News

Lauretana spumeggiante contro Avellino

Biella-Air 93-66

L’ha detta giusta un tifoso rossoblu, parlando ai due figli entusiasti, all’uscita dal palasport nell’immediato dopo gara di ieri sera: “La squadra c’è, visto come esultavano tutti in panchina ad ogni canestro?”. E’ proprio quello l’elisir del successo straripante conquistato dalla Lauretana (93-66) che si è permessa anche il lusso di demolire una diretta concorrente per la salvezza.
Avellino diventata squadra impresentabile e Pallacanestro Biella gruppo di campioni? Non è così, perlomeno in generale, anche se ieri sera ci si poteva credere per davvero.
Semplicemente, in una partita chiave, gli uomini di Ramagli ci hanno messo l’anima dall’inizio alla fine, dimostrando di credere nel gruppo e in una salvezza che si può raggiungere.
Forse scommettere forte su giocatori italiani, al momento giusto paga di più. La Lauretana ha lasciato il fondo della classifica di A e sabato avrà anche l’occasione di allontanarsi nella sfida rovente di Fabriano. L’inerzia è rossoblu, basta saperla sfruttare, per poi affrontare una pausa, pro nazionale, in modo sereno.
Era dal 7 aprile che Biella non vinceva al palasport: da Trieste ad Avellino, nessuno ha perso la calma più di tanto, segno che la storia può continuare.
La partita vera è durata quasi due quarti.
Il primo, in cui Avellino ha corso e segnato quasi quanto Biella (19-18), sorretta da Vanterpool (11 punti) ed il secondo in cui Biella ha mantenuto pigiato il piede sull’acceleratore grazie alla staffetta Di Bella-Belcher, stordendo la truppa straniera dell’Air che ha subìto il parziale terribile di 30-12. Questa un parte della lettura della partita.
La seconda, più importante, è quella che va a rivedere la difesa della due squadre: attenta, dura, mobile e collettiva quella rossoblu, da ritiro punitivo quella dell’Air.
Non a caso Avellino è la squadra che incassa più punti in campionato, fa da contraltare un attacco pericoloso, ma Biella lo ha tenuto a 66 punti...
E malgrado il punteggio si sia dilatato fino al +32 (89-54) dell’ultimo quarto, la Lauretana è stata brava a mantenere alta la concentrazione, senza esporre il fianco ad improbabili, ma possibili rimonte avversarie.
Tutti, chi più chi meno, hanno fatto qualcosa d’importante, ma giusto fare due nomi su tutti: Fabio Di Bella e Matteo Soragna. Il primo non ha patito la pressione di una gara importante e del ritorno del play titolare Belcher. Ha iniziato alla grande, riuscendo a mandare a segno i quattro compagni in campo nei primi quattro minuti: il massimo per un playmaker, che tra l’altro può crescere ancora. Impressionanti due suoi numeri nel terzo quarto: il tap-in del 54-37 insaccato ad altezza stratosferica (ma come ha fatto?) e l’azione personale del 58-37: stoppata in difesa su Grgurevic, palla recuperata, contropiede coast to coast e canestro. Applausi scroscianti. Il capitano, invece, è meno appariscente, ma ha fatto danni ancora maggiori (ad Avellino, s’intende) sia in attacco sia in difesa. Il 29 di valutazione complessiva forse non gli rende abbastanza giustizia.
Ora che si è deciso anche a cercare con continuità la penetrazione a canestro può essere ancora più decisivo.
Partita buona anche di Jamel Thomas, che comincia a capire in che mondo è capitato e cerca di selezionare tiri e passaggi, provando anche a difendere.
Segni di ripresa di Carraretto, anche lui decisivo nel secondo quarto con una tripla spezzagambe. C’è da registrare il rientro, positivo, di Segado Cookie Belcher. Ha dato tutto, facendo quasi credere di non essersi fermato per quasi un mese.
Corsa, difesa, recuperi e un servizio da alley-hoop per Bougaieff che ha fatto esplodere il palasport.
Ce n’è per essere fiduciosi e andare nelle Marche a vender cara la pelle. Altre note della serata da ricordare, oltre al compleanno del team manager Bruno Potasso (62 e 1000 di valutazione), premiato dalla curva, anche la raccolta di fondi pro Molise tra i tifosi che ha fruttato quasi duemila euro alla prima conta, ma la cifra è da confermare. Poi gli striscioni di amicizia tra le due tifoserie, gemellate. Spiace, soprattutto per loro, che la ventina di ultras irpini abbiano abbandonato il palasport per protesta nei confronti della squadra a tre minuti dalla fine.
Qualcuno doveva vincere, per fortuna (meritata) vivere una serata magica è toccato a Biella.
Gabriele Pinna
TAGS
Le ultime gallery
Le ultime notizie
Title Sponsor
Platinum Sponsor
Official Sponsor
Official Sponsor
Technology Partner
Medical Supplier
Treno ufficiale
Official Ball
Technical Sponsor
Official Ticketing
Official Water
Official Nutrition Partner
Official Supplier
Official Supplier
Mobility Partner
Official Court Supplier
Media Partner
Media Partner
Official Radio
Official Advisor