s'intende, la Virtus regalerà qualcosa come 24 ore di riposo (soprattutto mentale) ai cugini della Skipper.
Ma sotto con il Cska Mosca — una bella sfida per il russo Ruslan Avleev —, anche perché dopo il ko interno con l'Asvel, la Virtus non può concedersi altri passi falsi al PalaMalaguti. E per battere i russi servirà il miglior Rigaudeau, ancora alla prese con i suoi acciacchi, e qualche segnale di risveglio dall'impalpabile (in Turchia) Sekularac.
Si comincia a sfoltire, infine, la rosa bianconera. Dopo Bowdler, che è finito a Siena, è il turno del francese Gagneur, che potrebbe accasarsi in Belgio.
Alessandro Gallo
Non ci fosse stato, di mezzo, il –27 rimediato a Istanbul (dopo 20-25 minuti più che decorosi) si potrebbe anche intravedere uno spiraglio di luce. Ma la situazione resta pesante perché la Virtus, così come la Fortitudo, se si fosse chiuso domenica il girone di andata (non bisognerà poi aspettare chissà quali tempi biblici, perché il giro di boa è fissato per il 5 gennaio), sarebbe costretta a un ipotetico spareggio a tre per conquistarsi uno spazio non in Europa, ma in Coppa Italia. Quel trofeo, cioè, che dal 1997 in poi, con la sola eccezione dell'anno del Giubileo (2000), ha fatto tappa fissa nella Città dei Canestri (una volta in Fortitudo e quattro in bianconero).
Dietro l'angolo, poi, c'è la trasferta più vicina e contemporaneamente più insidiosa per la Virtus, perché sabato i bianconeri raggiungeranno piazza Azzarita. Statistiche alla mano – dato ancora più inquietante per Tanjevic – la Virtus non vince un derby in trasferta, parlando strettamente di campionato e di regular season (escludendo dunque tanto i playoff quanto le gare di Eurolega), dal 16 ottobre 1993. L'allora Buckler di Alberto Bucci si impose sulla Fortitudo di Sergio Scariolo per 75-72.
Prima del derby, però, ci sarà il confronto di Eurolega con il Cska Mosca. E appare un bell'azzardo, per i bianconeri, che finora hanno sempre giocato in coppa il mercoledì, l'aver accettato di scendere in campo il giovedì, a meno di 48 ore dalla stracittadina numero 94. In pratica, in omaggio all'Uleb, e in chiave campionato s'intende, la Virtus regalerà qualcosa come 24 ore di riposo (soprattutto mentale) ai cugini della Skipper.
Ma sotto con il Cska Mosca — una bella sfida per il russo Ruslan Avleev —, anche perché dopo il ko interno con l'Asvel, la Virtus non può concedersi altri passi falsi al PalaMalaguti. E per battere i russi servirà il miglior Rigaudeau, ancora alla prese con i suoi acciacchi, e qualche segnale di risveglio dall'impalpabile (in Turchia) Sekularac.
Si comincia a sfoltire, infine, la rosa bianconera. Dopo Bowdler, che è finito a Siena, è il turno del francese Gagneur, che potrebbe accasarsi in Belgio.
Alessandro Gallo
Fonte: Il Resto del Carlino