Gattoni 5,5. Avrebbe dovuto giocare 15-20 minuti di media. Ora è l'unico play (sano) della squadra e gli si chiede di tutto e di più. Lui non può sempre fare i miracoli…
Hulett 6. Il tabellino dice che meriterebbe decisamente di più un voto più alto (20 punti e 8/10 dal campo), ma le partite hanno i loro ritmi.
E quando si devono vincere serve avere nel Dna qualcosa di particolare.
Il «baby fenomeno», per il momento, è tremendamente carente in fatto di personalità e continua a giocare a nascondino (14 punti al 20', quasi tutto lo scarso resto a gara archiviata) nei momenti chiave.
Porter 6. Superbo per impego e intensità, ma tecnicamente non va oltre la sufficienza. Non tanto per colpa sua, quanto per le caratteristiche genetiche di un gruppo costruito su un play infortunato (Nunez), una guardia che non tira mai dall'arco (Hulett) e un «tre» (appunto, Porter) che da cinque metri indietro è tranquillamente contenibile da qualunque difesa.
Clark 5,5. Frenato prima dai falli, poi dall'infortunio alla caviglia.
Da uno come lui, comunque, ci si attende un contributo più costante, specie in termini precisione (4/12) e di rimbalzi (4).
Turner 6. Alla fine cementa uno score individuale di indubbio livello (16 punti, 5/8 in azione, 7 rimbalzi e altrettanti falli sùbiti).
Nunez 5,5. Stavolta tutto si può dire fuorchè faccia il «piagnone». Gioca 21 minuti, ma sia nella meccanica di tiro (1/6 da tre) che in alcuni movimenti si vede chiarissima la difficoltà a superare gli intoppi dovuti alla schiena malandata. Certo, fosse stato bene, il Real, uno così, se lo sarebbe ripreso sùbito. Ma siccome la squadra ha tremendamente bisogno di un Nunez almeno al 50 per cento, che si trovi in qualche modo il rimedio. Perché senza lo straccio di un creatore di gioco esterno qui non si vince più…
Balliro e Kingombe s.v. a.d.m.
Hulett 6. Il tabellino dice che meriterebbe decisamente di più un voto più alto (20 punti e 8/10 dal campo), ma le partite hanno i loro ritmi.
E quando si devono vincere serve avere nel Dna qualcosa di particolare.
Il «baby fenomeno», per il momento, è tremendamente carente in fatto di personalità e continua a giocare a nascondino (14 punti al 20', quasi tutto lo scarso resto a gara archiviata) nei momenti chiave.
Porter 6. Superbo per impego e intensità, ma tecnicamente non va oltre la sufficienza. Non tanto per colpa sua, quanto per le caratteristiche genetiche di un gruppo costruito su un play infortunato (Nunez), una guardia che non tira mai dall'arco (Hulett) e un «tre» (appunto, Porter) che da cinque metri indietro è tranquillamente contenibile da qualunque difesa.
Clark 5,5. Frenato prima dai falli, poi dall'infortunio alla caviglia.
Da uno come lui, comunque, ci si attende un contributo più costante, specie in termini precisione (4/12) e di rimbalzi (4).
Turner 6. Alla fine cementa uno score individuale di indubbio livello (16 punti, 5/8 in azione, 7 rimbalzi e altrettanti falli sùbiti).
Nunez 5,5. Stavolta tutto si può dire fuorchè faccia il «piagnone». Gioca 21 minuti, ma sia nella meccanica di tiro (1/6 da tre) che in alcuni movimenti si vede chiarissima la difficoltà a superare gli intoppi dovuti alla schiena malandata. Certo, fosse stato bene, il Real, uno così, se lo sarebbe ripreso sùbito. Ma siccome la squadra ha tremendamente bisogno di un Nunez almeno al 50 per cento, che si trovi in qualche modo il rimedio. Perché senza lo straccio di un creatore di gioco esterno qui non si vince più…
Balliro e Kingombe s.v. a.d.m.
Fonte: Il Resto del Carlino
