FABRIANO — Da una parte il cuore che dice di crederci ancora, rimanere nell'amata Fabriano e tentare l'impresa salvezza con una squadra incompleta, ma smaniosa di lottare. Dall'altra la ragione che spinge a «pressare» il procuratore perché presto si concretizzi qualche contatto con società più serie e credibili dove gli accordi scritti vengono onorati e a fine mese gli stipendi arrivano regolarmente. Massimo Gattoni è a un bivio dove la ragione del professionista («e del padre di famiglia» aggiunge) potrebbe prevalere su quella del capitano di una nave che rischia di affondare. «Attendevamo tutti l'8 novembre con grande curiosità» rileva Gattoni con la consueta, immancabile schiettezza. «Poi è uscito fuori un rinvio e di conseguenza un possibile ulteriore congelamento per i pagamenti dei giocatori. Ciò non aiuta». Il tecnico costretto ad anticipare di tasca sua qualche centinaio di euro agli americani (roba da preistoria dello sport…) per tenerli calmi ed evitare che pensino alla fuga oltreoceano è l'immagine simbolo di un club allo sbando. «Tutti ci dicono di stare buoni che prima o poi la situazione si sbloccherà, ma non è semplice» aggiunge il capitano in merito agli stipendi che non arrivano da un mese e mezzo. «Inutile nasconderlo, la squadra non è più tanto serena. In spogliatoio se ne parla, qualcuno si è anche arrabbiato. Carmenati è bravissimo a tenere occupata la testa di tutti solo sul lato tecnico, ma, continuando di questo passo, tutto può succedere». Anche, cioè, che dopo la sfida di sabato, gli «strangers» tornino in patria e non rientrino più. Anche che Gattoni (e non solo) cambi destinazione. «Fabriano è sempre la mia priorità, ma io tutti i mesi devo pagare l'affitto di casa e l'asilo delle figlie… Non voglio fare il patetico, però i problemi ci sono. Eppure basterebbe poco per rinforzare una squadra che continua a lottare con grinta e assecondare un pubblico commovente. Lo dico a cuore aperto. La città ha tra le mani il tesoro della serie A e le potenzialità economiche per tenerselo stretto. Da capitano, ma soprattutto da tifoso fabrianese, mi sentirei triste nel caso si dilapidasse un patrimonio».
a.d.m.
a.d.m.
Fonte: Il Resto del Carlino