FABRIANO — Non sarà la Colacem a lanciare la scialuppa di salvataggio per il Fabriano basket. Giusto ieri, tanto alla dirigenza biancoblu quanto alla stampa, i vertici aziendali del cementificio della vicina Gubbio hanno ribadito l'intenzione di continuare a sostenere il territorio umbro, tramite il consueto impegno nel sociale e il consistente apporto alla formazione calcistica militante in serie C2. Un altro «no, grazie» dopo quello di Casoli dell'Elica che rende sempre più esile il lumicino della speranza di arrivare all'assemblea dei soci di dicembre con in tasca il jolly salvezza.
Allarme Clark. E siccome non c'è limite al peggio, ecco che alla Carifac già suona un altro campanello d'allarme. Non bastasse quello oltremodo squillante del verdetto di domenica contro Roseto, ci si mette anche l'ansia per il recupero di Clark in vista del quasi spareggio di sabato (PalaGuerrieri, ore 20,30) con Biella. Ieri il texano è stato controllato all'ospedale di Fabriano, ma la distorsione alla caviglia sinistra rimediata in allenamento non sembra così leggera. «Recuperarlo per sabato — spiega caoch Carmenati — adesso pare piuttosto difficile. Comunque vedremo meglio nei prossimi giorni…».
Ma chi tira? Nella serata di pianti e rimpianti per Monroe, di botta e risposta (per fortuna solo verbale) sugli spalti tra i tifosi fabrianesi e gli spietati rosetani («Serie A? Pagate i debiti», l'inflessibile, ma incontestabile striscione abruzzese), è andata in scena la più evidente delle dimostrazioni di impotenza della squadra. L'ottavo rovescio su nove gare non mette a rischio la panchina del tecnico (e dove lo trovi un altro che alleni senza prendere i soldi… ) ma ha confermato l'imbarazzante aridità perimetrale. Del resto se il trio Gattoni, Hulett, Porter (cioè l'asse esterno titolare, visto che Nunez non è al meglio) confeziona un complessivo 11/61 da tre nel primo quarto di stagione, il destino tecnico pare già scritto. «Più spazio a Balliro? Gli ho concesso undici minuti filati nella seconda parte di gara», replica Carmenati. «La possibilità di mettersi in mostra l'ha avuta anche lui (fin qui con 5/11 dall'alrco miglior triplista di squadra, ndr), ma in attacco non si è proposto granchè e in difesa in un paio di occasioni ha perso di vista il suo pericoloso avversario diretto».
Alessandro Di Marco
Allarme Clark. E siccome non c'è limite al peggio, ecco che alla Carifac già suona un altro campanello d'allarme. Non bastasse quello oltremodo squillante del verdetto di domenica contro Roseto, ci si mette anche l'ansia per il recupero di Clark in vista del quasi spareggio di sabato (PalaGuerrieri, ore 20,30) con Biella. Ieri il texano è stato controllato all'ospedale di Fabriano, ma la distorsione alla caviglia sinistra rimediata in allenamento non sembra così leggera. «Recuperarlo per sabato — spiega caoch Carmenati — adesso pare piuttosto difficile. Comunque vedremo meglio nei prossimi giorni…».
Ma chi tira? Nella serata di pianti e rimpianti per Monroe, di botta e risposta (per fortuna solo verbale) sugli spalti tra i tifosi fabrianesi e gli spietati rosetani («Serie A? Pagate i debiti», l'inflessibile, ma incontestabile striscione abruzzese), è andata in scena la più evidente delle dimostrazioni di impotenza della squadra. L'ottavo rovescio su nove gare non mette a rischio la panchina del tecnico (e dove lo trovi un altro che alleni senza prendere i soldi… ) ma ha confermato l'imbarazzante aridità perimetrale. Del resto se il trio Gattoni, Hulett, Porter (cioè l'asse esterno titolare, visto che Nunez non è al meglio) confeziona un complessivo 11/61 da tre nel primo quarto di stagione, il destino tecnico pare già scritto. «Più spazio a Balliro? Gli ho concesso undici minuti filati nella seconda parte di gara», replica Carmenati. «La possibilità di mettersi in mostra l'ha avuta anche lui (fin qui con 5/11 dall'alrco miglior triplista di squadra, ndr), ma in attacco non si è proposto granchè e in difesa in un paio di occasioni ha perso di vista il suo pericoloso avversario diretto».
Alessandro Di Marco
Fonte: Il Resto del Carlino